La decisione del Presidente Putin di intervenire in Donbass per proteggere gli abitanti delle neoriconosciute Repubbliche Popolari di Donetsk e Lugansk con l’operazione militare partita nella notta, ha causato un effetto di sfiducia nei mercati azionari.
Secondo gli analisti di Bloomberg Quint “Giovedì (24 febbraio), le azioni russe sono cadute più duramente che mai, perdendo più di 150 miliardi di dollari dopo che il presidente Vladimir Putin ha ordinato un’operazione per “smilitarizzare” l’Ucraina… L’indice di riferimento della Borsa di Mosca è sceso di circa il 50% dal suo massimo di ottobre, la peggiore performance tra i mercati azionari di tutto il mondo quest’anno”.
Ciò ha costretto la Borsa di Mosca a fermare le contrattazioni su tutti i mercati, compresi quelli dei cambi e delle azioni intorno alle 8:00 ora locale, poi riprese alle 10:00. Al momento dell’interruzione delle contrattazioni, gli indici delle società russe apparivano come segue:
Il tasso di cambio del rublo/dollaro è sceso dalla mattina di quasi il 10% e ha raggiunto i massimi storici di 89 rubli per dollaro. L’euro ha sfondato la soglia dei 100 rubli.
Ricordiamo che il prezzo del gas in Europa è balzato da 1.000 a 1.400 euro per 1.000 m³ in seguito alla notizia dell’invasione russa dell’Ucraina.
Massimo A. Cascone, 24.02.2022
Fonte: