MASSONERIA E SETTE

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DI ANTONELLA RANDAZZO
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Il concetto di “setta” richiama alla mente sparuti gruppi che praticano metodi di controllo mentale, che non hanno nulla a che vedere con le istituzioni e le chiese ufficiali. In realtà esistono gruppi che mirano a controllare anche all’interno di quegli ambiti che non usiamo definire sette, come le chiese, le ideologie misticheggianti (come alcuni gruppi new age) e la massoneria.
Essere settari significa pensare che soltanto la propria religione o ideologia sia vera e le altre siano tutte false. L’idea che la verità possa essere soltanto in un credo o dottrina è appannaggio non soltanto delle religioni ufficiali, ma anche di moltissime ideologie, compresa quella praticata dalla massoneria.
Molte persone non saprebbero spiegare cos’è la Massoneria, la associano ad un fenomeno singolare, quasi pittoresco, e ne sottovalutano l’importanza nel sistema attuale. Nei libri di Storia, per quel poco che se ne parla, essa appare come un’organizzazione “liberale”, che darà origine al presunto “spirito moderno pluralistico e relativistico”. Non c’è nulla di più sbagliato che ritenere tale immagine della Massoneria. Infatti, al di là di ogni tentativo di mistificare la sua realtà, essa appare una setta esoterica con obiettivi di controllo dei comportamenti e della mente.

Nella foto: Licio Gelli

I riti massonici sono finalizzati ad un’evidente assoggettamento, praticato attraverso la creazione di emozioni e sentimenti di subordinazione, come la ripetizione di frasi che evocano una terribile punizione qualora l’adepto volesse allontanarsi o rivelare i riti praticati. Ad esempio, il principiante deve recitare:
“Mi incateno sotto una pena per cui, possa la mia gola essere tagliata, la mia lingua sradicata dalla sua radice, possa io essere seppellito nella ruvida sabbia del mare dove l’acqua è bassa e bersagliato dal riflusso della marea e da doppie correnti per le ventiquattro ore del giorno, se io dovessi mai consapevolmente o volontariamente violare il giuramento solenne come apprendista principiante. Perciò aiutami Dio.”

Il settarismo è rafforzato dall’esistenza di dogmi, ovvero aspetti della dottrina che non possono essere messi in discussione perché ritenuti fonte assoluta di verità.
Ufficialmente, la Massoneria rigetta chi crede che la verità sia in un’unica religione, tuttavia, essa propugna un indiscutibile “metodo”. Il politologo Alain Gèrard sosteneva che “la massoneria del Grande Oriente di Francia non è né una religione né una filosofia, ma soltanto un metodo”. La Massoneria permette a tutti di aderire alla religione che si vuole, ma senza mettere in discussione il metodo, o percorso indicato dal vertice dell’organizzazione. Chi accetta il metodo massonico deve ritenere di percorrere un cammino di verità, deducendo che altri che non lo percorrono siano nell’errore.
Il pluralismo ideologico sostenuto dalla massoneria sarebbe dunque soltanto apparente, finalizzato a rafforzare quell’alone di “liberalità” a cui da sempre è stata associata.
Il credere di appartenere ad un’organizzazione liberale predispone all’assoggettamento. La massoneria attraeva in quanto non si riteneva contenesse quegli aspetti rigidi e dogmatici propri della religione.
Il metodo massonico implica l’esistenza di credenze etico-filosofiche, e l’impiego di segni, simboli e pratiche volti a produrre effetti sul pensiero e sul comportamento. In altre parole, l’assoggettato non deve credere di essere tale, e può aderire anche ad altre dottrine, ma di fatto la massoneria potrà esercitare un forte potere su di lui, a tal punto da indurlo ad agire nel modo voluto da chi sta al vertice dell’organizzazione. Questi effetti sono propriamente quelli che ogni setta si propone.
Il percorso spirituale che ogni religione indica non è di per sé settario, ma lo può diventare quando le autorità religiose predicano di possedere la verità assoluta e impongono dogmi. Gli adepti saranno indotti a ritenere di possedere la verità e per questo di essere privilegiati, e dunque che i non appartenenti alla loro religione siano nell’errore. Addirittura, come spiegava il massone di 33° grado Ulisse Bacci nel testo “Il Libro del Massone italiano” del 1908, la Massoneria sostiene che l’immortalità è data soltanto agli iniziati. E’ l’idea che attraverso l’iniziazione massonica l’uomo possa essere divinizzato, e quindi reso immortale.
L’idea che soltanto i massoni potessero diventare divinità viene ripresa da dottrine gnostiche. Il membro del Supremo Consiglio dei 33 del Rito Scozzese Antico e Accettato, Elio Sciubba, spiega che “La massoneria è la gnosi. I massoni sono veri gnostici che continuano la loro millenaria tradizione”.(1)
Gli gnostici credevano di non doversi sottomettere ad alcuna legge esterna poiché essi, essendo divinità, decidevano liberamente le regole da seguire. I vertici massonici ritengono anch’essi di essere divinità e di dover imporre agli altri, che non lo sono, le leggi da loro decise. Quest’idea attribuisce al vertice massonico poteri di controllo dei meccanismi politici, economici o finanziari, ovvero il controllo occulto degli Stati.
Già in passato fu sollevato il problema che la Massoneria avesse le caratteristiche di una setta, e per questo un certo Giembi scrisse un articolo dal titolo “La Massoneria e le sette”, che in passato ha figurato sul sito Internet della Gran Loggia d’Italia della Regione Toscana. Nell’articolo si dice che la Massoneria sarebbe omologata ad una setta perché accoglie soltanto un’élite, e che dato che il termine “setta” ha una valenza negativa, sarebbero gli “antimassonici” ad ordire una manovra per screditare la massoneria, in modo del tutto “fantasioso”. In realtà non si tratta di fantasie ma di realtà e logica: chi fa assurgere i suoi adepti a divinità e pone un metodo indiscutibile, fondato su riti che prevedono giuramenti solenni (con minacce di ferimento o morte) e tecniche di controllo, non può essere che una setta, si chiami “Massoneria” o in qualsiasi altro modo. Al massone viene permesso di accettare il “relativismo”, ma gli si fa anche credere di possedere una “verità che è più vera delle altre”.

