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MEMO PER L’IRLANDA: DITE ALL’UNIONE EUROPEA ED AL FMI DI “FARLA FINITA”

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A cura di Davide
Il 27 Novembre 2010
36 Views

DI MIKE WHITNEY
informationclearinghouse.info

Immaginate che Yasser Arafat fosse riuscito a porre fine all’occupazione israeliana e ad arrivare alla creazione di uno stato Palestinese in Cisgiordania ed a Gaza. Ora immaginate che 10 o 15 anni dopo, il nuovo presidente palestinese Mahmoud Abbas abbia accettato di consegnare il controllo del bilancio del suo paese all’ FMI (Fondo Monetario Internazionale) così il futuro del suo popolo sarebbe stato controllato da soggetti esterni.
Pensate che i palestinesi vorrebbero lodare Abbas come un patriota o vorrebbero denunciarlo come un
traditore?

Il Primo Ministro Brian Cowen è Mahmoud Abbas. Ha ceduto alle richieste del capitale straniero ed
ha trasferito il controllo del bilancio nazionale all’UE e all’ FMI. Ecco un estratto dell’articolo del 24
Novembre su Reuters: “Il traballante governo irlandese mercoledì annuncerà i piani per tagliare drasticamente la spesa
sociale ed aumentare le tasse per far fronte alla catastrofica crisi bancaria del paese e soddisfare i
termini del salvataggio internazionale.

Il piano quadriennale per risparmiare 15 miliardi di euro è la condizione per il salvataggio dell’UE
e dell’ FMI in corso di negoziazione, per un paese a lungo acclamato come un modello di sviluppo
economico che è in agonia.
Il Primo Ministro Brian Cowen ha detto al Parlamento che non è stata concordata nessuna cifra
definitiva per l’assistenza finanziaria, ma che è stato discusso un importo dell’ordine di 85 miliardi
di euro.
Il Ministero delle Finanze ha detto che il piano di austerità sarebbe stato pubblicato alle 14:00 sul
sito web ufficiale del Governo.” (Reuters)

Questo è un giorno nero per l’Irlanda. Il popolo irlandese si trova ora ad affrontare un decennio o
più di grande povertà e di depressione grazie al suo leader venale. Non appena l’inchiostro sui
prestiti dell’FMI asciugherà inizierà la seconda occupazione irlandese, solo che questa volta non ci
saranno auto blindate e paramilitari in uniforme, ma burocrati insignificanti addestrati a diffondere
la miseria. Infatti, i prestiti non sono ancora nemmeno stati firmati e già i funzionari dell’FMI
stanno chiedendo al governo di tagliare gli aiuti ai disoccupati ed il salario minimo.

Stanno letteralmente scalpitando. Semplicemente non vedono l’ora di mettere le mani sul bilancio e attuare tagli considerevoli.

E non crediate alla montatura dell’unità europea o della salvezza dell’ l’Irlanda. Col cavolo. Si tratta
di salvare le banche. Gli obbligazionisti ottengono un investimento gratis mentre i lavoratori
vengono presi a calci. Ecco una clip dal Financial Times che lo espone nero su bianco:

“Secondo i dati forniti dalla Banca dei Regolamenti Internazionali, i tre maggiori creditori
dell’economia irlandese alla fine di giugno…erano la Germania per la somma di 109 miliardi di
euro, il Regno Unito per 100 miliardi di euro e la Francia per 40 miliardi di euro. Queste somme
ammontano al 2% del prodotto interno lordo della Francia, al 4,5% del PIL della Germania ed al 7% del PIL britannico.

Vedete? Un altro piano di salvataggio bancario. All’Irlanda è stato chiesto di tagliare sui servizi
sociali, un taglio considerevole sui salari, di rinegoziare i contratti e di smantellare lo stato sociale
in modo che le banche sottocapitalizzate in Francia ed in Germania possano ottenere la loro libbra
di carne. Ma perchè? Sono loro che hanno comprato le obbligazioni. Nessuno punta loro una pistola
alla testa. Sapevano che avrebbero potuto perdere dei soldi se le banche irlandesi fossero andate giù.
E’ il rischio che si sono presi. “Paghi e cogli un’opportunità”. Giusto? Ecco come funziona il
capitalismo.

Non è più così. Almeno non mentre Cowen è in carica. Il Premier irlandese ha deciso di intervenire
in loro aiuto. Rendere gli azionisti di nuovo in attivo. Ma chi ha reso Cowen il Dio? Chi ha dato a
Cowen il diritto di cedere il suo paese all’FMI?

Nessuno. Cowen è un agente canaglia schiavo del capitale internazionale. Dopo aver concluso il suo
mandato in Irlanda, probabilmente si unirà al globalista Tony Blair sulla Riviera francese per
tuffarsi tra le folle in smoking.

Tutto ciò è rivelato dal modo in cui Cowen lavora, come se gli interessi dei banchieri stranieri per
lui significassero di più di quelli del suo stesso popolo. Ad esempio il Partito dei Verdi è uscito dal
governo notte scorsa chiedendo nuove elezioni, anche se questo è in grande difficoltà, l’opportunista
Taoiseach vuole rimanere al potere abbastanza a lungo per fare un nuovo bilancio quadriennale che
lascerà i lavoratori irlandesi sull’orlo della miseria. Chi vuole che Cowen lavori in ogni caso?
Questo dall’Irish Times:

“I partiti d’opposizione hanno oggi intensificato la pressione sul governo che cerca di andare avanti
per approvare il bilancio del prossimo mese.

