DI JON HOCHSCHARTNER
counterpunch.org
Noam Chomsky, il famoso intellettuale socialista, crede che la società umana alla fine diventerà vegetariana a causa della preoccupazione per gli animali. L’influenza accademica di Chomsky è difficile da esagerare. Secondo il Chicago Tribune, nel 1993 egli era “l’autore ancora vivente più citato. Tra tutti gli intellettuali illuminati di tutte le ere, Chomsky si è piazzato all’ottavo posto, appena dietro Platone e Sigmund Freud”.
Sempre nel 1993, secondo il sito di archiviazione Third World Traveler (Viaggiatore nel terzo mondo), durante un’intervista al co-fondatore di Z Magazine, Michael Albert, Chomsky faceva una previsione:
“Non so se è da un centinaio di anni, ma mi sembra che se la storia continuerà – il che non è garantito – ma se la società continuerà a svilupparsi senza catastrofi in qualcosa di simile a ciò che si può vedere nel corso del tempo, non sarei sorpreso se alla fine si portasse verso il vegetarianismo e la difesa dei diritti degli animali”, affermava Chomsky.
“Infatti ciò che abbiamo visto in tutti questi anni, ed è difficile essere ottimisti nel ventesimo secolo- che è uno dei secoli peggiori nella storia dell’uomo per quanto riguarda le atrocità, terrore ecc,– eppure c’è un ampliamento del regno morale, il quale tende ad includere gruppi di individui sempre più ampi come agenti morali”.
Sebbene Chomsky dicesse che personalmente non era vegetariano, egli credeva che mangiare gli animali e la vivisezione fossero un problema importante
“Gli esperimenti sono delle torture sugli animali, diciamocelo”, affermava Chomsky “Questo è quello che sono. Quindi fino a che punto abbiamo il diritto di torturare gli animali per ottenere qualcosa che è buona per noi? Non credo che sia una domanda superficiale”.
Quando Albert chiese a Chomsky se gli animali che difendeva rappresentassero un problema politico fondamentale, Chomsky fu vago, ma non respinse l’idea.
“Beh è possibile” disse Chomsky “Di certo manterrò la mente aperta su questa domanda. Puoi capire come può essere vero. Di sicuro è carina come idea per noi. Credo che qualcuno ci possa vedere della forza morale in esso”. Chomsky andò avanti a tracciare l’evoluzione dell’atteggiamento umano verso le sofferenze degli animali nel passare degli anni. “Non devi andare molto in la negli anni per trovare torture gratuite sugli animali” Chomsky affermava. “I sostenitori di Cartesio pensavano di aver trovato il modo di pensare che solo gli umani avessero una mente, mentre tutto il resto nel mondo era una macchina. Quindi (in questa visione, ndt) diciamocelo non c’è differenza tra un gatto e un orologio. E’ solo che il gatto è un po’ più complicato”.
Usando una definizione limitata e frustrante di “tortura gratuita” Chomsky continuava a raccontare la teoria dei cartesiani. “Torna indietro, nelle corti del diciassettesimo secolo, alcuni tizi molto in gamba che studiavano questo genere di cose consideravano gli animali come uno sport, così presero il cane preferito di una tale ragazza e lo riempirono di calci e pugni fino alla morte, mentre loro ridevano e si divertivano, dicendo che quella sciocca ragazza non aveva capito che nella loro filosofia era come far cadere una pietra sul pavimento.” Affermò Chomsky.
“Questa è tortura gratuita per gli animali. Una volta ci guardavano come se noi ci preoccupassimo per la tortura delle pietre. Non puoi farlo. Non c’è nessun modo di torturare una pietra. La sfera morale di sicuro è cambiata sotto questo aspetto. Le torture gratuite degli animali non sono più considerate come legittime”.
JON HOCHSCHARTNER
Fonte: www.counterpunch.org
Link: http://www.counterpunch.org/2014/04/02/chomsky-envisions-vegetarian-future/
02.04.2014
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di DANIELA PALLOTTA