Il presidente bielorusso Lukashenko ha ordinato la creazione di una nuova milizia popolare per espandere le forze armate e scoraggiare le ingerenze esterne, ha dichiarato venerdì 27 maggio il Ministro della Difesa Viktor Khrenin, intervenendo a una riunione dei governatori e dei commissari militari delle regioni bielorusse.
Dopo che la questione sarà discussa con i governatori, sarà regolamentata per legge, ha aggiunto Khrenin, dopodiché la forza numerica delle forze armate bielorusse aumenterà “di molte volte”. Attualmente si stima che la Bielorussia abbia circa 60.000 soldati in servizio attivo e una riserva di 340.000 unità.
“Lo riteniamo molto necessario”, ha detto Khrenin. “La cosa più importante è che abbiamo sia le persone che le armi per farlo. […] È importante dimostrare in modo pacifico che non c’è bisogno di ficcare il naso, perché la risposta sarà adeguata”.
Oltre alla creazione di una milizia, Lukashenko ha dato istruzioni alle forze armate bielorusse di creare un nuovo distretto militare operativo sul confine meridionale, al confine con l’Ucraina. In questi mesi la Bielorussia ha posizionato la maggior parte delle sue forze armate sul confine occidentale e nord-occidentale, di fronte ai membri della NATO Polonia, Lituania e Lettonia, lasciando scoperto il fianco meridionale, adesso da rinforzare visto il protrarsi del conflitto.
La scorsa settimana i funzionari di Minsk hanno infatti notato con allarme che l’Ucraina ha dislocato circa 20.000 truppe lungo il confine con la Bielorussia, per evitare nuove incursioni russe da nord e, nonostante la Bielorussia attualmente continui a negare il suo coinvolgimento diretto nel conflitto, è chiaro che rinforzare il suo esercito e i confini, data la posizione geografica, è fondamentale.
Massimo A. Cascone, 29.05.2022