Una lista di “Paesi ostili” è stata ufficialmente diffusa ieri dal governo russo. A farne parte, tutte le nazioni che direttamente o indirettamente hanno applicato – o sono state favorevoli alle – sanzioni contro Mosca successivamente all’invasione dell’Ucraina.
L’elenco comprende 48 stati e territori:
- Australia,
- Albania,
- Andorra,
- Gran Bretagna,
- Paesi dell’UE: Austria, Belgio, Bulgaria, Ungheria, Germania, Grecia, Danimarca, Irlanda, Spagna, Italia, Cipro, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia, Finlandia, Francia, Croazia, Repubblica Ceca, Svezia ed Estonia.
- Islanda,
- Canada,
- Liechtenstein,
- Micronesia,
- Monaco,
- Nuova Zelanda,
- Norvegia,
- La Repubblica di Corea,
- San Marino,
- Macedonia del Nord,
- Singapore,
- Stati Uniti d’America,
- Taiwan,
- Ucraina,
- Montenegro,
- Svizzera,
- Giappone.
La decisione arriva come parte del decreto presidenziale del 5 marzo 2022 “Sulla procedura temporanea per l’adempimento degli obblighi nei confronti di alcuni creditori stranieri“, tramite il quale il governo ha deciso che i cittadini e le aziende russe che hanno debiti in valuta estera verso creditori stranieri della lista dei paesi ostili potranno pagarli in rubli.
Successivamente alla pubblicazione della lista, Hirokazu Matsuno, segretario generale del governo giapponese, in una conferenza stampa ha affermato:
L’inclusione del Giappone come Paese ostile è deplorevole
Massimo A. Cascone, 08.03.2022
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