DI NATALINO BALASSO
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Ma se l’Europa è ridotta a poche élite che controllano grazie al loro peso sull’economia tutte le politiche degli stati; se qualunque tipo di governo, sia esso di sinistra, di destra, di centro, libertario, conservatore, deve comunque riferire le proprie politiche agli impegni presi (che, ad esempio, per l’Italia significa 150 miliardi o giù di lì); se, insomma, le scelte di un governo nuovo sono già avviate sul binario del cilicio, cioè dell’assestamento dei conti, che sono numeri che non tengono conto della vita della gente; alla fin fine, ha senso eleggere un governo?
Qui non si tratta di sovranità nazionale, magari fossero tutte annullate le sovranità nazionali, a fronte di un’Europa veramente libera! Qua si tratta di biodiversità. Dividersi sui partiti, sui nomi, quando un comunista come Tsipras si allea con la destra conservatrice per tentare una politica antieuro (che non è detto che porti da qualche parte) e in altri paesi si fanno alleanze simili per poter governare in linea con la Troika, non ha senso.
Non ha senso perder tempo a disquisire su idee, ideologie, partiti, mode intellettuali del momento, nomi, se chiunque vincerà è destinato a poter governare in un solo modo. Mai come in questo periodo la politica è puro intrattenimento. In Italia si sono sprecate paginate sui giornali riempite con nomi di probabili presidenti quando si sapeva già che per due giorni le votazioni non sarebbero servite, si sono spesi fiumi di denari per interi pomeriggi televisivi di ipotesi, quando bastava aspettare sabato e occuparsi di cose più sensate. L’orgia dei numeri alle politiche alle europee alle amministrative, i battibecchi isterici dati in pasto al pubblico convinto che si stia parlando di politica, sono puro intrattenimento.
Le indignazioni stentoree, le proteste sommesse, le critiche, le autoesaltazioni, intrattengono il pubblico nella descrizione del nulla quotidiano. Il 70% della gente non ha nessuna influenza sulla politica del proprio paese, conta solo chi è ai piani alti della piramide, come quel tizio a Padova che dichiarava 10.000 euro l’anno e gli hanno sequestrato beni per 130 milioni. Quella è la gente che può influire sulle decisioni, tant’è che a prendere in mano intere porzioni della politica amministrativa c’è la mafia, c’è la camorra, c’è la ‘ndrangheta, anche nelle regioni del nord.
Di che stiamo parlando dunque?
Quale senso ha questo nostro cincischiare all’interno dei nostri miseri steccati di pensiero?
Perché quelle pagine inviperite contro questo o quello accusati del fatto di indossare una casacca, quando quelle casacche sono come le maglie dei calciatori: puro intrattenimento?
Immersi nel nostro racconto del mondo, dimenticando volutamente il fatto che non contiamo un cazzo, abbaiamo contro quelli dall’altra parte del cancello, mentre i media c’intrattengono con sensatissimi discorsi sugli sviluppi da temere o da sperare. Ma pare che provare a vedere le cose da un punto di vista che non sia il nostro solito ci faccia schifo e allora restiamo nelle nostre sicurezze emozionali: che nessuno disturbi le nostre certezze, le facce solite, i modi simpatici, i nemici sporchi, gli avversari sono tutti idioti, i nostri, i loro. Tutte visioni, allucinazioni collettive all’interno di gruppi autoreferenziali.
Intrattenimento.
Natalino Balasso
Fonte:
30.01.2015