Secondo quanto riferito oggi, mercoledì 11 maggio, dal portavoce di Gazprom Sergei Kupriyanov a Rossiya 24, l’Ucraina da questa mattina ha chiuso alcuni snodi dei gasdotti che collegano la Russia all’Europa, riducendo sensibilmente la quantità di gas consegnabile ai Paesi europei.
La scelta di chiudere alcuni snodi era stata già annunciata nella giornata di ieri dall’operatore GTS dell’Ucraina, che ha giustificato la decisione con non ben specificate cause di forza maggiore. A causa di ciò, il transito attraverso il punto di ingresso di Sohranivka e la stazione di compressione di Novopskov è stato interrotto.
Tale punto di passaggio del gas rappresenta circa un terzo del carburante fornito dalla Russia all’Europa, con una capacità fino a 32,6 milioni di metri cubi al giorno.
Gazpromn a riguardo ha osservato che da quanto le risulta non c’è alcun problema tecnico che possa supportare la decisione ucraina di interrompere le consegne tramite lo snodo di Sokhranivka, ne la scelta dipende dal conflitto stesso, poichè nessuna delle azioni delle forze di occupazione russe ha riguardato il gasdotto.
A tal proposito, Gazprom ci ha tenuto a ribadire che la società sta adempiendo pienamente a tutti gli obblighi derivanti dai contratti con i consumatori europei.
A causa dell’annunciata chiusura di questa mattina del punto di ingresso Sohranivka, da ieri sera il prezzo del gas è in forte rialzo.
Massimo A. Cascone, 11.05.2022