L’UE sarebbe pronta all’embargo totale sulle importazioni di petrolifero dalla Russia, con la decisone definitiva che potrebbe essere presa anche la prossima settimana, secondo quanto riferito dal New York Times ieri, venerdì 27 aprile.
Alcuni funzionari di Bruxelles, rimasti volutamente anonimi perchè non autorizzati a parlare con la stampa, hanno riferito che i 27 ambasciatori dei paesi UE dovrebbero incontrarsi mercoledì prossimo e daranno la loro approvazione finale per la misura entro la fine della settimana.
Secondo il Times quindi, a meno che a meno che l’Ungheria non faccia richieste “dell’ultimo minuto”, il processo dovrebbe essere completato senza la necessità di chiamare tutti i leader dell’UE a incontrarsi a Bruxelles, hanno affermato i funzionari.
È probabile comunque che l’embargo petrolifero avvenga gradualmente, bloccando le navi cisterna più rapidamente rispetto alle spedizioni attraverso gli oleodotti e dando ai membri dell’UE il tempo di concludere i contratti esistenti. Inoltre, questo sesto pacchetto di sanzioni dell’UE dovrebbe prendere di mira anche Sberbank, la più grande banca russa, così come russi “di alto profilo”, hanno riferito le fonti.
Secondo quanto i funzionari, la Germania è stata la chiave per la svolta per pervenire alla decisione sull’embargo. Berlino infatti importava fino a qualche mese fa un terzo del suo petrolio dalla Russia, ma in qualche modo è riuscito a ridurlo a solo il 12%, secondo quanto annunciato dal Ministro dell’Energia tedesco Robert Habeck.
“Il problema che sembrava molto grande per la Germania solo poche settimane fa è diventato molto più piccolo”, ha detto Habeck ai giornalisti martedì, durante la sua visita in Polonia. “La Germania è arrivata molto, molto vicina all’indipendenza dalle importazioni di petrolio russe”.
Mosca ha fornito circa il 25% del fabbisogno totale annuo di petrolio dell’UE nel 2020 e il blocco ha rappresentato la metà delle esportazioni di petrolio della Russia. Bruxelles intende fare la differenza aumentando le importazioni dalla Nigeria, dagli esportatori del Golfo Persico, così come dai vicini della Russia Azerbaigian e Kazakistan, hanno detto al Times i funzionari.
Sembra tutto pronto quindi per un’Europa senza petrolio russo. Vedremo se davvero Azerbaigian e Kazakistan, membri dell’OPEC Plus a guida russa, saranno così gentili da concederci il petrolio a prezzi vantaggiosi. Difficilmente il cartello del petrolio volta le spalle ai suoi stessi membri.
Massimo A. Cascone, 30.04.2022