Secondo quanto dichiarato da Denis Pushilin – leader della Repubblica Popolare di Donetsk – questa mattina i soldati del Battaglione Azov avrebbero fatto saltare in aria alcune abitazioni a Mariupol, città sulla costa settentrionale del Mar d’Azov.
Intorno alle 11:00, ora locale, “i miliziani di Azov hanno fatto esplodere degli ordigni esplosivi precedentemente piazzati, provocando il crollo di una casa al 15/20 di Meotida Boulevard. Fino a 200 persone, la maggior parte delle quali donne e bambini, sono ancora sotto le macerie al momento[…] Stiamo anche cercando di utilizzare veicoli aerei senza equipaggio per scoprire le condizioni della situazione e per fornire assistenza e supporto, se possibile”, ha detto Pushilin.
Successivamente all’attacco, l’amministrazione di Mariupol, in accordo con il governo di Mosca e Kiev, aveva annunciato l’apertura di un corridoio umanitario per far evacuare i civili sia da Mariupol che da Volnovakha; attualmnete però non è ancora chiaro se l’evacuazione stia avvenendo del tutto o meno.
Nonostante infatti molti media occidentali hanno riportato la notizia del cessate il fuoco per permettere ai civili di fuggire dai bombardamenti, successivamente ad un primo blocco di cittadini riusciti a scappare, il quartier generale della difesa territoriale della Repubblica Popolare di Donetsk ha affermato che i nazionalisti ucraini si sono rifiutati di fornire un corridoio umanitario a coloro che erano rimasti a Mariupol.
Denis Pushilin ha dichiarato che non una sola persona era partita a mezzogiorno, ora locale.
Massimo A. Cascone, 05.03.2022
Fonte:
https://ria.ru/20220305/vzryv-1776679645.html?rcmd_alg=COL6&rcmd_id=1776705281