DI PAOLO BARNARD
paolobarnard.info
Nonna: Ma sai che
adesso tutti parlano delle cose che dici tu? Ma nessuno dice le cose che dici
tu. Ma sei sicuro che hai studiato nella scuola giusta?
P. Sì, eccome. I
miei professori appartengono alla scuola di uno dei più importanti economisti
mai esistiti, John Maynard Keynes. Sono tutti accademici di rigore.
Nonna: Ma non dicevi
che sono stati tutti comprati dai ricconi? E allora sto Chenes, o come si
chiama, e i suoi amici sono gli unici buoni?
P. Bè, più o meno…
Keynes fu il più importante economista del XX secolo, grazie a lui abbiamo le
garanzie democratiche moderne. Ma fu fatto fuori proprio dalle elite di cui
parliamo, non lo comprarono, lo fecero fuori…
Nonna: L’hanno
ammazzato? Ma di sù…
P. No, nel senso
che l’hanno messo fuori gioco. Oggi se tu vai dagli economisti prezzolati e
tromboni che sparlano in tv e gli dici “Keynes”,
gli viene un travaso di bile. Lo odiano. Per forza, la sua economia era quella
della nostra Gallina dalle Uova d’Oro di cui ti ho parlato, quella che avrebbe
legato le mani alle elite per sempre. Lo fecero fuori, accadde nel 1944, a un’importantissima
conferenza chiamata Bretton Woods. I potenti del mondo lo misero in minoranza,
e poi la sfiga ci mise lo zampino nonna. Keynes morì d’infarto poco dopo e nel
pieno della sua intelligenza. Morto il leader, si sa, tutto si sfalda.
Nonna: Ma com’è che
noi sti nomi non li sentiamo mai?
P. Nonna, quello
che senti alla tv è filtrato 80 volte prima di arrivare. La propaganda è
essenziale al potere. Pensa a Marx…
Nonna: Il comunista
che fece la rivoluzione?
P. Ecco, vedi?
Marx non fece la rivoluzione. Era un economista geniale, uno scienziato che
analizzò l’economia del suo tempo e immaginò come poteva svilupparsi. Fece
anche delle previsioni sbagliate, ma capì 150 anni fa quello che sta succedendo
ora. Già allora le elite compresero che le sue idee erano pericolose per loro,
e pensa che tutta l’economia moderna, quella che ci sta distruggendo, nasce
proprio per reagire a Marx. Magari non ti interessa, ma Marx era un economista
Classico, e l’economia dominante di oggi è chiamata Neoclassica, cioè i nuovi
classici che tentano di smentire Marx.
Nonna: Ma Dio santo!
Ma ci stanno distruggendo davvero, ma non vedi che sono tutti agitati? Al sindaché, gli operai, i giovani che
spaccano tutto, anche la Gabriella adesso c’ha la figlia che l’hanno messa a
casa e c’ha tre bimbi! Ma Dio santo.
P. Oggi è una
giornata importante nonna. Oggi ti dico come fanno a creare la crisi economica
in modo del tutto artificiale, cioè voluta a tavolino. Tu sai già le cose
essenziali. Allora: le elite hanno lavorato decenni per arrivare a demonizzare
la spesa dello Stato a ‘debito buono’, che come sappiamo è l’unica in grado di
creare denaro nuovo al netto nel contenitore dei cittadini e aziende private, a
patto che lo Stato crei più denaro con la sua spesa di quanto ce ne tolga
tassandoci. Il successo delle elite qui è stato totale. Infatti tutti, dai
politici alla tua amica Gabriella, pensano che quella spesa dello Stato è un
debito terribile per i cittadini, quando invece è la loro ricchezza. Ok.
Ricorda il contenitore dei cittadini + aziende. Cosa accade se gli togli dei
pezzi di spesa dello Stato? Si impoverisce immediatamente, meno stipendi
pubblici, minori pensioni, fatturati d’azienda in calo, quindi anche stipendi
privati in calo. Stipendi e pensioni in calo = la gente spende meno. Meno spesa
= le aziende e i negozi vendono troppo poco. Le aziende vendono poco =
licenziano e non assumono, o assumono a stipendi da miseria e precari. Tutto
questo = crisi economica e disoccupazione. Ok?