La Massoneria moderna nasce in Inghilterra il 24 giugno del 1717, ma ancor prima esisteva il movimento dei Rosacroce, che propugnava un assetto di tipo massonico. Nel 1717 furono create le quattro logge britanniche che formarono la grande loggia d’Inghilterra. Diversi anni dopo, negli Stati Uniti nacquero le logge americane di Philadelphia (1730) e di Boston (1733). Successivamente nacquero logge in molte parti del mondo. In Italia la Massoneria fu portata da alcuni cittadini inglesi, intorno al 1730. La prima loggia italiana fu creata a Firenze. A Milano, nel 1805, il conte Alexandre Grasse De Tilly, creò il primo Supremo Consiglio del Rito Scozzese Antico e Accettato per l’Italia. Lo stesso personaggio si dette un gran da fare per fondare altre logge in Europa e in America. I massoni italiani riceveranno vari incarichi durante i moti rivoluzionari del 1820-21, 1848-49 e durante il Risorgimento.

Originariamente i massoni sostenevano di trarre ispirazione dalla Bibbia, e di doversi distinguere dalle Chiese cristiane per i loro principi di libertà di pensiero e di associazione. Tuttavia, pur accettando adepti provenienti da ogni credo religioso e politico, la Massoneria in passato si ergeva come “religione delle religioni”, assurgendo a canale unificante delle religioni, idoneo a far raggiungere livelli elevati di evoluzione interiore. Persone appartenenti a tutti i credi religiosi hanno aderito alla massoneria, anche se la Chiesa Cattolica, fino al 1983, impediva (con un divieto papale) ai cattolici di aderire alle logge massoniche.
I massoni invocano il “Grande Architetto dell’Universo” come essere supremo. Ma questo Dio non risulta affatto essere lo stesso Dio delle grandi religioni. Un’importante autorità massonica, Manly Palmer, scrisse: “Quando il massone … ha imparato il mistero della sua Potenza, le ribollenti energie di Lucifero sono nelle sue mani” (2), facendo intendere che Lucifero o Satana, è il loro Dio, che essi ritengono essere assai potente e fonte di potere per gli uomini.

Il massone Jim Shaw sostenne che la massoneria non si basa sulla Bibbia ma sulla Cabala, un testo medioevale di misticismo e magia. Il noto massone Albert Pike spiega che la “ricerca della luce massonica” conduce alla Cabala, quale fonte del credo massonico.
Pike, nel suo libro “Morali e Dogmi dell’Antica e Accettata Scottish Rite della massoneria per il Concilio supremo del 33° Grado”, sostiene che la verità del culto massonico è conosciuta soltanto dagli adepti che giungono al livello 32° e 33° e che tutti gli altri vengono volontariamente tenuti all’oscuro e ingannati attraverso false interpretazioni.

