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MALEDETTI COMPLOTTISTI !!

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A cura di Davide
Il 24 Giugno 2014
84 Views

DI ROSANNA SPADINI

comedonchisciotte.org

Ma voi veramente ci avete creduto? Nulla poteva essere più tragico e scenografico insieme, e loro sono maestri nell’arte dello spettacolo. Le torri svettavano candide contro il cielo, duplice segno fallico del potere, cifra emblematica di quell’imperialismo atlantico che domina il mondo globalizzato. Quando arrivò un primo aereo, veloce come un demone dell’aria e colpì la torre nord, allora l’impatto sprigionò un fumo denso che cominciò a diffondersi su tutto il World Trade Center. Era un aereo del volo American Airlines 11, penetrato come una lama di bisturi nell’impalcatura d’acciaio della torre.

Poi il secondo aereo, il volo 175, si schianta contro la torre sud e produce per la seconda volta un potente fragore, che scuote il centro dalle fondamenta, sparendo anch’esso tra le lamiere di acciaio, come un cucchiaio che s’immerge in una mousse al cioccolato.

Dopo circa un’ora le due torri si afflosciano su se stesse, si sbriciolano sotto gli occhi atterriti degli spettatori di tutto il globo, ricoprendo Manhattan di un denso strato di polvere bianca. Una terza torre, il WTC7, colpita da “detriti e da incendi incontrollati, innescati dall’impatto con le macerie delle Twin Towers” crollerà successivamente alle17,20 “per un cedimento propagatosi in maniera inarrestabile a tutta la struttura”. 
Tre torri dunque, non due come il regime ipnocratico di massa ci ha voluto far credere, martellandoci sistematicamente i cristallini offuscati con l’immagine delle sole due torri gemelle.

Sono gli attentati dell’11 settembre 2001, in cui 19 terroristi di Al-Qaida colpirono obiettivi civili e militari, dando inizio alla tragica “War on terror” degli Usa-Smaug, magnifico drago dalle squame dorate, contro i nemici dell’umanità, Bin Laden e i suoi 40 ladroni fondamentalisti islamici.

I registi della più grossa truffa mediatica di tutti i tempi hanno dato prova di sé anche il giorno successivo, perché ci hanno raccontato di aver trovato sotto le macerie (macerie che hanno polverizzato migliaia di robustissimi materiali informatici) i documenti dei terroristi, con le loro precise identità e le loro fanatiche e paranoiche giustificazioni del proprio eroismo kamikaze.

 Ma voi veramente ci avete creduto? Spero di no. Tutte quelle fandonie fantomatiche non erano credibili, 
e gli eventi successivi hanno confermato le mie perplessità. Oggi esiste un sito molto interessante http://www.consensus911.org/it/, nato dalla ricerca di autorevoli studiosi e giornalisti, che raccoglie migliaia di documentazioni e testimonianze intorno a quegli eventi che hanno cambiato la storia del mondo e di alcuni paesi in particolare, Afghanistan e Iraq, vittime sacrificali della “vendetta” imperiale.

Il regista Massimo Mazzucco, membro del 9/11 Consensus Panel, ha pubblicato il suo documentario “11 settembre – La nuova Pearl Harbor“ – http://www.youtube.com/watch?v=PnytJWkKw7k – Il film ha richiesto 3 anni per essere realizzato, si divide in 7 capitoli e riassume 12 anni di dibattito sull’11/9.
http://www.consensus911.org/it/il-nuovo-documentario-di-massimo-mazzucco-11-settembre-la-nuova-pearl-harbor/

L’intento del 9/11 Consensus Panel è quello di presentare chiaramente al mondo alcune fra le prove più convincenti che smentiscono la versione ufficiale dei fatti dell’11 settembre, basandosi sull’opinione di esperti indipendenti. Lo scopo è quello di fornire una fonte selezionata di ricerca, basata su prove tangibili, per qualunque indagine possa venire intrapresa dal pubblico, dai media, dagli accademici o da qualsivoglia ente o istituzione investigativi, utilizzando un metodo prettamente scientifico, il “Metodo Delphi” appunto, che cerca di testimoniare la conoscenza in altri ambiti, quale quello della medicina. 