Nonna: Ah sì,
infatti c’erano due salumieri qui di sotto, e hanno chiuso. Anche il
laboratorio che mi ha fatto la protesi dei denti ha chiuso, prima erano in
dieci lì dentro, poi mi ricordo che erano in quattro, poi chiuso.
P. Ok, attenta
qui. Nel momento in cui inizia la crisi,
arrivano proprio i dottoroni delle elite a dare le ricette per ‘guarire’,
quelli che hanno convinto tutti che lo Stato non deve spendere. Tu dirai: come
li vedono li sommergeranno di fischi e sberleffi. Ma no! Anzi, ti ho già
spiegato che col lavoro di anni e con fior di miliardi si sono comprati il
consenso della politica e dei media. E sai quale è la loro logica di fronte
alla crisi? Dicono: “Se il nostro farmaco non vi ha curato e
state peggio di prima… E’ PERCHE’ NON NE AVETE PRESO ABBASTANZA!”
Proprio così nonna, e quindi predicano come soluzione alla crisi proprio ciò
che CREA la crisi, cioè di tagliare ancora gli stipendi pubblici e privati, che
lo Stato spenda ancora di meno tagliando dappertutto, o addirittura che non
abbia più neppure la propria moneta, come noi dell’Euro. Ma non ci vuole un
genio a capire che con ancora meno stipendi, con ancora meno servizi pubblici,
e con ancora meno ‘spesa a debito buono’ dallo Stato, i cittadini saranno
ancora più poveri, spenderanno ancora di meno, e allora di nuovo le aziende
andranno in crisi, licenzieranno ancora di più, e pagheranno chi rimane sempre
meno. E’ una SPIRALE, perché dopo di
questo tutti urleranno che c’è la crisi economica di nuovo, e allora di nuovo
arrivano i tromboni delle elite e ci prescrivono ANCORA la stessa medicina, e
tutto ricomincia da capo. Ma ti sei accorta di una cosa?
Nonna: Mi sono
accorta che sono dei balenghi sti
tromboni, altro che…
P. Accorgiti che
questa spirale si perpetua da sola, cioè crea crisi su crisi, e tutto per
volere degli ordini di sti personaggi che lavorano per conto delle elite. E’
proprio una Spirale di Crisi Imposta,
non spontanea, non dovuta a un accidente dell’economia o a non si sa quale
problema mondiale misterioso. E’ IM-POS-TA, nonna, è pilotata, e questo è
veramente criminale.
Nonna: Ma davvero
questo è un brutto mondo, ma proprio io sono fortunata a essere vecchia, ma che
roba, ma che bugie che ci raccontano.
P. Inutile
lamentarsi nonna, il mondo è anche peggio di così. Ma voglio che ti sia chiara
una cosa. La crisi economica di cui parliamo ha un punto d’inizio preciso e certo, proprio come quando si
accende una miccia. La mossa iniziale è
sempre quella di impedire allo Stato di ‘spendere a debito buono’ per i suoi
cittadini. Questo innesca la prima ventata di calo di ricchezza, che poi
innesca tutte le altre nel gioco perverso di una crisi che si auto perpetua che
ti ho detto prima. Proprio come il più classico domino. Tu immagina che
impedire allo Stato di ‘spendere a debito buono’ è esattamente come dare il
primo colpetto alla prima pedina del domino. Proprio così. E le elite se ne
stanno sedute in panciolle a guardare il nostro mondo che va a pezzi, mentre
loro dietro le nostre spalle raccolgono la crema della crema. La prossima volta
ti dico esattamente cosa raccolgono e come.
Nonna: Ma guarda,
che c’ho 87 anni, ma se li incontro per la strada sti elite li prendo a colpi
dove so io, e ricordati che tua nonna è stata giovane, e so bene dove gli fa
male agli uomini…
P. Giusto, così
ti voglio. E oggi mi accontento solo quelle due fettine di salame che mi hai già
dato, niente tasse per una volta. Baci.
