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NEW ORLEANS. RISPECCHIANDOSI NELL'ACQUA

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A cura di Truman
Il 18 Settembre 2005
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New Orleans, la visione di noi stessi e del nostro futuro.

DI JOHN KAMINSKI

Il cane aprì la bocca per prendere l’altro osso, e come lo fece, l’osso cadde nell’acqua. (Esopo)

Tutte le nostre veglie non sembrano altro che le increspature delle acque serali.
(Edward Dahlberg)

L’acqua cheta è come uno specchio. (Chuang Tzu).

Benvenuti a Bantustan, Louisiana, dove ha avuto inizio il primo passo nella creazione di una grande fortezza armata del Nuovo Ordine Mondiale, completa di intere comunità all’interno di barriere e di un muro all’israeliana come protezione dal mare e dalla marmaglia. E’ l’inevitabile corso della storia umana, che sembra un film in seconda visione di vecchi incubi medioevali.

Mentre tutto ciò accadeva, il capo rabbino sefardita a Gerusalemme ha dichiarato che l’uragano che ha cancellato New Orleans dalla faccia della terra non è stato altro che il castigo divino per il supporto dato dal presidente Bush all’evacuazione degli insediamenti israeliani da Gaza. ( www.yetnews.com)

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a destra nella foto Il rabbino Oviadia Josef

Prendetene un assaggio, un bel sorso dissetante di quel delizioso elisir fermentato dai cittadini più di successo dell’umanità, quel cabernet Cajun di acqua del Mississipi contaminata di pesticidi e coagulata nell’acqua stagnante di quel miscelatore che è la zona morta del Golfo del Messico, aromatizzata da fragranze che contengono tutti gli elementi tossici della tavola periodica degli elementi, e dalla melassa malefica degli animali morti in decomposizione.

Gustatevi l’aroma. Sentite come stuzzica la lingua e si spande nelle vostre narici pelose. Chiudete gli occhi e potete immaginare il ritratto perfetto della civiltà umana.

Dicono che siamo composti all’89% da acqua. La qualità dell’acqua all’interno di noi è direttamente proporzionale agli ingredienti del calderone velenoso di New Orleans.

Guardate il gonfio uomo nero, che galleggia a testa in giù nella melma. La barca si affretta avanti e indietro sperando di riuscire a vedere i resti in decomposizione nelle umide soffitte, e ogni tanto, se si ha fortuna, di trovare qualche bambino tremante e spaventato, che si aggira nella fetida oscurità, mentre la Guardia Nazionale gioca a carte nella vicina piazzola di sosta dei camion.

Se c’è una visione dell’inferno sulla terra degna di legittimità, questa è New Orleans dopo l’uragano Katrina ( nonostante che questa stessa visione sia stata recentemente visibile a Fallujah, Kigali, Port-au-Prince e in moltissimi altri luoghi ).

Che genere di speranza può esserci per l’umanità, dove il vostro ultimo respiro, l’ultimo per tutta l’eternità, è il fetore dell’umanità in decomposizione? Perchè quattro persone sono morte nell’ultima settimana solo per aver respirato aria? Deve essere un nuovo test governativo.

Le due principali teorie cospirative riguardo alla tragedia di New Orleans sono:
(1) l’uragano è stato diretto verso la città da mezzi artificiali, e
(2) la tempestività dei soccorsi è stata volutamente inefficiente per aumentare il numero dei morti tra gli indigenti afro-americani.

Eliminare la plebaglia. Questa sarebbe stata la tipica battuta neocon, uscita dalla bocca di persone quali Barbara Bush.

Ma quando osservate chi subisce, perfino senza notare l’ovvietà che si presenta in tutta la storia americana, capite che c’è e c’è sempre stata una guerra continua contro i neri, e le persone dalla pelle scura di tutto il mondo, e New Orleans è – deliberatamente pianificata o no che sia stata – una genuina manifestazione di questa ripugnante e inutile pazzia.

Poichè moltissime persone normali hanno tentato di aiutare le vittime dell’uragano di New Orleans e sono state ostacolate da pratiche burocratiche, chiunque può solo arrivare alla conclusione che il governo ha fortemente limitato gli sforzi per soccorrere le vittime perché non c’è posto in questa società corporativa per queste persone che pertanto vanno eliminate.

Ho pensato che è meraviglioso che molte persone come gli attivisti del DU, Dennis Kyne e altri che erano andati in Texas per dare sostegno alla mamma anti-guerra Cindy Sheenan, rapidamente si siano spostate verso New Orleans per offrire aiuto.

Questo piccolo gruppo residuo di americani moralmente decenti sa – molto meglio di quanto il governo possa pretendere di sapere – che quando le persone stanno morendo non si deve discutere di cause o di regole. Questa forse è la vera prova di umanità.

L’11 settembre ci ha insegnato che il nostro governo avrebbe sacrificato 3000 dei suoi migliori e più riusciti cittadini senza battere ciglio. New Orleans è il messaggio che il numero di idonei in questa categoria è molto più alto, specialmente se ti ritrovi ad avere la pelle nera.

Ed è la confessione che un programma di controllo della popolazione sta proseguendo a marce forzate.

Numeri più che rispettabili in Indonesia, lo stesso per New Orleans. Potrebbe essere così lontano un terremoto per la costa occidentale? Diavolo, ne hanno già causati numerosi in Iran.

Ed è tempo per il governo,dopo molti decenni di tentativi, di sviluppare un efficace agente biologico – la nuova influenza come un’espressione d’amore nel Nuovo Ordine Mondiale – e noi inizieremo a capire di quanto distorti siamo diventati come specie.

Tutto ciò porta ad un esame di quanto siamo sempre stati ingannati. Situazioni come…sul ponte al tramonto, un uomo con una torcia cade giù dal ponte e cosa puoi ricordare è il ritmico mulinare delle sue braccia mentre sta cadendo. Non lo so. Forse sto ancora pensando all’11 settembre…

Ora le nuove immagini di persone galleggianti ed inerti a faccia in giù nei veleni dopo aver rovistato in supermercati allagati e saccheggiati, cercando acqua pulita. Ho trovato molto doloroso sapere che la prima scelta dei saccheggiatori di New Orleans erano pannolini.

Quanto lontano? Quanto lontana è la realizzazione nelle menti di ognuno dell’idea che abbiamo creato un mostro e che quel mostro è soltanto ciò che noi facciamo al pianeta e a noi stessi.

Avete mai sentito di come gli indigeni delle Isole Andamane non siano mai stati danneggiati dallo tsunami, o di come gli animali non siano mai stati uccisi da queste tempeste? Non intendo sottolineare le responsabilità di quelli finiti nella marea crescente, bensì sottolineare la nostra idoneità a sopravvivere come una società.

Nelle nostre sfavillanti delusioni, nei nostri ideali da menti elevate e nei nostri imbrogli, abbiamo abbandonato il pianeta. Presto il pianeta che è uscito dalla sua via per aiutarci sarà lui ad abbandonarci.

Dove saranno allora i tuoi sogni? Galleggiando in un ramo paludoso di fiume, baby, con tutti gli altri uccelli morti.

Traduzione per come donchisciotte.org a cura di Giulio Di Giulio
Fonte:http://warfolly.vzz.net/
Link::http://warfolly.vzz.net/water.html
7.09.05

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