DI BIANCA CERRI
Una volta lo consideravano l’uomo di Bush, ma da
quando una una giuria istruttoria l’ha rinviato a
giudizio per cospirazione ed uso fraudolento dei fondi
elettorali, gli stessi esponenti congressuali del suo
partito hanno cambiato idea. Le imputazioni penali
mosse a Tom DeLay, capogruppo repubblicano presso la
House of Representatives sono finite su tutti i
giornali del paese, costringendolo a rassegnare le
dimissioni e il partito ha messo al suo posto Roy
Blunt, altro beniamino dei gruppi di interesse privato
che fanno il bello e il cattivo tempo in parlamento. E’ un brutto periodo per la lobby politica più potente
degli Stati Uniti e l’autunno si preannuncia ancora
più triste. Prima le accuse di pedofilia contro il
presidente della Coalizione Cristiana dell’Oregon,
Louis Barens, repubblicano da sempre, poi Condi Rice
sorpresa in un teatro di Broadway mentre Katrina
distruggeva New Orleans. Ora è la volta di DeLay e per
fortuna che c’è FoxNews a difenderlo, nonostante gli
innumerevoli scandali di natura finanziaria addebitati
al deputato più in vista della destra, compresi quelli
che videro per protagoniste moglie e figlia, entrambe
disoccupate ma retribuite con 500.000 dollari da
ripartirsi in quattro anni.
A mettere nei guai la balena conservatrice è stato il
procuratore distrettuale del Texas, Ronnie Earl, che
ha incriminato il fedele alleato parlamentare di Bush
prima per i reati di cui sopra in regime di associazione a delinquere per poi chiudere il cerchio con l’accusa di aver riciclato denaro sporco.
I conservatori sono indignati di fronte a
un’amministrazione che definiscono di manica troppo
larga.
Ma vediamo chi è l’uomo che gli alleati consideravano
già uno dei probabili futuri presidenti degli Stati
Uniti d’America. Nato a Laredo, in Texas, nel 1947, ha
frequentato il liceo Baylor, da dove venne espulso per
aver raso al suolo la palestra della scuola, che
considerava peccaminosa a causa delle feste che vi
tenevano gli studenti, contrarie alla morale
cristiana. Laureatosi alla belle meglio, inizia la
vita lavorativa mettendo su un’azienda specializzata
in derattizzazioni, poi decide di passare alla
politica. L’aria da provinciale accompagnata da una
spiccata tendenza alla pinguedine, la statura al di
sotto della media americana, non sembra destinato a
grandi traguardi. Invece lui sorprende tutti mettendo
in pratica con fermezza alcune regole precise che gli
valgono il soprannome di Mastino. Non permette ai
giornalisti di deridere la sua devozione cattolica, si
mostra munifico con i colleghi mandando fiori alle
donne e biglietti per le prime teatrali ai signori ed
educa gli avversari a non mettergli i bastoni tra le
ruote o troverà il modo di sfruttare le loro debolezze
a suo favore. Negli anni Ottanta impara anche a
giocare a golf, perchè il cinismo e le mazze da golf
sono le due cose che non possono mancare nella vita di
un uomo politico del Texas.
Impadronitosi del mestiere, Tom DeLay fa mettere il
nome della moglie sul libro paga della Alexander
Strategy Group, che corrisponderà alla signora 40.000
dollari l’anno, come previsto per i quadri dirigenziali, senza affidarle alcun incarico. Diventa amico di Jack Abramoff, con il quale divide vacanze di lussi e ricatti ai congressisti.
Abramoff è il lobbista più potente degli Stati Uniti e DeLay si
presta volentieri ad esplorare con lui l’arcipelago
delle Marianne che riesce a trasformare in un’enorme
fabbrica dove centinaia di operai a bassissimo costo
lavorano alacremente per aumentare i profitti delle
multinazionali. Negli scampoli di tempo, i due amici
si spartiscono i proventi di un accordo molto
particolare con i proprietari delle case da gioco di
Santa Cruz.