Paolo Barnard
Fonte: www.paolobarnard.info
Link: http://www.paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=249
30.10.2011
NONNA, TI SPIEGO LA CRISI ECONOMICA 10
P. Visto il telegiornale nonna? Hai fatto 2 + 2?
Nonna: Ah! Ma adesso mica gli credo più a quelli. Ho
capito una cosa, che chi comanda non va in televisione e poi a noi non ci
dicono niente, e uno cosa guarda il telegiornale a fare?
P. Esatto, quello che hai detto è fondamentale per capire la politica
nazionale. Infatti anche se cambia il governo, nulla cambia per noi, proprio
per quello che hai detto: chi comanda non sta a Roma, né va da Bruno Vespa.
Nonna: Ma io ci pensavo e devo chiederti una cosa: va
bene, questi elite dicono allo Stato di non spendere per noi come dovrebbe, ci
hanno tolto la moneta, quella che ci faceva bene. E poi c’è quella cosa che
succede che da lì parte tutto un processo che si mangia la coda da solo…
P. Sì, parte la spirale di crisi economica su cui poi le elite impongono
la loro ricetta per la ‘ripresa’, che è invece proprio pensata per farci
affondare sempre più, e più affondiamo, più ci dicono che quella ricetta è la
salvezza, solo che non l’abbiamo applicata a sufficienza. I politici ci cascano
e noi giù dal burrone senza fine, mente le elite profittano come mai.
Nonna: Eh, quello lì. Ma senti però, insomma, voglio
dire: ma se poi noi andiamo tutti in rovina, loro cos’hanno da guadagnarci?
P. Bingo nonna, questa è proprio la domanda che mi serviva, perché la
risposta è il tema di oggi. E ti capisco sai? La maggioranza delle persone
dubita di ciò che io e i miei economisti diciamo proprio perché gli appare
impossibile che le elite abbiano interesse a rovinare intere economie. Ma è
così.
Nonna: Son tutt’orecchi.
P. Nonna, come si fanno i soldi a palate nelle economie tradizionali? Si
vende una cosa che tutti vogliono e si incassa tanto; si offre un servizio che
tutti vogliono e s’incassa un bel po’. Il primo caso è, ad esempio, quello
della Coca Cola, il secondo è magari quello dei telefonini con le compagnie
telefoniche.
Nonna: Ma anche a vendere le patate uno fa soldi, che
c’è Passerini di Castelletto Montano che ha fatto i miliardi con il mercato
delle patate, e pensare che da giovane suo cugino mi filava dietro…
P. No, nonna, non quel tipo di soldi, molti, molti di più. Sto parlando
di grandi capitali, di cifre mille volte quelle di Passerini. Bè, una volta i
grandi capitalisti facevano soldi producendo beni materiali e servizi, cioè
edilizia, auto, carne, acciaio, vestiti, oppure il turismo, i divertimenti, le
tv private, la pubblicità ecc. Tieni a mente però che a quei tempi i servizi
essenziali, come la Sanità, i treni, l’acqua o il gas, cioè quelli che uno deve
per forza comprare, erano forniti dallo Stato al 99%, erano pubblici. Le cose
stavano così fino a circa 20 anni fa, i grandi soldi si facevano così. Ok. Ma
fai attenzione nonna, prova a metterti nei panni di un ultra capitalista che ha,
per esempio, un’industria di auto. Vent’anni fa pensò: “Quanti clienti ho qui in Europa? Gli europei sono quasi 500 milioni,
mentre i cinesi, gli indiani e i brasiliani sono quasi 3 miliardi in totale.