Il dibattito sui dirottamenti degli aerei propone diversi dubbi: la mancata intercettazione degli aerei è stata fortuita o intenzionale? I dirottatori erano davvero sugli aerei o sono stati soltanto usati come capri espiatori utili al progetto ipnocratico? I velivoli erano aerei di linea modello Boeing oppure droni militari preparati per l’occasione, molto somiglianti?

Sta di fatto che la difesa aerea americana, la più efficiente del mondo, non avrebbe intercettato nessuno di questi aerei ed anzi li avrebbe lasciati scorrazzare per i cieli imperiali per quasi due ore, secondo quella che è stata definita “The Inconpetence Theory”. In realtà, fatta eccezione per alcuni momenti di blackout i 4 aerei dirottati sono sempre stati seguiti dai controllori di volo sui loro schermi radar.

Quindi ci sono infinite ragioni per dubitare della versione ufficiale sull’11 settembre data dal governo americano, come ha fatto anche Webster Griffin Tarpley che, nel suo libro “9/11 Synthetic Terror – Made in Usa” ha raccolto magistralmente una montagna d’informazioni e vagliato ogni singolo aspetto dei resoconti ufficiali, scoprendo mille incongruenze e bugie che screditano la veridicità della versione ufficiale: per esempio gli attentati all’antrace, successivi agli eventi, sono stati riconosciuti ormai da tutti gli studiosi come provenienti da laboratori statunitensi e non da remote grotte afgane o irachene. Per di più Tarpley, sostiene in maniera documentata, che le esercitazioni militari che il governo statunitense aveva programmato proprio in quei giorni, hanno rappresentato la “Stele di Rosetta dell’11 settembre”, cioè la chiave di lettura attendibile di quella brutta storia.

Il “terrorismo sintetico”, dunque fu, con una certa probabilità, strumento di controllo politico e insieme sociale (come durante gli anni di piombo in Italia) e anche strumento di creazione di pretesti per le guerre successive.

La tesi di fondo di Tarpley è che l’ 11 Settembre sia stato un colpo di stato con cui una fazione “canaglia” dell’establishment militare – politico avrebbe messo con le spalle al muro chiunque esitasse a intraprendere quelle spregiudicate politiche volte a conservare e incrementare l’egemonia USA, e a far uscire il paese dalla pericolosa situazione di crisi e stallo evidente alla fine degli anni’ 90. Tra i sintomi di questa crisi spiccano la potenziale fine dell’egemonia del dollaro con il possibile passaggio dai petro-dollari ai petro-euro (come proposto, tra i primi, proprio da Saddam Hussein) e il crescente antagonismo con la Cina e la risorta potenza Russa. E’ abbastanza facile notare come l’11 Settembre abbia consentito una politica estera aggressiva e militarista i cui effetti sono stati in primo luogo l’accerchiamento in Asia Centrale della Russia e il contenimento della Cina, così come la possibilità di mettere le mani sulle strategiche risorse mediorientali e frenare possibili tentativi di sganciare la produzione petrolifera dalla vendita in dollari.

Dunque l’evento terroristico sarebbe stato funzionale alla volontà di potenza degli Usa, per controllare le fonti energetiche del pianeta, dislocate, o come viadotto di trasporto o come produzione d’origine, proprio nei due paesi disgraziati dell’Oriente islamico, quali Afghanistan e Iraq appunto.

Ma i registi della “War of the Worlds”, periti navigati in lungometraggi epici dagli effetti horror, ci hanno educato ad altre narrazioni. Esempio la morte di Bin Laden. La versione ufficiale dice che Osama Bin Laden, lo “sceicco del terrore” avrebbe perso la vita il 2 maggio 2011, nel corso della cosiddetta Operation Neptune Spear, nei pressi di Abbottabad in Pakistan. Ma la sua morte (vera o presunta) destò molte polemiche: chi sospettava della mancanza di foto ufficiali del blitz americano, perché le regie sapienti dell’impero ipnocratico avevano mostrato solo un “fumetto” che mostrava il corpo dello sceicco sepolto in mare per le esequie islamiche. Qualcuno riteneva addirittura che in realtà fosse già morto anni prima.

