FONTE: ROSSLAND (BLOG)
Da ormai più di una settimana leggere un’intera notizia mi risulta impossibile: mi assale la noia e mi disturba il senso di pesantezza in cui ogni notizia mi precipita.
Così sorvolo, sbircio, prendo nota ma leggo in realtà pochissime news.
Sarò guarita dal mal del compulsory-web?
Se sì (attendo ancora un paio di settimane prima di dichiararmi fuori pericolo), mi sa che finirà come per la tv: mi pareva impossibile si potesse vivere senza…
Poi un giorno si è scassata e mi seccava spendere per ripararla o per comprarne una nuova.
Sono passati 12 anni e nemmeno mi ricordo che la tv esiste, a parte trovarne qui e là arcaiche notizie sui social network.
Il che mi sta confermando una cosa banalissima: si può vivere, e vivere meglio, senza sapere più nulla del mondo.
Bisogna informarsi?
Forse sì, se da piacere.
Ma se l’informazione finisce per risultarti tossica, perché continuare?
Forse uno continua gli antibiotici anche dopo che è guarito da un’infezione?
Ecco, diciamo che ultimamente le news mi fanno l’effetto di focolai infettivi mortali.
So che il mondo è nel caos, che l’Italia è ogni giorno di più terzo mondo e pure senza sole (chi lo vede più? qui è ormai grigio perenne, quando va bene. Poi ci sono piogge monsoniche e temperature da stagione autunnale unica), che tutto sta andando in malora me compresa.
Però, che mi cambia il leggerlo ogni giorno se non l’umore?
Leggo molto di più bei libri, mi stanno venendo idee su cosa fare mai avute fino a ieri, mi sento perfino molto più ottimista sul futuro.
Niente tv e niente web, e mi sa che continuo così: non sapere che i titoli con cui mi si racconta il mondo via web, e limitarmi anche in quelli.
Magari finisce che nel giro di un annetto mi scopro a trovare la rete una mera patacca preistorica, utile al più per rapida gestione di seccature burocratiche novecentesche.
Come per il frigorifero, che è solo un oggetto utile ma non indispensabile, che ti serve solo per tenerci in fresco pomodori e lattuga ma che non ti verrebbe mai in mente di usarlo per stoccarci dentro un archivio di roba che già il giorno dopo è da buttare.
Le news, a ripensarci, a volte sono da buttare già dopo un paio d’ore.
Per dire…
Non sapere niente più di ciò di cui sento un autentico bisogno mi pare, per ora, l’unico modo di ridiventare curiosa del mondo in modo sano.
Fonte: http://rossland.blogspot.it
Link: http://rossland.blogspot.it/2014/08/non-sapere-piu-niente-del-mondo.html
26.08.2014
Non ha tutti i torti, specialmente sul concetto di tossicità dell’informazione, perchè assumerla?
Credo di avere un decorso parallelo.
Per quanto mi riguarda poi , dopo una bella overdose di informazioni "alternative" , inevitabilmente mi ritrovo a confrontarmi con persone che su certi argomenti sono contaminati dalle informazioni mainstream, ed è impossibile o quasi farli rinsavire, anzi se per caso gli fai venire un barlume di buon senso , loro vedono in pericolo tutta quella serie di idee e certezze che hanno ed inevitabilmente , messi alle corde ti aggrediscono e ti additano come complottista.Ma chi cazzo me lo fa fare?
Questo significa buttar via il bambino con l’acqua sporca.
Vero è che il
bambino più che nell’acqua sporca del suo bagnetto è immerso in un oceano di
merda, e questo rende il compito della separazione veramente improbo e
disarmante. Ma un bambino è pur sempre un bambino, perDio!
Nessuna monotonia, perché qui ci si confronta con migliaia di opinioni, e si riesce a guardare il problemi dalle più disparate posizioni, anche quelle sfacciatamente ideologiche, ma che sono comunque ben identificabili.
Chi sceglie di vivere in zone semisperdute fa una scelta del genere.
