DI PEPE ESCOBAR
asiatimes.com
La comunità internazionale è andata nel pallone quando il Segretario di Stato Americano ha inavvertitamente tirato fuori il paese del Kyrzakhstan. Fior di analisti, dall’Artico all’Oceania, alla ricerca di spiegazioni credibili, ancora non sono in grado di indicare l’esatta ubicazione geografica di questo misterioso paese misterioso.
La CIA dice che “è da qualche parte in Asia Centrale”. Per avvantaggiarsi nel lavoro, il neo capo della CIA John Brennan, ha già messo insieme una flotta di droni armati per raccogliere informazioni sulle sospette attività terroristiche del Kyrzakhstan.Sebbene in linea con la politica a “doppio binario” utilizzata per l’Iran, pare che Brennan stia per sfruttare le qualità cinematografiche del produttore Clooney e del regista Affleck, per una trama che ricorda vagamente quella del vincitore dell’Oscar, “Argo”, facendoli infiltrare nel Kyrzakhstan camuffati da troupe cinematografica per girare un film sui successi di Alessandro Il Grande in Asia Centrale.
Quando Kerry, alla vigilia del suo primo viaggio internazionale in veste di segretario di stato, lodò i diplomatici statunitensi impegnati nel consolidamento delle “istituzioni democratiche” nel Kyrzakhstan, non immaginava minimamente quale tempesta si stava preparando all’orizzonte. Soprattutto perchè fonti interne dell’isolata repubblica avevano testardamente deciso di restare muti come pesci.
Ad Almaty, in Kazakistan – dove i P5 + 1 (i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, più la Germania) sono attualmente impegnati al tavolo dei negoziati con l’Iran – i diplomatici sono stati deliberatamente evasivi.
Fonti dell’Unione Europea hanno detto che se il Kyrzakhstan continuerà ad ostacolare il desiderio della comunità internazionale di una maggiore trasparenza – ad esempio rifiutando di abbandonare il suo programma di massima segretezza – l’Unione Europea sarà costretta ad adottare sanzioni commerciali e bancarie, dietro suggerimento di Washington nel suo usuale ruolo “da dietro le quinte”.
Fonti del Kazakistan dalla capitale Astana hanno detto, “No, tutto questo non ci riguarda. Siamo un’economia stabile alla “gatto delle nevi”, che si prepara a raggiungere uno status di valenza mondiale. Abbiamo molto petrolio e stiamo facendo tanti buoni affari con Russia e Cina, e anche con il Grande Petroliere-Stati Uniti. Siamo puliti. Tutto questo ci sembra un tentativo di destabilizzazione del nostro paese”.
Per parte sua, il Kyrgyzstan – una naziona chiusa tra altre vicine, con 5 milioni e mezzo di persone, conosciuto anche come la “Svizzera dell’Asia Centrale” – non sembra rispondere alle chiamate, né dalla capitale Bishkek e né dalle missioni estere. Il Kyrgyzstan è un alleato cruciale nella GWOT (Global War on Terror) condotta dagli USA, concentrata in Afganistan; nel 2011, secondo gli ultimi dati disponibili, il Kyrgyzstan ha ottenuto la strabiliante somma di 41milioni di US$ di aiuti.
Il Kyrgyzstan è stato definito dai media come fulcro della spinta democratica promossa dagli USA in Asia Centrale. E’ stata la culla della Rivoluzione “Tulip” nel 2005, ma anche della contro-rivoluzione Tulip nel 2010; tutto questo ha poi condotto alle elezioni nel 2011. Washington e Mosca tuttora si contendono il “controllo” di Bishkek.
Secondo alcuni analisti energetici, il Kyrzakhstan, invece, è tutt’altra storia. Possederebbe le più vaste reserve di petrolio e gas naturale ancora non esplorate del mondo; destinato quindi a diventare la pedina pù ambita nel Nuovo Grande Gioco in Eurasia.
In un articolo che sarà pubblicato nella prossima edizione di Foreigh Affairs, Zbigniew Brzezinski afferma che un oleodotto che va dal Kyrzakhstan ai mercati occidentali, bypassando sia Russia sia Iran, diventerà la priorità numero uno nel “pivoting” asiatico dell’Amministrazione Obama.
Il Segretario Generale della NATO, Anders Fogh-Rasmussen, ha già invitato il Kyrzakhstan ad entrare nella NATO – che presto sarà disoccupata in Afganistan. Rasmussen avrebbe detto “La nostra missione è quella di difendere il popolo del Kyrzakhstan prima che questo paese diventi un rifugio di terroristi. Il tempo corre”. “Se il Kyrzakhstan non dovesse accettare” ha detto Rasmussen “sul tavolo sono aperte tutte le opzioni”, nel senso che si potrà considerare anche l’istituzione di una no-fly zone sul misterioso paese.
Altri paesi dal finale “stan” sono già impegnati in una lobby per convincere il Kyrzakhstan a unirsi all’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai, su caloroso invito di Pechino e Mosca. Tutto sembra concorrere a favore di un rapido accoglimento della richiesta da parte del Kyrzakhstan, tanto da farla passare avanti ad altre richieste precedentemente presentate da Iran, Pakistan e India.
Sollecitato dalla comunità internazionale, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite si riunisce questa settimane in sessione speciale per deliberare sul Kyrzakhstan. Il clima è ottimistico; ma se l’isolata repubblica insiste nel restare invisibile, potrà essere colpita da pesanti sanzioni e etichettata come “stato ostile”, attraversando così la linea rossa stabilita dai membri permanenti di Russia e Cina nel Consiglio di Sicurezza dell’ONU.
Nel Medio Oriente, la Coalizione Nazionale Siriana non perde tempo e ha già predisposto in men che non si dica una delegazione in visita nel Kyrzakhstan, per chiedere armi per i ribelli siriani, che vanno ad aggiungersi a quelle già acquistate dai Sauditi, spedite attraverso la Croazia. Al-Jazeera sta già preparando uno special, gentilmente offerto dallo Sheikh Yusuf al-Qaradawi, per presentare il Kyrzakhstan al mondo.
Nel frattempo Kerry ha intrapreso un tour Europeo/Mediorientale che lo porterà nel Regno Unito, Germania, Francia, Italia, Turchia, Egitto, Arabia Saudita, Emirati Arabi e Qatar. Non è prevista alcuna tappa nel nel Kyrzakhstan.
Pepe Escobar è autore di Globalistan: How the Globalized World is Dissolving into Liquid War (Nimble Books, 2007) e di Red Zone Blues: a snapshot of Baghdad during the surge. Il suo ultimo libro, pubblicato di recente, è Obama does Globalistan (Nimble Books, 2009). Lo si può raggiungere al seguenti indirizzo: [email protected]
Fonte: www.atimes.com
Link: http://www.atimes.com/atimes/Central_Asia/CEN-02-270213.html
27.02.2013
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SKONCERTATA63
Nota: 1. Per il video della gaffe di Kerry, questo è il link http://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/us-politics/9892297/John-Kerry-invents-country-of-Kyrzakhstan.html