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NON SI CAPISCE QUELLO CHE HANNO COMBINATO !

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A cura di Bosque Primario
Il 23 Dicembre 2015
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DI MOON OF ALABAMA

informationclearinghouse.org

Nemmeno dalle critiche del nuovo pezzo di Hersh si riesce a capire cosa sia realmente accaduto

L’ultimo pezzo di Seymour Hersh incolpa i Joint Chiefs of Staff (JCS) del Generale Dempsey di aver sabotato la politica ufficiale della Casa Bianca in Siria. Cominciarono a farlo a seguito di una analisi della DIA – Defense Intelligence Agency – che nel 2012 rivelò che in Siria si faceva fatica a trovare dei “ribelli moderati”, mentre c’erano molti islamisti in lotta contro lo Stato siriano. La CIA, almeno dal 2012 già inviava armi alla Turchia mandandole dalla Libia o da qualsiasi altro paese. L’ambasciatore degli USA in Libia Chris Stevens fu ucciso l’11 settembre 2012 a Bengasi proprio per problemi su trasferimenti di armi. Una volta arrivate in Turchia quelle armi, come anche le merci inviate via aerea e le altre mandate da Qatar e Arabia Saudita, venivano consegnate ai “ribelli moderati”, che le portavano in Siria. Alle bande terroriste islamiche di questo paese è arrivato qualsiasi tipo di armi e munizioni che sono riusciti a comprare i dai paesi del Golfo wahhabita, loro finanziatori, ieri ed oggi. Un recente rapporto della BBC Radio 4 di Peter Oborne spiega in dettaglio come funziona questo schema.

I Capi di Stato Maggiore che dipendono da Dempsey erano molto contrariati dal vedere che le armi mandate dalla CIA andavano a finire proprio nelle mani di quelle stesse persone contro cui avevano combattuto in Iraq e in Afghanistan, solo pochi anni prima. Sembra che abbiano deciso, secondo le fonti di Hersh, di sabotare il programma per il cambio di regime – voluto dalla Casa Bianca e dalla CIA – fornendo un supporto di intelligence alla Siria per mezzo di Germania, Russia e Israele. Inoltre hanno convinto la CIA che sarebbe stato meglio fornire armi molto vecchie armi che potevano arrivare dalla Turchia, invece di quelle nuove – ma più difficili da trasportare – che si trovavano in Libia.

Come scrive Hersh:

“La nostra politica di armare l’opposizione ad Assad non ha avuto successo, anzi in realtà ha avuto un effetto negativo” ha detto l’ex consigliere JCS. I Joint Chiefs erano convinti che Assad non sarebbe stato sostituito dai fondamentalisti. La politica dell’amministrazione era contraddittoria. Volevano mandar via Assad, anche se l’opposizione era dominata dagli estremisti, quindi, chi doveva rimpiazzarlo? E’ facile dire “ Assad deve andarsene“, ma con questo ragionamento chiunque dovrebbe essere meglio. E proprio questo “chiunque altro è meglio” sarebbe stato il punto della questione tra i JCS e la politica di Obama. I JC sapevano che una sfida diretta alla politica di Obama avrebbe avuto una possibilità di successo pari a zero, così nell’autunno del 2013 decisero di adottare misure contro gli estremisti, senza passare, però, per i canali politici, fornendo l’aiuto dei servizi segreti americani ai militari di altre nazioni, con l’intesa che questi aiuti sarebbero stati passati all’esercito siriano e usati contro il nemico comune, Jabhat al-Nusra e lo Stato islamico.

E poi sull’affare delle armi:

Verso la fine dell’estate del 2013, le valutazioni della DIA erano già ben note, ma anche se molti elementi della intelligence americana erano consapevoli che l’opposizione siriana era dominata dagli estremisti, le armi inviate dalla CIA continuavano ad arrivare, rappresentando un problema costante per l’esercito di Assad. L’arsenale di Gheddafi aveva creato un mercato – un bazar – internazionale delle armi, anche se i prezzi erano alti.