Tutto vero. Sottolineo che si trovano miniere di libri di ogni epoca, praticamente inaccessibili per altra via e istituzioni che, in un modo o nell’altro, si fanno un baffo dei diritti.
Ti leggo sempre con molto interesse, ‘stavolta più che mai hai colto diversi punti importanti sui temi del web come "unico" depositario del sapere, la rimozione della storia di orwelliana lettura, eppure la straordinaria fonte che è internet. Da artigiano e da utente leggero delle strade poi ti do pienamente ragione sui telefonini. Ciao.
Mah, comprendo lo sfogo amaro della Blogger che è lì-lì per alzare le braccia dallo sconforto, che assale chi predica nel deserto del vuoto o almeno ha questa impressione. Ci si rende conto che le parole e il sapere a volte non valgono nulla, e un qualsiasi idiota,in divisa o meno, con la mente rovinata dall’installazione televisiva, può mandarti a fan cecio e anche farti del male.
"lo sfogo amaro della Blogger che è lì-lì per alzare le braccia dallo sconforto, che assale chi predica nel deserto del vuoto"
Anche no…
Noia, molta; non sconforto. Non mi aspetto niente dalla mie divagazioni su un bloggetto dove butto spesso reazioni compulsive a fatterelli che mi irritano leggendoli o riflessioni personali che non saprei dove altro buttare (cestino a parte), non volendo mai dimenticare che il senso di un blog è l’essere l’equivalente (altrettanto inutile), del diario adolescenziale che tenevo quando non avevo una pagine web dove scrivere.
Il senso del post sopra è che è proprio quando mi capita di allontanarmi da ogni fonte di informazione che riscopro quanta migliore lucidità abbiano i miei pensieri, come il non essere compulsiva nella lettura delle troppe notizie mi consenta di rielaborare quelle che mi rimangono più impresse e quanto alla fine siano egualmente ambigui web e tv, e quanto siano entrambi ugualmente manipolatori e ormai, per molti aspetti, simili (pensa ad esempio a come la pubblicità sia diventata invasiva e a come siamo arrivati a giustificarla quasi come necessaria pur di tenere in vita un sito, un bloggetto, una paginetta di diario online…).
Il web certo mi offre anche informazioni che invece mi sono preziose, alcune delle quali le trovo qui su CdC e sui pochi altri siti che seguo.
Però, rimane che l’allontanarmene mi sgombri molta fuffa e mi restituisca uno spazio mentale libero dal quale spesso emergono pensieri, considerazioni, riflessioni che, a stare troppo sulle notizie (ormai sempre più deprimenti, e non ci posso fare niente), mi pare di non avere più.
Insomma, un sano distacco mi inizia a sembrare una conquista che sto semplicemente rivalutando per me.
Il che non vuole certo fare di ogni informazione inutile fetenzia o di ogni blog o sito web roba da buttare.
Un po’ di distacco, tutto qui.
Te ne racconto una singolare.
Certo Rossland, la mia non voleva essere una critica e sono d’accordo sulla tua esternazione, conosco la materia, ci sono passato anch’io. Del resto mollo periodicamente sia il Blog (che aggiorno con assoluta casualità temporale) che la Rete. Da domani per es. sarò impegnato nella vendemmia, quindi mollerò giocoforza lo strumento p.c. e sarà un benefico stacco,,sicuro. Bisogna usare tutto con equilibrio e soprattutto non buttare i talenti, e tu ne hai, non sono tuoi, se senti la vocina che ti dice "scrivi" devi scrivere. Ciao
Da quando il m5s ha perso le elezioni a maggio ho smesso di seguire costantemente le informazioni, tempo buttato. Si e ti spiego il perche’.
Sicuramente l’iper-informazione è inutile, se non dannosa.
Informarsi lo trovo sempre molto utile.
Almeno uno sa da che parte arriva la badilata e se é accorto magari riesce anche a schivarla o ad ammortizzarla.
Puoi anche fregartene ma sappi questo :
" Puoi fottertene del mondo ma stai tranquilla che il mondo non se ne fotterà mai di te " .