Accidenti! Sono quasi 6 volte di più! E diventeranno sempre più benestanti. A
me non conviene sgobbare per vendere a sti 4 viziati europei, mi conviene
conquistare il super mercato dei cinesi, indiani e brasiliani, che fra qualche
anno sarà un pozzo senza fondo di vendite!” Immagina poi un altro ultra
capitalista che aveva una montagna di soldi da investire, e che pensò: “Lo Stato ha tutti i servizi essenziali,
accidenti, magari li avessi in mano io. Eh sì, perché averli significa avere i
clienti ga-ran-ti-ti! Perché uno può anche decidere di non comprare una giacca
o una moto, ma non può rinunciare al telefono, alla Sanità, all’acqua, o al
gas, e deve pagare per forza. Devo trovare il modo di mettere le mani sui
servizi pubblici”. E allora i due, e molti loro colleghi, pensarono
rispettivamente: “Io voglio andare a
vendere sui mercati del mondo, e perciò devo avere prezzi più bassi se voglio
vincere i concorrenti. Quindi devo trovare il modo di pagare di meno i miei
operai, che sono il costo maggiore che ho”. E l’altro: “Io voglio comprare quei servizi pubblici
essenziali, così me ne sto tranquillo a incassare garantito. Ma devo costringere
lo Stato a vendermeli, e a vendermeli a poco”. Segui?
Nonna: Sì, e allora cosa succede poi?
P. Aspetta. Perché fra i super miliardari ci sono altri due gruppi oltre
ai grandi industriali e agli investitori in servizi. Ci sono gli speculatori
finanziari e le grandi banche d’affari.
Nonna: Dio, Dio, aspetta, e chi sono sti qui?
P. Gli speculatori sono praticamente dei ricconi immensi che sono
geniali in matematica. Le banche d’affari sono specie di banche che non tengono
i conti dei cittadini, ma manovrano solo soldi a palate investendoli nel mondo.
Gli speculatori, sempre circa un ventennio fa, pensarono: “Se convinciamo i governi a eliminare le leggi che limitano il nostro
potere, noi possiamo inventarci dei trucchi matematici complicatissimi che
nessuno capirà e che però ci permetteranno di prendere per il collo interi
stati con delle scommesse contro di loro, e incassare come pazzi”. Le
banche d’affari pensarono: “Se
c’inventiamo modi per far indebitare milioni di lavoratori con la promessa di
moltiplicargli i loro soldini, potremo copiare i trucchi matematici degli amici
speculatori e farci sopra montagne si soldi in fretta, truffando milioni di
gonzi”. Ok nonna? Ora riassumo: i grandi industriali decisero che vendere
da noi era una causa persa, meglio dall’altra parte del mondo; i grandi
investitori capirono che comprando i servizi essenziali dello Stato potevano
strizzare dai cittadini denaro garantito; gli speculatori s’inventarono trucchi
contabili strampalati per poter scommettere sulla sfortuna economica degli
Stati; le super banche d’affari con gli stessi trucchi moltiplicarono soldi
fittizi mentre milioni di persone s’indebitavano. Questo nonna, cambiò del
tutto il volto delle economie tradizionali.
Nonna: Va bene, ma il fatto di farci diventare tutti più
poveri?
P. Esatto, adesso segui il ragionamento. Come poterono i grandi
industriali ridurre il costo dei loro operai qui in Europa? Semplice: avevano
bisogno di una crisi economica che impoverisse intere nazioni, così con la
scusa della crisi poterono dire “C’è
crisi, non si vende, dobbiamo licenziare e ridurre i salari”. Questo
accadde e sta accadendo, e loro si ritrovano masse di disoccupati che accettano
salari da disperazione pur di lavorare, che è quello che volevano. Come
poterono gli investitori costringere lo Stato a svendergli i suoi servizi pubblici
essenziali? Semplice: avevano bisogno di una
crisi economica che impoverisse
intere nazioni, così con la scusa della crisi poterono dire “C’è crisi, lo Stato è indebitato sempre di
più, deve vendere l’argenteria di casa per far cassa, deve vendere i suoi
servizi pubblici a noi privati”. Questo accadde e sta accadendo, e loro si
ritrovano con in mano milioni di clienti che oggi pagano a loro servizi che un
tempo erano pubblici, e li pagano per forza, anche se sono più poveri. Come
poterono gli speculatori scommettere che le economie degli Stati sarebbero
crollate e vincere? Semplice: avevano bisogno di una crisi economica che facesse impoverire quegli Stati e così loro incassavano quelle scommesse. Questo
accadde e sta accadendo, infatti hanno scommesso contro la Grecia e hanno
vinto, e ora scommettono contro l’Italia e vinceranno. Come poterono le banche
d’affari far sì che milioni di persone s’indebitassero per poi usare i loro
debiti per specularci sopra? Semplice: avevano bisogno di una crisi economica che impoverisse
intere nazioni, così i cittadini furono costretti a indebitarsi per continuare
a campare, o a giocarsi i loro risparmi con la speranza che si moltiplicassero.
