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La Redazione

 

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MILIONI IN PIU’ PER L’ AUSCHWITZ TROPICALE

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A cura di Davide
Il 24 Marzo 2005
41 Views

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DI JEAN –GUY ALLARD

Nel momento in cui il mondo intero scopre con orrore le torture inflitte dal personale nordamericano (militari, poliziotti o mercenari) a centinaia di prigionieri senza nome all’interno del campo di concentramento di Guantanamo, l’amministrazione nordamericana non solo si rifiuta di riconoscere gli abusi e di liberare le vittime incarcerate senza prove, ma aumenta anche in maniera sfacciata il budget stabilito per la loro detenzione continuativa. Al colmo del cinismo, Bush ha incluso nello stesso budget supplementare i milioni destinati alle nuove installazioni carcerarie…e un fondo per le vittime del maremoto dell’Oceano Indiano.
Alcune settimane fa, il Pentagono ha reso noto un progetto per costruire all’interno del territorio illegalmente occupato di Guantanamo una nuova prigione di 25 milioni di dollari, che comprende un’ala per i trattamenti psichiatrici di 1,7 milioni di dollari, confermando contemporaneamente la gravità della situazione e l’intenzione di tenere in cattività, in maniera permanente, centinaia di prigionieri, senza speranza di liberazione.
Tranquillamente, il governo Bush ha appena nascosto all’interno di un budget supplementario di 82 miliardi di dollari l’aumento di previsione budgetaria di più di 15 milioni di dollari, per coprire le operazioni militari in Iraq e in Afghanistan. Il costo previsto per la costruzione della nuova installazione carceraria è immediatamente passato da 25 a 41,8 milioni di dollari.

Gli stessi fondi straordinari richiesti da Bush per le spese ” militari ” comprendono 950 milioni per le decine di migliaia di vittime delle tsunami in Asia…una modesta frazione degli 82 miliardi di dollari totali destinati a infliggere ancora più sofferenze ai paesi occupati dalle truppe imperiali.

DI FRONTE AL MARE, UN RECINTO DA 5 MILIONI

I fondi destinati a Guantanamo appaiono nella sezione ” Costruzione militare ” del documento e saranno destinati, secondo quanto scritto, alla ” costruzione di un’installazione permanente e di un recinto di sicurezza”.

Il denaro sarà destinato a un edificio nel Campo Sei, una delle tante installazioni di detenzione della base. Alcune fonti hanno descritto la nuova prigione come una costruzione di 200 cellule individuali con delle camere- interrogatorio “ provviste di videocamere di sorveglianza”.

Il ” recinto di sicurezza” ad alta tecnologia che permetterà di sorvegliare l’installazione e in particolare l’accesso all’installazione “situata di fronte al mare”, il cui costo era stato stimato sui quattro milioni, costerà invece cinque.

La nuova costruzione decisa dall’amministrazione Bush si farà senza tener conto del fatto che i tribunali nord americani studiano la legalità della detenzione permanente dei “ sospetti” senza né nome né viso, contro la quale, nella maggioranza dei casi, non esiste alcuna prova di delitto.

Il capo dello stato maggiore congiunto statunitense, il generale Richard Myers, ha dichiarato che ” alcuni prigionieri ” sono ” sufficientemente malvagi da non poter essere liberati ” e che saranno detenuti a Guantanamo ” poco importa che cosa decideranno le corti “.

“La domanda di fondi arriva proprio mentre la prigione del sud-ovest di Cuba è legata al peggior scandalo delle torture”, ha commentato il Miami Herald, che non si distingue per i suoi proclami umanitari.
Paradossalmente, il giornale sembra essere il solo ad essersi reso conto di un’anomalia nei calcoli esponenziali della Casa Bianca.

“CREARE LE CONDIZIONI … PER DEGLI INTERROGATORI RIUSCITI “

Lo sviluppo delle nuove installazioni carcerarie di Guantanamo deve essere orientato secondo il concetto del loro primo comandante, il generale maggiore Geoffrey Miller, i cui “ successi “ per quel che concerne l’utilizzo della tortura lo hanno condotto ad Abou Ghraib. Secondo un libro esplosivo, appena pubblicato, dal titolo Tortura e verità, del giornalista britannico Mark Danner, Miller è colui che ha suggerito la riorganizzazione dei luoghi di detenzione in modo tale da aiutare le guardie “ a creare le condizioni…per degli interrogatori riusciti”.

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Il quotidiano britannico The Guardian, commentando il libro, segnala che con l’intervento di Miller la tortura e le umiliazioni inflitte dalle guardie all’interno della vasta rete nord americana di campi di concentramento e d’interrogatori per ” nemici combattenti ” hanno toccato il loro culmine.

“I prigionieri sono stati incappucciati, minacciati di torture, hanno avuto delle pistole puntate alla testa, sono stati obbligati a spogliarsi, obbligati a mangiare della carne di maiale e a bere dell’alcool, colpiti fino a sanguinare, a volte con strumenti come scope o sedie, appesi alle porte con delle manette, portati a credere che sarebbero stati sottoposti a scariche elettriche, hanno avuto la testa immersa nelle tazze del w.c., obbligati a simulare una masturbazione, forzati a sdraiarsi gli uni sopra gli altri e a lasciarsi fotografare, si sono lasciati urinare addosso, sono stati minacciati e, in un caso, morso gravemente da dei cani, sodomizzati con una torcia chimica, montati come dei cavalli, obbligati ad utilizzare dei vestiti femminile, violentati, privati del sonno, esposti al sole di mezzogiorno, costretti a mantenersi in posizioni dette di stress, e portati a coricarsi nudi all’interno di celle vuote, nella più completa oscurità, per dei giorni”.

Lo stesso giornale racconta come, nell’ottobre 2002, il luogotenente- colonnello Jerald Phifer, allora capo delle operazioni d’interrogatori a Guantanamo, ha domandato alle più alte autorità il permesso di infliggere sofferenze maggiori ai prigionieri.

Nella sua lettera, l’ufficiale enumerava tutta una serie di trattamenti malvagi di cui proponeva l’applicazione, incluso il “warterboarding”, una tecnica dove si dà la sensazione al prigioniero che stia per annegare.

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Nella lunga lista di “ suggerimenti”, Phifer proponeva, senza dubbio a causa di un errore di battitura per quel che concerne il numero delle ore, di “obbligare il prigioniero a tenersi in piedi per quattro ore”.

Il documento è giunto fino all’ufficio di Donald Rumsfeld. Il segretario alla difesa di un governo che parla di diritti umani quando gli conviene, non si è commosso per la crudeltà di una sola delle tecniche di interrogatorio. Anzi, ha annotato a margine del documento: ” Io mi tengo in piedi tra le 8 e le 10 ore al giorno : perché limitarsi a quattro ore ?”

Fonte: www.geostrategie.com
Link:http://www.geostrategie.com/cogit_content/analyses/
DesmillionsdepluspourlAusc.shtml
17.03.05

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di Schtroumpf

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