Nel 2002 iniziano a circolare voci su come Tom DeLay
abbia usato i soldi dei contribuenti per minare la
campagna dei democratici e Bush s’innervosisce. Per un
pò i due si tengono il muso ma poi il rapporto torna
normale. I tempi sono cambiati, ci vuol altro che un
gola profonda qualsiasi per allontanare DeLay dalla
vita pubblica. Per fortuna, l’11 settembre ha rimesso
le cose a posto e lui può continuare a spadroneggiare,
almeno fino a quando il Comitato Etico della Camera
Bassa lo richiama per ben tre volte. I membri del
Comitato vogliono sapere se l’opera per i bambini
abbandonati messa su da DeLay non sia in realtà un
deposito valori dal quale i repubblicani attingono a
piene mani.
Sul capo del leader politico iniziano ad addensarsi
nuvole sempre più scure e, per allontanarle, lui non
esita a servirsi della storia di Terry Schiavo, una
donna ridotta allo stato vegetativo da oltre quindici
anni. Mentre Bush si dedica all’Iraq e risolve a modo
suo un paio di faccende nella zona di Fallujah, il
collega DeLay invita la scienza a fare il suo dovere e
a tenere in vita Schiavo anche in assenza di
miglioramenti. Il pubblico che aveva cominciato a
pensare che il leader repubblicano avesse ormai
sparato tutte le cartucce a sua disposizione deve
ricredersi davanti al reality show dell’opportunismo
messo in piedi in Florida. Le telecamere offrono a
DeLay un’occasione d’oro per far dimenticare al paese
le scelte sbagliate compiute nell’arco della sua
accidentata esistenza. Il Mastino si trasforma in
Savonarola ed urla ai quattro venti il suo
attaccamento alla vita umana, per la quale non risulta
avesse mai avuto in precedenza alcuna considerazione.
Indifferente alle profonde ferite che sta infliggendo
alla famiglia Schiavo e all’umanità in generale, Tom
DeLay convoca in Florida il meglio del fondamentalismo
cattolico e organizza postazioni fisse fuori
dall’ospedale dove giace incosciente la povera
Schiavo. Alla Gallup giubilano: non avevano mai visto
una folla simile attorno al letto di una morente e si
ritrovano con materiale sufficiente per lanciare
subito un sondaggio.
L’happening della pietà via cavo va avanti per
parecchi giorni. Il leader repubblicano lacrima in
diretta sperando che nessuno ricordi che ha
assassinato i programmi sociali e protetto le
multinazionali. L’audience gli è grata: anche i
miscredenti iniziano a dare segnali di fede perchè chi
se non l’Altissimo avrebbe mai potuto inviare sulla
terra un personaggio come Tom DeLay?. Ma tra le figure
carismatiche che lo attorniano nella battaglia per
la vita di Schiavo c’è anche l’attrice Mary Heaton,
ormai talmente rifatta da essere biodegradabile, che
appare in un talk show per comunicare di aver appena
finito di parlare direttamente con Dio. Nel colloquio
privato Dio, che raramente dice a qualcuno cose che
non desidera sentire, le avrebbe detto di salvare
Terry confidandole anche di essere filo-repubblicano.
Haeton invita tutto il pubblico a mandare soldi alla
famiglia della donna, un’iniziativa presa naturalmente
per far risaltare quanto sanno essere generosi i
repubblicani sempre che i soldi li mettano gli altri.
Mentre le operazioni per tenere in vita Schiavo sono
in corso, Tom DeLay partecipa ad un talk show e copre
d’insulti il marito della donna, ma per sua sfortuna
la gente ha appena saputo che, nel 1983, fu proprio
lui ad ordinare ai medici di staccare il respiratore
al proprio padre per lasciarlo morire
dignitosamente. Viene a galla anche che il collega
Robert Frist, medico e deputato, rinato in Cristo,
quando lavorava in ospedale aveva staccato di sua
iniziativa centinaia di respiratori affinchè i
pazienti terminali non gravassero ulteriormente sulle
casse pubbliche, priorità assoluta dei devotissimi
repubblicani.
Bianca Cerri