Nel mondo dello sport, e non solo, continua a tenere banco la situazione di Novak Djokovic. Nuovi sviluppi, rispetto al precedente aggiornamento che vi avevamo dato, stanno complicando la situazione del campione.
Il giocatore di tennis più amato della Serbia infatti, avrebbe tralasciato un particolare importante nelle sue dichiarazioni fatte nei giorni antecedenti. Secondo le ultime dichiarazioni, durante lo scorso dicembre Djokovic è stato positivo alla Covid, ma prima di dichiarare ufficialmente il suo stato di salute (asintomatico), ha preferito farsi intervistare da Equipe, il giornale francese con il quale era stato fissato un incontro. A tal proposito Djokovic ha affermato: “[…] ho capito che il mio è stato un errore di giudizio e ammetto che avrei dovuto rimandare l’appuntamento […] Ero asintomatico, ho mantenuto la distanza di sicurezza, mi sentivo obbligato a farla”.
Come se non bastasse, nel modulo di ingresso australiano c’è scritto che Djokovic non ha viaggiato nelle due settimane prima dell’arrivo in Australia, nonostante sul suo profilo social è stata pubblicata un foto dalla Spagna che risale al 2 gennaio 2022. Novak su questa falsa attestazione ha commentato: “Questa documentazione è stata presentata dal mio team e il mio agente si scusa sinceramente per l’errore amministrativo nello spuntare la casella errata sul mio viaggio precedente all’arrivo in Australia.”
Secondo il Crimes Act australiano, la pena massima per falsa dichiarazione è di cinque anni di carcere, a cui si aggiunge, con probabilità maggiore, che venga decisa la squalifica del giocatore in base alle regole dell’ATP.
La tensione tra la Serbia e l’Australia è sempre più alta. L’ultima parola spetta ad Alex Hawke, ministro dell’Immigrazione, la cui decisione dovrebbe essere annunciata nelle prossime ore. Seguiremo le decisioni che verranno prese in merito.
Massimo A. Cascone, 13.01.2021