“Non c’era modo di bloccare le spedizioni di armi, che erano state autorizzate dal Presidente” – ha detto il consigliere JCS – “Per ogni soluzione si doveva mettere mano al portafoglio. La CIA fu avvicinata da un rappresentante dei Joint Chiefs che diede un suggerimento: Negli arsenali turchi erano disponibili armi molto meno costose e facili da consegnare ai ribelli siriani in pochi giorni, senza dover andarle mandare per mare”. Ma non sarebbe stata solo la CIA a trarne vantaggi. “Avevamo lavorato con i turchi e confidavamo sul fatto che non erano fedeli a Erdogan” – ha detto il consigliere – “così li abbiamo convinti a spedire agli jihadisti in Siria, tutte le armi obsolete dell’arsenale, comprese le carabine M1, che non si vedevano dai tempi della guerra di Corea e un sacco di armi sovietiche. Era un messaggio che Assad poteva interpretare come: “Abbiamo un potere che può rallentare il percorso della politica del Presidente”

Lo Stato Maggiore, secondo Hersh, stava sabotando il suo Comandante in Capo. Cosa che, probabilmente, è stato un tradimento, ma storia degli USA è piena di esempi in cui i capi militari spingevano in una direzione molto diversa da quella voluta dei loro comandanti civili. Trueman contro Douglas MacArthur è solo un esempio. Pensate alla chiusura della prigione di Guantanamo, che i militari stanno attivamente impedendo da ormai sette anni, nonostante la promessa di Obama, la richiesta e l’ordine di chiudere Gitmo.

Max Fisher, un critico di Hersh non certo conosciuto per il suo giornalismo di qualità, sostiene che la teoria di Hersh deve essere falsa perché Dempsey non era contrario ad armare gli insorti, anzi aveva chiesto pubblicamente di fornire loro le armi:

Hersh sostiene che la mente di tutto questo complotto era il Capo dello Stato Maggiore Martin Dempsey, che restò inorridito dal piano di Obama per armare i ribelli siriani e che ha cercato di aiutare Assad. Cosa questa che è difficile credere: ufficialmente, Dempsey si è notoriamente e pubblicamente scontrato con Obama sulla Siria perché Dempsey avrebbe voluto dare più armi ai ribelli siriani. Contemporaneamente si discuteva alla Casa Bianca tra chi appoggiava Dempsey sostenendo che gli USA avrebbero dovuto armare più robustamente i ribelli siriani, e Obama che sosteneva di doverli armare meno.

Comunque Hersh afferma, senza nessuna prova, che Dempsey era tanto contrario ad armare i ribelli siriani che avrebbe anche commesso un atto evidente di tradimento per ribaltare quei piani e poi non fa nessuno sforzo per rendere conciliabile questa contraddizione apparentemente ingiustificabile.

In effetti non è chiaro se Hersh sia anche consapevole del fatto che Dempsey è noto per aver sostenuto più che per essersi opposto agli sforzi per armare i ribelli siriani. Hersh naturalmente è perfettamente consapevole di quanto disse e pensò Dempsey all’inizio del 2013. Chi non ne è consapevole è il suo critico.

Dempsey affermò all’inizio del 2013 che il Pentagono avrebbe dovuto dare armi a qualche gruppo di ribelli attentamente controllati:

Testimoniando davanti alla Commissione del Senato per i Servizi Armati, il Segretario alla Difesa Leon E. Panetta, dichiarò di riconoscere che sia lui che il Presidente del Joint Chiefs of Staff, il generale Martin E. Dempsey, avevano sostenuto un piano dell’ anno precedente per armare alcuni ribelli siriani accuratamente controllati.

E’ vero che il Pentagono – continuò a dire McCain – seguì le indicazioni di Mrs. Clinton e di Mr. Petraeus di mettere le armi a disposizione della resistenza siriana? Avete sostenuto queste indicazioni? “

“We did – Certo” ha detto Panetta.

“Avete anche dato il vostro appoggio?” ha chiesto Mr. McCain.

“We did – Certo ” ha aggiunto Dempsey.

