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MONOSSIDO DI EURO (ATENE COME KABUL)

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A cura di Bosque Primario
Il 12 Marzo 2013
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FONTE: GREEK CRISIS.FR

Nikos e Savas, i due studenti intossicati dal monossido di carbonio a Larissa, sono stati travolti dall’austerità, così come da una certa incoscienza per il pericolo corso. La Grecia con tutti i suoi fuochi accesi, rischia di finire prima o poi in un rogo sociale, che brillerà di una luce che probabilmente sarà la sua luce finale. Altri tre studenti rimangono ricoverati a Larissa (03/03), uno in condizioni critiche. “I loro assassini hanno un nome: Yannis Stournaras [ministro delle Finanze], Antonis Samaras [Primo Ministro] Evangelos Venizelos [Capo del Pasok ] e Kouvelis Fotis [leader del partito di governo della “sinistra democratica”], così come tutti coloro che appoggiano la politica dell’austerità”, ha scritto su un blog un “padre anonimo”, notizia che ha fatto subito il giro di Internet e di altri media.La stampa di governo ha replicato che “è piuttosto un affare da imputare all’imprudenza umana che ha avuto conseguenze tragiche”,  mentre il deputato di Nuova Democrazia, Adonis Georgiadis (che ha lasciato il LAOS, partito di estrema destra) ha cercato di minimizzare (Real-FM, 01/03), una sfortuna … che può succedere in materia di politica di riscaldamento: “E’ questo il risultato di qualunque politica che fa mettere il braciere in mezzo alla stanza?” Ancora una volta, si rappresenta un fatto diverso, che invece si richiama al cinema del reale, alle sfide della troïka con qualche intervallo. L’intervallo, vale a dire le manifestazioni studentesche quasi spontanee, organizzate dalle associazioni studentesche a Larissa, Atene e altrove, soprattutto per denunciare e gridare la loro rabbia … più evidente:

“La  violenza più grande è la povertà” – Due studenti morti – “Voi ci state  uccidendo, andatevene” si poteva leggere su due striscioni portati dagli studenti a Piazza della Costituzione il Sabato (02/03). Il giorno dopo, domenica (03/03), quelli della troïka, imperturbabili, sono andati al vicino Dipartimento della Finanza mostrando una completa indifferenza ai fatti accaduti, lasciando  sbalorditi tutti gli impiegati. Su un muro vicino c’era scritto da un po’ di tempo: “Vogliono fare di noi degli schiavi“, e vorrei aggiungere, inoltre “volontari!” Forse è per questo motivo che certi giudici della Corte dei Conti hanno rifiutato di incontrare la delegazione della troïka, perché è “eso-istituzionale”, e per questo alcuni in visita nel paese non devono necessariamente essere attesi a braccia aperte, è il minimo che possiamo dire (Kathimerini, 03/03).

Sembrerebbe a questo proposito, che dopo aver visto a cosa portano le catene imposte dall’integralismo della troïka, adesso guardiamo al caos greco, non senza un po’ di sgomento.  Il giornale To Vima sabato ha preteso che la Commissione di Bruxelles facesse circolare via e-mail, una nota informale, distribuita ai dipendenti e ai dirigenti che si preparano a soggiornare in Grecia, per fornire le informazioni necessarie per l’esercizio della loro missione:

  • “(…) Stare lontano da proteste e manifestazioni. In un contesto politicamente delicato, anche la minima reazione, potrebbe essere male interpretata dai manifestanti. Evitare di avvicinarsi o di attraversarle per entrare nell’edificio in cui si svolge la riunione, se necessario, annullarla.
  • Informarsi ed evitare le aree in cui si tengono di solito le manifestazioni, come Syntagma, Omonia e Klathmonos, così come le zone di Exarchia o del Politecnico.
  • Se ci si trova nel bel mezzo di un evento, non attirare l’attenzione su di sé ed entrare nel negozio più vicino.
  • Se un evento  impedisce di lasciare i locali di una riunione, attendere.
  • Non stare dietro le finestre o sul portone di un palazzo per guardare passare il corteo, la vostra presenza potrebbe provocare una reazione aggressiva da parte dei manifestanti.
    Chiudere le finestre della stanza, in modo da non essere soggetti a possibili usi di gas lacrimogeni da parte della polizia. Per uscire in sicurezza, attendere che la manifestazione si disperda, o seguire le istruzioni del personale di sicurezza.
  • Non indossare abiti che possano indicare la propria attività professionale. Attenzione a documenti, badge di identificazione o altri oggetti che dimostrino l’affiliazione di primo piano alle istituzioni europee. Ad esempio, non indossare il distintivo all’esterno degli edifici della Commissione  e non leggere giornali della Commissione nei luoghi pubblici. Attenzione a chi può ascoltare. Evitare di discutere di  argomenti professionali (indicando sale, riunioni, orari, nome di hotel, e qualsiasi  altra informazione personale sulla propria  missione) in pubblico, per strada, in metropolitana, o per telefono. Essere consapevoli del fatto che si può essere presi di sorpresa.
  • Se possibile, evitare di prenotare hotel e taxi a nome  della Commissione. Fare attenzione particolarmente ai documenti professionali sensibili.
  • Se si vuole  andare a bere qualcosa, a pranzo o a cena dopo la riunione, non portare  documenti sensibili  in  luoghi ad alto traffico (bar, ristoranti, ecc.)
  • Inventarsi una “storia personale” da raccontare se serve. Il tassista che accompagna in albergo o il droghiere all’angolo non hanno bisogno di sapere che si sta lavorando per le istituzioni europee. Se richiesto direttamente, parlare della attività precedente o di quella di un amico come se fosse la propria.” (Testo originale in inglese su: To Vima 02/03).