Per di più, per accreditare meglio la versione ufficiale, ci hanno mostrato la squadra di sicurezza nazionale degli Stati Uniti riunita nella Situation Room della Casa Bianca che seguiva l’andamento dell’operazione militare su di uno schermo per noi inaccessibile. Il gioco di specchi illusori consisteva in questo: a noi, uomini facebook, era concesso solo di vedere i volti atterriti di Obama e Hillary e immaginare quello che loro stavano vedendo, senza nessun tipo di controprova.

I dubbi poi non finiscono qui, da alcune email (pubblicate da Wikileaks) scritte da Fred Burton, vicepresidente di Stratfor (intelligence privata), che aveva avuto accesso alla documentazione trovata nel compound di Abbottabbad dopo il raid dei Navy Seals, sembrerebbe che la strana sepoltura in mare di Bin Laden non ci sia mai stata. Le indiscrezioni raccontano che il corpo di Bin Laden si troverebbe in realtà all’Istituto di Patologia delle Forze armate USA a Bethesda, nel Maryland.

D’obbligo a questo punto le domande: Bin Laden è morto veramente durante il blitz del 2 maggio 2011, o era già morto prima? Perché tanta reticenza? A chi dunque dobbiamo credere? Qualcuno dubita ancora che viviamo immersi in un sistema dell’informazione contraffatta a livello globale dalla retorica illusionistica del regime ipnocratico? Qualcuno dubita ancora che stiamo subendo una sorte di “sudditanza democratica” in cui le elezioni hanno perso definitivamente qualsiasi legittimità sovrana? (Colin Crouch, Postdemocrazia)

Per esempio alle ultime elezioni europee sono avvenuti dei fatti a dir poco molto ” curiosi “. Premesso che nell’imminenza della campagna elettorale comincia la guerra dei sondaggi, il gregge bovino dei consumatori-telespettatori si lascia facilmente depistare dai frames potenti ed infrangibili degli spin-doctor. In verità 15 giorni prima del voto dovrebbe scattare il divieto di divulgare sondaggi, ma viene soavemente trasgredito da tutti i network sapientemente alimentati dal regime. Addirittura il sito di Repubblica.it ha pubblicato gli exit pool lo stesso giorno delle elezioni, domenica 25 maggio, proponendo una tabella che mostrava il Pd con una forbice tra 32-34%, il M5S tra il 26-28%, FI al 17%, la Lega al 7%. Naturalmente il sito di Repubblica si è scusato per l’incidente tecnico su twitter dichiarando che i dati erano finti. Guarda caso però varieranno solo i dati dei primi due partiti, Pd e M5S.

Comunque prima del voto giravano sondaggi decisamente diversi dagli esiti successivi. Per esempio la Redazione di SkyTg24 rivolge una domanda agli elettori sugli eventuali esiti delle europee: il 63% di coloro che hanno preso parte alla votazione prevede la vittoria del M5S, il 37% quella del Pd.

L’11 maggio 2014 poi scenari politici.com pubblica un grafico che proietta il trend dei sondaggi di aprile maggio, che propone il Pd in calo al 27,9% e il M5S in crescita al 25,9%, con soli due punti di distacco. Il trend appare crescente per M5S, Lega e Fratelli d’Italia (i partiti più critici nei confronti della UE). Trend stabile per Pd e Ncd-Udc. Trend in discesa per FI, Lista Tsipras e Scelta Europea.

Il 24 aprile per il Fatto Quotidiano il Pd sente il fiato sul collo del M5S, gli 80 euro in busta paga non basterebbero, la distanza tra il Pd e il M5S sarebbe tra i 4-2%. I sondaggisti sostengono che sarebbe una sfida a due. Solo i Cinque Stelle avanzano, mentre tutti gli altri partiti o sono inchiodati al palo o retrocedono.

A ciò si potrebbe aggiungere, per completare il quadro distopico una testimonianza diretta di Clint Curtis, l’uomo che ha elaborato il programma software grazie al quale George W. Bush avrebbe vinto le elezioni nel 2000, superando Al Gore, e nel 2004 in Ohio superando Kerry. L’elaborazione del programma fu commissionata alla Yang Enterprises Inc. di Oviedo, Florida, azienda presso la quale Curtis lavorava come programmatore.

