FONTE: RUSVESNA.SU
Una fonte del Ministero della Difesa russo ha riferito di un piano di forza elaborato dai servizi segreti americani, con la partecipazione dei dipartimenti militari di Ucraina, Moldavia e Romania, per liquidare la Transnistria.
Il Ministero della Difesa russo è preoccupato dalla possibilità di una forte destabilizzazione del conflitto nella Repubblica Moldava di Transnistria (PMR), e si sta preparando agli scenari più avversi. A tal fine, qualche giorno fa, il Gruppo Operativo delle Forze Russe (OGRF), di stanza nel Paese, ha condotto manovre per la protezione d’importanti installazioni militari.
Come comunicato dal servizio stampa del Distretto Militare Occidentale, al quale fa riferimento il OGRF, venerdì scorso (22 maggio), più di 100 gruppi militari sono stati allertati. Dopo una marcia di 150 chilometri verso il deposito militare nel villaggio di Kolbasna è iniziata una simulazione di combattimento contro terroristi convenzionali che tentavano sul posto d’impadronirsi di armi e di munizioni.
Il Ministero della Difesa ha sottolineato che i soldati del OGRF hanno operato in condizioni il più vicino possibile al combattimento reale. Allo stesso tempo, il personale delle unità antiterrorismo ha affrontato il compito con successo: “Nel corso dell’addestramento per la neutralizzazione dei terroristi una particolare attenzione è stata rivolta al perfezionamento della coesione, sia nella conduzione di azioni di combattimento nelle aree di campagna locali, sia nella composizione delle unità e dei piccoli gruppi tattici (coppie e triple)”.
Simili scenari possono ora interessare non solo i militari del OGRF, ma anche le Forze di Pace russe di stanza nella zona del conflitto.
Tale aumento di attività delle truppe russe in Transnistria, ha spiegato una fonte della “NG” (il giornale Nezavisimaja Gazeta) nel Ministero della Difesa, non è solamente un programma di addestramento estivo, ma rappresenta le reali minacce che oggi stanno sorgendo nella zona del conflitto.
In particolare, “Nezavisimaja Gazeta” ha reso noto di possedere informazioni circa l’esistenza di un preciso piano per la soppressione della Transnistria. Il piano sarebbe stato elaborato dai servizi segreti americani con la partecipazione dei dipartimenti militari di Ucraina, Moldavia e Romania.
In effetti, una parte di questo piano si è rivelata la scorsa settimana con la decisione di Kiev di denunciare l’accordo con Mosca riguardo al transito sul territorio ucraino dei militari russi e dei loro convogli per la Transnistria.
Inoltre, sempre secondo l’interlocutore di “Nezavisimaja Gazeta”, già a breve, miliziani ucraini e romeno-moldavi pianificheranno l’attuazione di azioni di sabotaggio e di operazioni terroristiche finalizzate alla presa di depositi di armi nella Transnistria, attualmente sotto la tutela dei militari russi.
Allo stesso tempo, sulla riva sinistra del territorio del Dnestr inizieranno provocazioni su larga scala con vittime e uccisioni contro civili finalizzate a screditare le Forze di Pace russe.
Questi fatti rappresenteranno l’occasione, per Chisinau, di uscire ufficialmente dal processo di pace. Il governo della Moldavia ha chiesto aiuto all’Unione Europea e alla NATO. E, a questo punto, a quanto pare, si arriverà alla sostituzione già pianificata, dei Caschi Blu russi con un battaglione di peacekeeping moldavo-rumeno. La formazione di tale unità, è stata ufficialmente annunciata, il 23 maggio, da Viorel Cibotaru, ministro della Difesa moldavo, in visita in quei giorni in Romania. Dopo il suo incontro con il suo omologo romeno Mircea Dusa è stato annunciato che in tal battaglione, in futuro, saranno persino inclusi militari ucraini e polacchi.
Il generale (russo) Yurij Netkachev, che nel 1992 comandò la 14° Armata di stanza in Transnistria, non esclude addirittura uno scenario militare per risolvere la situazione sul Dnestr.
L’esperto ritiene che: “Tutto ciò danneggia molto gli interessi geopolitici di Mosca, e sono certo che il governo russo farà del suo meglio per salvaguardare la sua posizione nella regione e impedire l’escalation del conflitto”.
Netkachev ricorda che, nel periodo quando era al comando della 14° Armata, Chisinau con il supporto di volontari romeni e di mercenari tentò con l’uso delle armi di conquistare la Transnistria.
Netkachev è convinto che: “Non ce l’ha fatta allora, non ce la farà ora, nonostante il fatto che là, al nostro gruppo, l’Ucraina stia cercando di staccare completamente l’ossigeno”.
È d’accordo con il coordinatore dell’Ufficio degli ispettori generali del Ministero della Difesa della Federazione Russa, il generale Yuri Yakubov, che ammette la possibilità di rifornire i peacekeepers con un ponte aereo, utilizzando velivoli da trasporto militare, pur sotto il blocco da parte dell’Ucraina.
L’esperto ritiene che: “Certamente c’è un grosso problema, i nostri aerei dovranno sorvolare il territorio ucraino. Molto probabilmente sarà nella regione di Odessa. Dalla costa del Mar Nero fino al confine con la Transnistria, sono meno di 100 chilometri. È stato riferito che l’esercito ucraino, sul posto, ha già collocato i sistemi missilistici antiaerei S-300. Tuttavia, penso che la difesa antiaerea ucraina difficilmente oserà abbattere i nostri aerei in volo per Tiraspol”.
Mentre la situazione va complicandosi attorno alla Transnistria, la Romania e gli Stati Uniti iniziano manovre militari vicino al confine con la regione ucraina di Odessa. È precisamente per tal ragione che il 23 maggio, nel Mar Nero, è entrato il cacciatorpediniere Ross della US Navy.
In un comunicato stampa la 6° Flotta degli Stati Uniti d’America ha dichiarato che la presenza della nave Ross nella regione è motivata a “garantire la sicurezza” e a rafforzare “la cooperazione nel Mar Nero” per “la pace e la prosperità nella regione”.
La Ross è dotata di sistema di difesa antimissile Aegis, inoltre il principale armamento d’attacco del cacciatorpediniere sono i missili da crociera Tomahawk.
Fonte: http://rusvesna.su/
Link: http://rusvesna.su/recent_opinions/1432547010
25.05.2015
Scelto e tradotto per www.comedonvchisciotte.org da ELISEO BERTOLASI