DI JEFF STEIN
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Potrà anche diventare il nuovo idolo della democrazia iraniana, ma trent’anni fa Mir-Hossein Mousavi stava guidando un’ondata di attacchi terroristici contro gli USA, tra cui i sanguinosi attentati contro l’ambasciata statunitense e la base dei marine a Beirut.
Secondo vari funzionari della CIA e dell’esercito, Mousavi, primo ministro per buona parte degli anni ’80, aveva scelto personalmente Ali Akbar Mohtashemi-pur come uomo di punta per la campagna terroristica a Beirut, e lo aveva spedito a Damasco in qualità di ambasciatore iraniano.
E il neo ambasciatore aveva ospitato varie riunioni della cellula che avrebbe poi condotto gli attacchi di Beirut, analizzati dalla National Security Agency.
“Abbiamo una registrazione sull’ambasciatore iraniano in Libano”, ha dichiarato lunedì per telefono James “Ace” Lyons, ammiraglio della marina in pensione, che nel 1983 era vicecapo delle Operazioni navali e coinvolto in prima persona negli avvenimenti libanesi.
“L’ambasciatore iraniano aveva ricevuto istruzioni dal Ministro degli esteri di scegliere vari obiettivi tra il personale statunitense nel paese, e soprattutto di condurre un’azione spettacolare contro i Marine”, ha dichiarato l’ex ammiraglio.
“Era primo ministro” ha detto Lyons riferendosi a Mousavi “e dunque non si era preoccupato di fornire dettagli, ma essendo al vertice doveva essere al corrente di quel che si preparava”.
Lyons, ricordato talvolta come “il padre” dell’unità di controterrorismo Red Cell delle SEAL (forze speciali della Marina USA usate in guerre non convenzionali, missioni speciali e azioni di antiterrorismo. NdT), addebita inoltre a Mousavi il camion bomba contro il centro della flotta navale statunitense a Napoli, che uccise cinque persone (tra queste, la prima donna soldato a morire in un attacco terroristico).
Anche Bob Baer concorda sul fatto che Mousavi, esaltato in Occidente per aver riempito le strade con dimostrazioni di piazza contro il regime di Teheran dopo aver perso le elezioni, ha diretto l’intera campagna terroristica degli anni ’80.
Ma Baer, ex ufficiale della CIA per il Medio oriente le cui avventure sono hanno ispirato il film di George Clooney “Siriana,” ritiene Mousavi ancora più direttamente coinvolto negli attentati di Beirut.
“Ne discusse direttamente con Imad Mughniyah”, che organizzò gli attacchi a Beirut e “fu considerato il massimo responsabile delle due azioni”, ha scritto Baer nel TIME di questa settimana.
“Quando era primo ministro, Mousavi diresse il servizio incaricato delle operazioni all’estero, dal Libano al Kuwait e all’Iraq” ha continuato Baer.
“Fu il punto culminante della visione teocratica dell’Ayatollah Khomeini, quando l’Iran pensava di poter realmente esportare la sua rivoluzione in tutto il Medio oriente e forniva fondi e armi a chiunque dicesse di poter assestare un colpo definitivo al vecchio ordine”.
Baer ha aggiunto: “Mousavi non si limitò a coltivare questa illusione ma cercò attivamente di realizzarla”.
L’ammiraglio Lyons ha sostenuto che avrebbe potuto distruggere i terroristi nel covo individuato dai servizi segreti statunitensi, ma che venne bloccato da altri elementi del gabinetto del presidente Ronald Reagan.
“Stavo per eliminarli” ha dichiarato Lyons “ma il segretario alla difesa Caspar Weinberger sabotò l’operazione”.
Jeff Stein
Fonte: http://informationclearinghouse.info
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23.06.2009
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di CARLO PAPPALARDO