FONTE: DURO DI SICILIA (BLOG)
Ho atteso, finché
le acque non si rischiarassero, prima di lanciarmi in un primo bilancio
della protesta dei Forconi.
Una protesta veemente,
ricordo, che con l’appoggio di varie categorie produttive, riunite dalla
sigla Forza d’Urto, era riuscita a bloccare
l’intera Sicilia per almeno 5 giorni. Conclusasi con la grande
manifestazione di mercoledì 25 Gennaio a Palermo, nella quale
i soli Forconi, pur privi di una vera struttura organizzativa, erano
riusciti a portare a Palermo circa 20.000 persone da ogni angolo della
Sicilia, contando esclusivamente sullo spontaneo passaparola.
Ebbene, dopo
una serie di incontri ufficiosi tra il leader Mariano Ferro ed il Presidente
Lombardo, il giorno successivo alla manifestazione, i Forconi annunziarono
di avere raggiunto un accordo con il governo nazionale che avrebbe previsto
l’istituzione di tavoli tecnici nei quali sarebbero state discusse le
istanze delle categorie produttive. Era evidente a tutte le componenti
del movimento che a questi tavoli sarebbero stati presenti gli stessi
rappresentanti dei Forconi, in modo tale da poter finalmente affrontare
direttamente con il governo nazionale, possibilmente senza filtri di
inefficaci sindacati istituzionali e politicanti vari, i disagi che
gravano sulla Sicilia e le specifiche problematiche del comparto agricolo.
Ed in effetti il nostro
Prof. Monti i tavoli li ha convocati, giusto ieri, con un decreto della
Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Ma vediamo un attimo la loro composizione:
1. Per il governo nazionale: Il
Ministro dello Sviluppo Economico, il Ministro delle Politiche Agricole,
il Ministro della Salute, il Ministro degli Affari Europei, il Ministro
delle Infrastrutture e dei Trasporti ed il Ministro dell’ Economia.
(Ma ci stanno proprio tutti i pezzi grossi, allora la cosa
è seria!)
2. Per la Sicilia:
Elio D’Antrassi, Gaetano Armao, e Massimo Russo rispettivamente Assessore
all’Agricoltura, all’Economia ed alla Salute della Regione Sicilia.
Finitoo?
No, aspettate, quasi
dimenticavo, nelle successive riunioni parteciperanno ad entrambi i
tavoli tecnici i dirigenti delle agenzie fiscali e dei monopoli di Stato.
Ed i famosi Forconi,
dove stanno?
“Continua la protesta
del movimento dei forconi! Da Lunedì
iniziano in tutte le piazze siciliane e davanti alle sedi dei comuni
i presidi- gazebo per suonare la sveglia ai 90 deputati regionali ed
a tutti i deputati nazionali e sanatori che rappresentano a Palermo
e a Roma 5 milioni e mezzo di siciliani!Dovranno ricordare da questo
momento che sono sotto continua osservazione in funzione dei risultati
che dovranno essere conseguiti per il bene della nostra terra!per il
coordinamento dei vari presidi si faccia riferimento ai numeri.”
(dal comunicato del movimento Forconi).
Uhm!
Dunque ragioniamo un
attimo, il popolo dei Forconi sarebbe stato in strada per vari giorni,
notte e dì, con il rischio di prendersi qualche denuncia penale da
parte di qualche scrupoloso cittadino
(di quelli che in Sicilia va tutto bene, basta non rompere le scatole),
soltanto per consentire alla “triade” della giunta Lombardo
di farsi ricevere dal governo Monti, e lì contrattare qualche aiuto
economico che risolva i problemi
di bilancio regionale
e gli impedisca di finire commissariati.
Già, perché
a voler essere proprio impietosi, ad oggi, questo è l’unico risultato
raggiunto nelle sedi Istituzionali. I nostri Assessori hanno approfittato
della protesta per prenotare
un colloquio con
Roma, dopo aver tentato vanamente di essere ricevuti per mesi.
E chi fra questi? proprio
quelli maggiormente responsabili del disastro economico attuale, nel
quale siamo piombati. Proprio la magnifica “triade” che con
Armao ha recentemente aumentato le addizionali
IRPEF regionali
al massimo livello in Italia (senza progressività peraltro), con Russo
ha tagliato servizi
sanitari essenziali
al cittadino, con D’Antrassi ha sprecato, con rara inefficacia ed inefficienza,
i piani
di sviluppo Rurale,
contribuendo, insieme ai recenti provvedimenti governativi, a determinare
una crisi drammatica dell’agricoltura isolana.
Tutto ciò naturalmente
senza tagliare un euro di spesa improduttiva, la ben nota pletora di
politici e dirigenti regionali, che fa e disfà in Sicilia come
se fosse, tutto, un suo Feudo privato.
Insomma dopo tanto
casotto, abbiamo delegato a risolvere i nostri problemi, proprio i nostri
carnefici.
Un risultato più
da “candide colombe” che da Forconi!
P.S.1: sembra che il
movimento dei Forconi stia organizzando
a Catania
un incontro, le cui finalità non ho ben chiare, onestamente. Temo che
sarò costretto a saltare questo giro di giostra, almeno sinché non
(si) chiariranno gli obiettivi e le modalità che intendono perseguire,
senza tentennamenti e navigazioni a vista.
Fonte: Ma, allora ‘sti Forconi?
31.01.2012