RT – 11 maggio 2023
Quasi tutti gli acquisti di Pechino di greggio, gas, carbone e alcuni metalli da Mosca sono ora regolati in yuan cinesi, ha riferito giovedì la Reuters, citando dirigenti commerciali.
La Cina ha spinto per un più ampio uso internazionale della propria valuta per più di un decennio, ma il livello di transazioni globali in yuan era rimasto relativamente basso fino a poco tempo fa. La valuta del Paese, nota anche come renminbi (RMB), è stata utilizzata occasionalmente nelle grandi transazioni di materie prime cinesi, dato che la maggior parte delle transazioni globali di energia e metalli è prezzata in dollari USA.
I tentativi della Cina di allontanarsi dal dollaro nel commercio internazionale hanno subito un’accelerazione in seguito alle pesanti sanzioni imposte dalle nazioni occidentali contro la Russia, uno dei principali produttori ed esportatori di energia a livello mondiale.
“Diventa tremendamente complicato trattare in dollari con il regime di prezzo calmierato. Significa molto più lavoro di conformità per le banche“, ha dichiarato a Reuters una fonte. La Cina si è opposta alle sanzioni unilaterali contro la Russia, ma rimane diffidente nei confronti delle sanzioni secondarie.
L’embargo guidato dagli Stati Uniti sulle esportazioni di petrolio e prodotti petroliferi russi ha spaventato gli acquirenti occidentali e ha accelerato i pagamenti energetici in yuan, poiché la Cina ha iniziato a incrementare le importazioni di greggio russo scontato. La percentuale dei pagamenti delle importazioni russe in yuan nel 2022 è salita al 23% dal 4% dell’anno precedente.
“Per il momento, e per i prossimi anni, penso che il commercio in RMB sarà utilizzato prevalentemente per quanto riguarda le materie prime e l’energia“, prevede Chi Lo, senior investment strategist di BNP Paribas Asset Management.
“Si tratta di uno sviluppo a lungo termine, che si estenderà ai prossimi uno, due o addirittura tre decenni“, dato che un numero sempre maggiore di Paesi si unirà al “blocco del renminbi” per ridurre i rischi dell’esposizione al dollaro, “soprattutto dopo aver visto cosa hanno comportato le sanzioni guidate dagli Stati Uniti contro la Russia“, ha aggiunto.
Secondo i dati delle dogane cinesi, in termini di valore lo scorso anno le importazioni cinesi di materie prime dalla Russia sono aumentate del 52%, con spedizioni di greggio e olio combustibile che hanno raggiunto i 60,3 miliardi di dollari.
Quasi tutte le esportazioni di greggio dalla Russia verso il vicino asiatico, compresi un certo volume di olio combustibile, sono ora regolate in yuan, ha riportato la Reuters, citando dirigenti commerciali direttamente a conoscenza della questione.
Un dirigente commerciale ha dichiarato: “Da quando è stato imposto un tetto ai prezzi tutte le vendite di petrolio russo via mare verso la Cina sono ora regolate in renminbi, mettendo da parte le ultime poche banche che trattavano dollari“.
Secondo i calcoli basati sui dati dell’Amministrazione statale dei cambi, a marzo lo yuan ha superato il dollaro diventando la valuta più utilizzata in Cina nelle transazioni transfrontaliere.
Riflettendo la forte tendenza all’allontanamento dal dollaro, la valuta cinese è stata utilizzata nel 48,4% di tutte le transazioni transfrontaliere.
Link: https://www.rt.com/business/576109-china-russia-commodity-trade-yuan/
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