Un altro noto massone, autore del testo, “Manual of the Lodge, Macoy and Sickles”, Albert G. Mackey, stabilisce legami fra i culti pagani e la massoneria. Spiega: “(la massoneria si ispira) agli antichi riti e alle pratiche misteriose in seno all’oscurità pagana.”
In coerenza con questo, i massoni non parlano molto di “peccato”, sostenendo che ogni azione potrebbe essere accettata all’interno della “grande illuminazione” massonica. Essi non parlano nemmeno di “salvezza”, ma soltanto di un percorso di apprendimento, dall’iniziazione fino agli alti livelli. Sta di fatto però che agli alti livelli ci arrivano in pochissimi.
Per capire il vero tipo di culto a cui la massoneria si rivolge può essere utile comprendere i suoi simboli più ricorrenti, ad esempio, il simbolo della rosa, che troviamo anche nella denominazione “Rosacroce” e “Rosa Rossa”.
Chi è disposto ad accantonare lo scetticismo che aleggia su questi argomenti, può notare che da tempi assai remoti il simbolismo non ha rappresentato un fatto di sola immagine, ma un mezzo per produrre determinati effetti. I simboli servono a far passare conoscenze e informazioni in modo occulto, o a comunicare sapendo che soltanto chi è in grado di capire capirà.
La rosa rossa è un simbolo che può avere almeno due interpretazioni. Una è quella che associa il fiore al femminile e il colore rosso al menarca (già in epoca antica la rosa rossa simboleggiava il sangue versato), ad indicare i legami tra il ciclo lunare e il ciclo mestruale. Ciò richiama alla ciclicità che la luna compie, come metafora di un viaggio che ha un inizio e una fine, inteso come permanere all’infinito nel ciclo nascita/morte. In termini esoterici si tratta di evocare il potere del femminile di non dare vita o di dare vita ((la mancata nascita annunciata dal sangue e la potenzialità di generare confermata dallo stesso).
Il Maestro Massonico di 33° grado Ulisse Bacci nel testo “Il Libro del Massone italiano”, del 1908, chiarisce il significato di alcuni simboli massonici, fra i quali quello che collega la vita alla morte. Si tratta del mito pagano di morte e rinascita: “putrescat ut resurgat”, ovvero il rito del ciclo di morte-rinascita che viene utilizzato nel momento dell’iniziazione al grado di Maestro. Il dualismo morte/vita, bene/male, luce/tenebre è simboleggiato anche dai pavimenti delle logge, che hanno piastrelle bianche e nere.
L’altra interpretazione del simbolo della rosa è più complessa ed evoca la rosa nella sua doppia valenza bellezza/male o femminile buono/femminile malvagio. Infatti, la rosa, avendo le spine, inesorabilmente ferisce chi la afferra. Dunque, si tratta del femminile che attrae ma produce una ferita. La fuoriuscita di sangue dalla ferita può essere associata alla perdita di energia, vitalità. E’ la cosiddetta “ferita di Iside”, ovvero il femminile “buono” che cede energie al femminile “malvagio”, offrendo il sangue come in un sacrificio, e con esso la vitalità.
E’ assai antica la simbologia del femminile come buono/cattivo, che dietro la bellezza nasconde insidie.
La simbologia del fiore che sottrae energia facendo sanguinare potrebbe essere associata all’essenza dell’attuale sistema di potere. Tale potere non si basa sulla forza militare, come si potrebbe ingenuamente pensare, ma sulla sottrazione di energia vitale. Infatti, qualora tutti i popoli dovessero uscire dallo stato di “ipnosi di massa”, non ci potrà essere alcun esercito in grado di reprimere per ripristinare il precedente assetto. Si può dunque inferire che l’attuale sistema si basa su caratteristiche associate al femminile malvagio, inteso come manipolatorio, ingannatore, capace di assoggettare producendo uno stato ipnotico, senza dover utilizzare necessariamente alcuna coercizione fisica. In altre parole, esso fa appello al potere delle emozioni, reprimendo gli aspetti del femminile che producono emozioni del potere, come l’empatia, la solidarietà e l’amore, soppiantandoli con le emozioni dell’impotenza, come la paura e la rabbia.
Dunque, la massoneria esprimerebbe gli aspetti ombra (nascosti) dell’attuale sistema. Anche gli stessi adepti sono tenuti all’oscuro del vero senso della massoneria moderna, perché la ferita è inferta anche a loro. La ferita del cedere energie attraverso l’assoggettamento ad una realtà che ha l’obiettivo principale di limitare l’espressione delle potenzialità umane, per creare una società di persone dominate dalla loro stessa paura.

Antonella Randazzo
Fonte: http://lanuovaenergia.blogspot.com/
Link: http://lanuovaenergia.blogspot.com/2009/03/massoneria-e-sette.html
3.03.2009

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NOTE

1) “Massoneria e satanismo”, Centro Orientamenti e Tradizione
Forza Nuova, http://www.paviatricolore.org/documenti/Massoneria.pdf.
2) Manly Palmer Hall, “The Lost Keys of Freemasonry”, New York, Penguin Books 2006, p. 48.

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