Fine Gael è stato di nuovo chiamato per un’immediata elezione generale e ha detto che il piano
quadriennale di bilancio deve essere attuato solo da un governo con un giusto mandato….”

“La cosa più giusta per il paese sarebbe che la negoziazione di un programma per quattro anni fosse
fatta da un governo che ha quattro anni per attuarlo, che è stato eletto dal popolo in modo da avere
l’autorità e la credibilità non solo per svilupparlo e negoziarlo, ma anche per attuarlo. Penso sia nel
miglior interesse dell’Irlanda”, ha detto. (“Opposition steps up pressure” [“L’opposizione aumenta la
pressione”], Charlie Taylor, Irish Times)

Le misure prospettate per stringere la cinghia comprendono il licenziamento di 28.000 dipendenti
pubblici, un aumento delle tasse di proprietà, un taglio del 10% sulle prestazioni assistenziali e
maggiori tasse sui lavoratori a basso salario. Cowen è convinto che tassare le famiglie e basso
reddito sia meglio che far digerire le loro perdite agli azionisti miliardari. Tutto ciò suona strano.

C’è una via d’uscita per l’Irlanda? L’economista Mark Weisbrot pensa di sì. Ecco cosa pensa che
dovrebbe accadere:

“Le autorità europee e l’FMI possono prestare all’Irlanda i fondi necessari per il prossimo anno o
due a tassi d’interesse molto bassi…. Una volta che queste esigenze di prestito sono garantite,
l’Irlanda non dovrebbe preoccuparsi degli oneri legati ai costi del prestito, come quello che ha
provocato l’attuale crisi…. Le autorità europee potrebbero rompere le condizioni cicliche a loro
favorevoli e, quindi, consentite all’Irlanda di ricevere uno stimolo fiscale temporaneo per ottenere
una ripresa economica. Questa è la più fattibile e concreta alternativa alla recessione continua.

Invece le autorità europee stanno cercando ciò che l’FMI…chiama una “svalutazione interna”.
Questo è un processo di contrazione dell’economia e di creazione di così tanta disoccupazione per
cui i salari subiscono un calo drastico e l’economia irlandese diventa più competitiva a livello
internazionale sulla base di più bassi costi di lavoro unitario. (“There is another way for bullied
Ireland” [“Esiste un altro modo per fare un’angheria dell’Irlanda”], Mark Weisbrot, The Guardian)
Questo è il rigore per l’FMI. Non ci sarebbe un programma dell’FMI se qualcuno non stesse
morendo di fame. E’ il punto di partenza per il successo.

L’Irlanda non ha bisogno di programmi di aggiustamento strutturale quando i finanziamenti a basso
interesse e lo stimolo fiscale possono riportare l’economia in vita. Questa è politica, non economia.
L’UE e l’FMI stanno sfruttando la crisi per far andare avanti la i propri programmi. Il loro vero
obiettivo è quello di schiacciare i sindacati, sminuzzare la rete di sicurezza sociale e allontanare le
conquiste della Progressive Era.

Al popolo irlandese non resta altra scelta che resistere. Attualmente il governo di Cowen sta
crollando. Ora si deve lottare per vedere se il danno fatto può essere annullato. L’Irlanda ha bisogno
di ritirarsi dall’UE e ricominciare daccapo. All’inizio sarà una strada difficile, ma non c’è altro
modo. L’economista Dean Baker lo riassume così in un articolo sul The Guardian. Ecco cosa ha
detto:

“Anche un paese relativamente piccolo come l’Irlanda ha delle opportunità. In particolare
potrebbe abbandonare l’euro e l’inadempienza sul proprio debito…. Come l’Irlanda, anche
l’Argentina è stata il risultato della cricca neoliberista prima di andare incontro alle difficoltà.

Ma l’FMI può cambiare rapidamente. Il suo programma di austerità ha abbassato il PIL di quasi il
10% e ha spinto il tasso di disoccupazione ad un numero a due cifre. Alla fine del 2001 era
praticamente impossibile per il governo argentino accettare maggiore austerità. Come risultato si ruppe il legame praticamente indissolubile tra la sua moneta e il dollaro e il debito non fu più saldato.

L’effetto immediato fu quello di rendere peggiore l’economia, ma nella seconda metà del 2002
l’economia era di nuovo in crescita. Questo fu l’inizio di cinque anni e mezzo di solida crescita, fino
a quando alla fine l’economia si riprese nel 2009.” (“Ireland should do an Argentina” [“L’Irlanda
potrebbe fare come l’Argentina”], Dean Baker, The Guardian).

Il popolo irlandese non ha lottato per secoli contro la fame e l’occupazione straniera per poter
risultare in debito con i paesi dell’UE. Come presidente del Sinn Fain, Gerry Adams ha detto: “Non
abbiamo bisogno di nessuno che corra per noi. Possiamo correre da soli”. Giusto. Dite ai plutocrati
dell’UE che si prendano il loro utopistico “stato bancario” e che la facciano finita.

Mike Whitney
Fonte: www.informationclearinghouse.info
Link: http://www.informationclearinghouse.info/article26909.htm
24.11.2010

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SILVIA RENGHI

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