Il Corriere della sera dichiarava: “George W. Bush è diventato il 43mo presidente degli Stati Uniti grazie ai 537 voti in più rispetto ad Al Gore ottenuti in Florida nelle elezioni del 2000. Ciò ha consentito a Bush di guadagnare i 25 grandi elettori che allora assegnava lo Stato. Ma sono trascorsi 36 giorni di ricorsi e controricorsi legali prima che la Corte suprema degli Stati Uniti l’11 dicembre 2000, con il risicato margine di 5 voti a favore e 4 contro, abbia ordinato di bloccare il riconteggio manuale in tutte le contee della Florida, assegnando così la Casa Bianca al candidato repubblicano. La decisione di Al Gore di non proseguire la lotta legale, ha permesso a Bush di aggiudicarsi la Florida con un vantaggio dello 0,00009% e diventare il quarto in tutta la storia degli Stati Uniti a essere proclamato presidente avendo ricevuto in assoluto meno voti dell’avversario. Gore globalmente ha avuto infatti 539.947 voti in più di Bush, ma il meccanismo dei grandi elettori ha assegnato a Bush 271 voti e a Gore 267.”

Significativo al proposito è il video in cui Clint Curtis, intervistato dal giornalista Enrico Deaglio, sostiene che il voto della Florida del 2000 è stato realmente falsificato, e dopo quell’evento ci sono stati casi di candidati che avrebbero dovuto vincere con 10 punti di distacco e invece hanno perso e gli exit pool del voto elettronico si sono dimostrati assolutamente inaffidabili. In Italia si vota con il sistema cartaceo, ma il conteggio è una trasmissione telematica di dati, dunque Clint Curtis sostiene che è assolutamente possibile manipolare i voti anche in Italia, non è particolarmente complicato, basta un programma, basterebbero 4 o 5 persone compiacenti, poiché i dati elettronici che viaggiano nel cyberspazio, non sono altro che numeri che volano attraverso i byte, molto volatili e facilmente polverizzabili.
“Abbiamo esportato la nostra nuova formula di “democrazia” anche in altri paesi, nel 2012 in Canada e in Messico (dove le proteste sono durate mesi), votiamo ancora, ma non siamo più noi a scegliere.”
http://www.youtube.com/watch?v=9yfElEfXGOI

“In Florida il governo era stato appaltato quasi interamente ad Accenture, un’azienda protetta dai repubblicani, e grazie a loro diventata responsabile della gestione di persone, software e strutture che gestivano lo stato, una multinazionale di consulenze e servizi tecnologici, attualmente la più grande del mondo. Con l’amministrazione Bush lo stato della Florida è stato completamente disintegrato e appaltato ad aziende come Accenture.”

Nel 2004 Curtis testimonia a Columbus nello stato dell’Ohio, di fronte alla Commissione Parlamentare per le presunte irregolarità di voto durante le elezioni appena conclusesi. 

http://www.youtube.com/watch?v=xOGlhU77yfc
Ma anche in Italia nelle elezioni politiche del 2006, gestite dalla stessa azienda Accenture, c’è stato un crollo totale delle schede bianche, la percentuale di schede bianche delle regioni hanno subito un crollo molto omogeneo, compreso tra l’1% e il 2%, caso mai avvenuto nella storia italiana. Curtis dice che è molto facile organizzare il trucco, basta avere il software adatto.

Tornando alle europee, una curiosità particolare consiste nel fatto che l’agenzia che ha curato la raccolta elettronica di voti sarebbe stata la Scylt, che nel 2012 ha fatto discutere molto, quando doveva contare i voti delle elezioni presidenziali negli USA, perché si diceva che uno degli azionisti fosse George Soros.

Dunque veramente pensate sul serio che per abbattere il regime ipnocratico di massa, basti semplicemente andare a votare ? Basti semplicemente mettere un croce su di un simbolo? La democrazia scordatevela, o almeno quell’ultimo scampolo di democrazia sopravvissuto al progetto eurocratico devastante degli ultimi decenni.

Anch’io in un articolo precedente ero stata ingenua e mi ero chiesta: “Le utopie cambiano la storia?” 
Ebbene dopo le ultime elezioni europee mi devo ricredere: le utopie hanno qualche volta forse cambiato la storia, ora in quella landa sterminata, governata dalla desolazione ipnocratica degli Usa-Smaug, drago magnifico dalle squame dorate e dagli occhi di fuoco, le utopie non cambiano più un bel nulla.

Rosanna Spadini

Fonte: www.comedonchisciotte.org

24.06.2014

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