Maria Damanaki, membro della Commissione ha immediatamente protestato con José Manuel Barroso, perché è stato pubblicizzato in Grecia un documento interno. “La Commissione europea contribuisce al recupero dell’immagine della Grecia, e la diffusione di note a supporto del regolamento per la sicurezza del proprio personale, può danneggiare l’immagine del Paese” ha detto il Capo della Rappresentanza della Commissione europea in Grecia, Panos Karvounis (To Vima, 03/03).

Questa mattina (04/03), Yorgos Trangas su Real-FM ha notato che questa nota interna della Commissione, “dimostra che la Commissione adesso è turbata (sic), e che si attendono rivolte o comunque disordini in Grecia e forse in altri paesi dell’Europa meridionale. Di fatto, questo codice di … buona  condotta spiega al personale della Commissione, il modo migliore per nascondersi.

Agli occhi di Bruxelles, Atene è quasi Kabul!

Ma allora di che Europa unita stiamo parlando?  Già più di un milione di portoghesi hanno dimostrato nei giorni scorsi contro la troika, contro l’UE e contro il FMI, perché credono che il regime della troika sia una forma di dittatura: è per questo motivo che i portoghesi hanno rispolverato le loro canzoni dei tempi della Rivoluzione dei Garofani “.
Ho visto che i media generalisti  in Grecia (e anche in Francia…. ecc.)  sembrino “ignorare in modo permanente” i recenti avvenimenti portoghesi, spagnoli, italiani, greci o bulgari. Questo è, probabilmente, anche “ignorare troppo” la giunta economica (e politica) eccezionale introdotta dall’Unione europea in alcuni paesi. Si comprenderà meglio dopo Atene o dopo Lisbona, il senso pieno di parole come : “alla fine” della storia.

Il 26 febbraio, nel corso di un incontro tra il Ministro delle Sviluppo Handjidakis Kostis e i rappresentanti di undici multinazionali, si è discusso di “impegni e rigidità che comporta ancora l’esistenza di un salario minimo in Grecia, anche se si sta visibilmente avviando verso i 200 euro al netto mensile per un tempo pieno.”   “Una commessa di  una catena internazionale di negozi del Pireo ha recentemente detto – su Real-FM –  che il suo stipendio mensile netto già non supera  la somma di  € 300″, (Trangas  su Real-FM, 04/03, poi riportato anche sulla stampa greca).

Questo tipo di accordi, spiegherebbero i risultati delle elezioni italiane. “Comprendiamo l’odio nutrito dal candidato socialdemocratico  tedesco [SPD candidato Peer Steinbrück] contro Grillo e Berlusconi, che insieme hanno mobilitato il 55% degli italiani, i quali hanno votato a destra come a sinistra, passando per il centro-sinistra, sotto la bandiera di un anti-germanesimo.

Che piaccia o no sia i politici tedeschi che noi sappiamo che questa situazione non è gradita, l’anti-germanesimo, come è stato espresso dal voto, ora è l’ ideologia più condivisa dalla maggioranza degli italiani, un paese che è la terza più grande economia della zona euro, uno dei sei membri fondatori della CEE, più di mezzo secolo fa. Questo anti-germanesimo  senza precedenti nella sua forma più evidente, che si sta verificando in Italia, non potrà che  alimentare oggettivamente la stessa corrente che attraverso tutti gli stati della zona euro e dell’Unione europea.
E’ questo che da fastidio al  Presidente Socialdemocratico tedesco, non i “clown” Berlusconi e Grillo. Capisco l’amarezza di  Steinbrück che deve affrontare la realtà: i servi agli ordini dei tedeschi, Pierre Luigi Bersani, e Mario Monti (sic), si sono dimostrati in grado di controllare il Senato per poter imporre la politica dettata da Berlino e questo nonostante una legge elettorale che usurpa la volontà del popolo” ha scritto l’editorialista Yiorgos Delastik sulle colonne del quotidiano Ethnos (01/03).

In Grecia, Italia, Spagna, Portogallo, non ci sono più peli sulla lingua. Alekos Alavanos, ex capo della corrente critica Synaspismos all’interno di SYRIZA (da cui Alavanos ha preso le distanze) e mentore politico di Alexis Tsipras, ha annunciato la sua intenzione di creare un nuovo partito di sinistra, che parteciperà alle prossime elezioni e il cui asse portante sarà  l’uscita della Grecia dalla zona euro. “Politicamente, questo nuovo partito è già presente [nella mentalità]. Ma sarà sempre più presente anche tra gli elettori che voteranno alle prossime elezioni.”

Alekos Alavanos ha presentato  a Patrasso,  una parte della piattaforma del nuovo partito, insistendo sulla creazione di un “piano B” per interrompere qualsiasi pagamento (estero) per soddisfare prima i  “creditori” del paese, uscire dall’euro e reintrodurre una moneta nazionale, in altre parole, creare una liquidità massiccia da iniettare sul mercato per consentire una certa ripresa del mercato interno e il rafforzamento della capacità delle esportazioni.

Si direbbe che il monossido dell’ euro non è più tanto incolore, né inodore come lo era in passato.

Nell’Europa meridionale per lo meno.

Fonte: http://www.greek-crisis.fr
Link : http://www.greek-crisis.fr/2013/03/monoxyde-deuro.html
4.03.2013

Traduzione per www.ComeDonChisciotte.org a cura di BOSQUE PRIMARIO

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