FONTE: RIAFAN.RU
Il ministro degli esteri ungherese Peter Szijjarto ha dichiarato che Budapest intende bloccare la partecipazione del presidente ucraino Petro Poroshenko al summit estivo della NATO, se Kiev non abolirà la legge “sull’istruzione”, adottata lo scorso autunno.
Secondo il ministro ungherese, l’Ungheria non possiede altri strumenti, se non quello di bloccare le aspirazioni internazionali, europee ed euro-atlantiche dell’Ucraina, nel prossimo summit della NATO. Il ministro ha tuttavia sottolineato che l’Ungheria sosterrà la partecipazione dell’Ucraina al vertice, solo se Kiev abrogherà la legge “sull’istruzione”, conformemente ai suoi obblighi internazionali: “L’Ucraina dovrà dare garanzie che tale legge, che in maniera così spudorata viola i diritti delle minoranze, non dovrà essere messa in atto in nessun modo, fino al 2023”.
Lo scorso autunno, il presidente ucraino Petro Poroshenko ha firmato la legge “sull’istruzione”, che proibisce l’insegnamento in una qualsiasi lingua, se non in ucraino. Secondo il suddetto disegno di legge, dal 2018 solo nelle classi primarie continuerà l’educazione nelle lingue delle minoranze nazionali. Dalla classe quinta l’insegnamento delle varie materie nelle lingue delle minoranze sarà abolito. Dal 2020 l’istruzione in una qualsiasi lingua che non sia quella nazionale verrà eliminata anche nelle classi primarie.
Aurora
L’Ungheria ha avanzato un ultimatum all’Ucraina a causa della scandalosa legge sull’istruzione
La legge tenta una ucrainizzazione linguistica coercitiva su tutta la popolazione del paese, senza tener minimamente conto che l’Ucraina, per sua natura, è un paese multietnico, quindi multilinguistico. Secondo dati statistici risalenti a prima della guerra iniziata nel 2014, il 17% della popolazione era di etnia russa, prevalentemente ubicata nelle zone sud-orientali del paese. Oltre ai russi, nel paese sono tuttora presenti minoranze di etnia ungherese, polacca, romena e moldava, bulgara…
Anche se l’obiettivo primario della legge è tentare di “sradicare” la lingua russa abbondantemente parlata in Ucraina, in maniera parallela agisce come maglio per fare piazza pulita di tutte le altre lingue presenti nel paese.
Nonostante le ambizioni “europeiste” dell’Ucraina, Kiev ancora una volta dimostra di non voler recepire le posizioni dell’UE, abbondantemente sostenute dai propri codici legislativi in materia di diritto alla diversità linguistica delle varie minoranze presenti sul territorio europeo, dove tali diritti non solo sono difesi, ma anche sostenuti e incentivati.
Fonte: https://riafan.ru
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20.03.2018
Stesura e tradotto per www.comedonchisciotte.org da AURORA