Questo accadde e sta accadendo, negli USA e in Francia a livelli mostruosi, ma
anche in Italia i debiti privati sono aumentati tantissimo, come anche i
cittadini che si sono impegnati i piccoli risparmi con quelle banche. Ok? Noti
qualcosa nonna?
Nonna: Eh certo! Mica sono tocca nella testa. Hai detto
crisi e impoverire in tutti gli esempi che hai fatto. Allora ho capito come si
fa a far soldi se tutti diventiamo più poveri. Ma li hanno poi fatti questi
soldi?
P. Hai presente i sodi degli Agnelli? Roba da provincia in confronto ai
soldi che questi padroni del mondo stanno facendo mentre ci impoveriscono e ci derubano.
Uno solo di questi speculatori ha incassato, nonna, 12 mila milioni di dollari
mentre truffava una milionata di famiglie americane. E guarda che gli uomini
che oggi scommettono contro l’Italia, e che la stanno ricattando nell’impotenza
totale dei politici, non sono più di qualche decina. Loro qualche decina, noi
60 milioni di impotenti. Ti rendi conto? Insomma, le elite avevano bisogno, per
incassare fortune stratosferiche, di creare crisi economiche a ripetizione in tutta
Europa e anche in America, e così hanno
sguinzagliato i loro predicatori, quelli che oggi tutti i politici
ascoltano come fossero il Vangelo, con le ricette economiche che invece di
curare ci ammalano sempre più, cioè
creano crisi su crisi, quelle che dicevo l’altra volta. In modo da ottenere
proprio ciò che cercavano. Ora finalmente sai cos’è questa ‘crisi economica’ di
cui tutti parlano, e sai che significato ha veramente.
Nonna: Ma senti, dimmi cosa può fare sta tua povera
nonna con quel poco di vita che gli rimane per fermare quei delinquenti. Almeno
i fascisti noi li vedevamo in faccia, ma questi nessuno sa neppure che ci sono.
P. Nonna, non tocca a te fare. Toccherebbe ai giovani di capire,
studiare, e agire. Ma non lo fanno, troppo difficile. Meglio sbraitare slogan
contro i politici una volta all’anno. Nonna, il tempo del coraggio è finito qui
da noi. Ed è finito il tempo dell’intelligenza. Penso spesso a quei ragazzi di
17 o 20 anni che nella tua gioventù seppero sfidare i nazisti e le torture
fasciste per salvare l’Italia. Penso a quelle facce nelle fotine delle lapidi
che ci sono in strada qui a Bologna, morti fucilati o impiccati col filo di
ferro a 18 anni. Ma che razza era quella? Da che pianeta venivano? Chi li aveva
partoriti? Torneranno? Li aspettiamo nonna? Ti bacio, e grazie di avermi
ascoltato.
(Non
commiserate i nostri vecchi, essi detengono un privilegio dal valore
inestimabile: conservano negli occhi la memoria di altri occhi, quelli di chi
ebbe dignità, coraggio e capacità di dare la vita per combattere. Abbiate pietà
per noi, che vivremo e moriremo senza mai aver incrociato un singolo sguardo
così. E siamo la prima generazione nella storia dell’umanità a sfoggiare questo
indegno primato. P.B.)
Paolo Barnard
Fonte: www.paolobarnard.info
Link: http://www.paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=251
2.11.2011
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