Il piano del Pentagono è stato fatto abortire dalla Casa Bianca per favorire le operazioni della CIA già in corso. Questo cambiamento non contraddice, ma anzi conferma e supporta anche la denuncia di Hersh. Spiego meglio il contesto.

All’inizio del 2013 Dempsey sapeva perfettamente che la CIA stava rifornendo – direttamente o indirettamente – chiunque in Siria chiedesse armi e munizioni. Queste armi andavano agli jihadisti che erano già i gruppi meglio finanziati. Dato che il programma della CIA era segreto, Dempsey ovviamente, non poteva parlarne in una audizione pubblica del Congresso. Ma Dempsey ha voluto dare le armi “solo ai ribelli siriani attentamente controllati” per sostituire il programma della CIA con un programma del Pentagono, sotto il suo comando. Poi però avrebbe potuto anche indirizzare il flusso delle armi per impedire che queste servissero ad armare ancora di più i terroristi islamici. Dempsey mise in atto un programma del Pentagono per armare i ribelli in modo da poter controllare gli armamenti dei ribelli, come già avveniva nell’ambito di un programma della CIA ma che, a lungo andare, stava creando problemi.

Quando l’odiato programma di armamenti voluto dalla CIA stava fallendo, Dempsey e il JCS cercarono di sabotarlo fornendo alla CIA le vecchie armi turche.

Solo molto più tardi fu concesso al Pentagono di mettere in atto un proprio programma di addestramento e di dare le armi a dei propri gruppi di ribelli siriani. Ma quel programma fu avviato in parallelo al programma della CIA già in corso e quindi diventava inutile per raggiungere gli scopi che aveva inizialmente previsto Dempsey e non servì per sostituire il pericoloso programma della CIA.

Il Pentagono quindi sabotò il suo stesso programma addestrando solo pochi ribelli e inviandoli in una zona infestata di jihadisti, dove questi ribelli consegnarono prontamente le armi a Jabhat al-Nusra. Con questa affermazione Dempsey ha rivelato pubblicamente il punto più critico del programma della CIA: qualsiasi arma che è entrata in Siria, alla fine, è finita nelle mani dei nemici degli Stati Uniti.

Capisco che le fonti di Hersh siano piuttosto deboli, e che la sua principale e unica fonte diretta per la storia JCS sia un “ex consigliere senior del Joint Chiefs”, che potrebbe essere militare o civile. Il colonnello Pat Lang, una delle fonti indicate da Hersh in altre parti del suo rapporto, pensa che la sua fonte sia reale e che la storia sia vera. Lang, che a volte parla ancora con i militari, ha sicuramente abbastanza relazioni privilegiate per avere un quadro abbastanza chiaro su questo problema.

E’ giusto criticare Hersh perché spesso si basa su fonti anonime, ma tutti i rapporti pubblicati durante la sua lunga carriera si sono dimostrati esatti molto più spesso di quanto abbiano dimostrato le critiche fatte alla sua stessa critica. Qui la critica di Hersh si basa su un piccolo tunnel -su una intuizione – che si intravede tra le dichiarazioni fatte da Dempsey in una audizione pubblica, senza tener conto del contesto in cui Dempsey ha parlato. Dempsey voleva sostituire quel programma di armamento, allora ancora segreto, della CIA che sia la DIA che altre parti delle forze armate avevano giustamente compreso che si stesse avviando su un sentiero molto pericoloso.

Il Pentagono sotto Dempsey, temendo che la CIA stesse ripetendo vecchi errori, ha tagliato l’erba sotto i piedi al suo capo il neo-con Petraeus e poi sotto quelli del grande amico dell’Arabia Saudita, John Brennan.

Purtroppo la Casa Bianca si è messa dalla parte della CIA e, quindi, più o meno volontariamente, si è alleata con lo Stato islamico e con altre organizzazioni jihadiste assortite (pdf) della Siria.

Fonte: http://www.informationclearinghouse.info/

Link: http://www.informationclearinghouse.info/article43788.htm

21 dic. 2015

Il testo di questo articolo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali, citando la fonte comedonchisciotte.org e l’autore della traduzione Bosque Primario.

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