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MUJICA, NON TI METTERE CON MADURO
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A cura di Davide
Il 22 Maggio 2016
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Mujica

Carlos Aznarez

.librered.net

Mujica, “il Pepe”, come piace chiamarlo ai progressisti che lo corteggiano come se fosse un guru, ha dimostrato ancora una volta che la coerenza non è esattamente il suo modo di fare politica.

Amico di Víctor Almagro, Segretario Generale dell’OSA (Organizzazione degli Stati americani), messo lì proprio grazie all’intervento di Mujica rimpiazzando il cileno Josè Miguel Insulza. Amici così fraterni che, di fronte ad ogni gesto di ostilità da parte di Almagro contro i governi ribelli del continente, Mujica ha sempre trovato una giustificazione per coprirlo.

Il problema è che Almagro non solo è il figlio putativo di Mujica e del Frente Amplio uruguaiano, bensì del Pentagono e dove comanda il capitano non comanda il marinaio. Ora che gli assalti del OSA contro il Venezuela vanno in crescendo, addirittura Mujica (furbo com’è nel “come ti dico una cosa, te ne dico un’altra) ha dovuto prendere una parte, senza prima però perdonare le affermazioni del ruffiano dei gringos, segnalando che: “Almagro non è un traditore, è un avvocato, uno schiavo del diritto.” In fine, un pusillanime, ma “il nostro pusillanime.”

Mujica ha fatto quello che Almagro promuove: offendere pubblicamente un presidente al quale Mujica ( ex Tupamaro pentito e traditore dei principi rivoluzionari degli anni ’60 sollevati da Raùl “Bebe” Sendic) non arriva nemmeno alla suola delle sue scarpe. “Maduro è più pazzo di una capra”, ha dichiarato insolente e sommandosi così al coro di ostilità che il Venezuela soffre tutti i giorni. Difatti tutta la stampa reazionaria del pianeta ( da ABC, El Paìs e El Mundo in Spagna, i media di Miami arrivando al El Universal e El Nacional in Venezuela) ha ripreso le sue parole riaffermando il coraggio di averle pronunciate in questa occasione.

Era finalmente ora che succedesse e che venisse allo scoperto un personaggio che non è più quello che era ma solo una brutta caricatura di se stesso. Nè Tupamaro, nè progressista nè tanto meno guerrigliero rivoluzionario. I veri lottatori sono quelli che rivendicano la battaglia tutta la vita, non quelli che rinnovano il proprio pensiero e lo convertono in un mercatino ideologico.

Mujica, prima di dire quello che ha detto ora, aveva governato a favore delle multinazionali, concordò con Tabarè Vazquez nel consegnare l’Uruguay alle fabbriche di cellulosa e alle mega miniere, convocò nel lussuoso hotel Radison di Punta del Este imprenditori argentini che in quel momento facevano la guerra al governo kirchnerista offrendogli di investire in Uruguay dove nessuno gli avrebbe messo restrizioni, ricevendo multipli elogi dalla peggiore oligarchia di Buenos Aires. Tanto che molti di loro dichiararono che senza dubbio avrebbero sostituito Cristina Kirchner a favore di Mujica. Non c’è da meravigliarsi, ai borghesi argentini (oggi nel governo argentino di Mauricio Macri) calzava a pennello un presidente come Mujica che trattò in segreto con gli USA un trattato disastroso come il TISA tanto contestato dai lavoratori statali di tutta l’America latina.

C’è di più, Mujica non ha mai compiuto un gesto positivo nel giudicare i militari autori di genocidio. Con il suo collega Fernàndez Huidobro ( suo Ministro della Difesa ed anche lui ex Tupamaro) fecero il possibile per discolpare i torturatori perché “ormai sono vecchietti”.

Nonostante tutto, fino ad ora, sembrerebbe che nessuno si sia reso conto di chi è veramente Mujica. Di fronte alle poche voci critiche che si sollevavano (tra queste, quelle degli autentici Tupamaro che lo conoscono molto bene), si imponeva costantemente quell’immagine di anziano bonaccione, capace di dire stupidaggini o lanciare sproloqui, che sempre e comunque erano ben accolti o perdonati. Un giorno aspirava al Premio Nobel per la Pace, un altro diventava protagonista di un film di Kusturica, o si presentava come basco per parlare dei bombardamenti di Guernica o posava nel suo “umile” ranch con l’ex re Juan Carlos. Tutto per lo stesso prezzo.

Prendere nota: Mujica non è quello che era ma quello che è ora. Succede spesso con alcuni che negli anni presero posizioni combattive ma che con il trascorrere del tempo si convertono in ombre del proprio passato. Oggi, Josè Mujica crede che Maduro sia un “pazzo”, esattamente la stessa opinione di: John Kerry, Barak Obama, Mauricio Macri, Alvaro Uribe Vèlez, Victor Almagro, Ramos Allup e tutta l’opposizione venezuelana. E in funzione di questa loro opinione, aspirano a rovesciarlo.

Carlos Aznarez

Fonte: http://www.resumenlatinoamericano.org

Link: http://www.resumenlatinoamericano.org/2016/05/20/mujica-no-te-metas-con-maduro/

20.05.2016

Scelto e tradotto per www.comedonchisciotte.org a cura di DIEGO FABRICIO

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