DI GEORGE MONBIOT
guardian.co.uk
I governi di Russia, Canada e dei paesi Scandinavi dichiarano che c’è bisogno di proteggere meno specie e meno habitat, mentre continuano la distruzione e lo sfruttamento delle risorse naturali
Se Brigitte Bardot, come da lei minacciato, si trasferisce in Russia per protestare contro come vengono trattati gli animali in Francia, si deve aspettare uno shock ancora più grande. Un paio di settimane fa, l’ex attrice ha avvertito (1) che se i due elefanti da circo presumibilmente affetti da tubercolosi dovessero essere soppressi in seguito ad un ordine di un tribunale francese, allora seguirà Gérard Depardieu richiedendo un passaporto russo:
“Se chi al potere è abbastanza codardo e impudente da ammazzare gli elefanti … allora ho deciso che chiederò la nazionalità russa per andarmene da un Paese che è diventato niente più di un cimitero per animali”.
In via generale, credo che chiunque minacci di trasferirsi in un altro Paese se non ottiene quello che vuole dovrebbe essere obbligato a farlo. Così facendo, ad esempio, il Regno Unito si libererebbe di alcuni dei suoi bancari più avari e pretenziosi, i quali, nonostante le promesse, sono ancora lì. Anche di Tracey Emin. (2)
Ma se la Bardot non si trasferisce in Russia, cosa che credo sia tanto probabile quanto l’elezione di Putin al consiglio di Amnesty International, scoprirà che gli standard francesi del trattamento e della protezione di animali, per quanto brutali, sono quasi esemplari in confronto al suo Paese d’adozione. Prendiamo ad esempio il decreto emanato martedì (3) dal presidente della repubblica autonoma di Sacha-Jacuzia in Siberia.
Ci sono 3.500 lupi nella Sacha-Jacuzia, il che sembrerebbe molto finché non si scopre che la repubblica è grande quanto l’India. Il presidente Yegor Borisov vuole ridurre la popolazione a 500 esemplari attraverso una caccia intensiva di 3 mesi, sostenuta da uno stato di emergenza, ricompense per ogni lupo ucciso ed un premio di un milione di rubli per il cacciatore che ne uccide di più.
Questo massacro “d’emergenza” è necessario, dichiara, perché il lupi stanno uccidendo troppi animali domestici. Lo scorso anni, a quanto pare, ci sono state perdite per 5 milioni di rubli (103.500 dollari), decisamente meno dell’eventuale costo della caccia al lupo. Non avrebbe più senso usare i soldi per ricompensare i contadini? Non avrebbe più senso proteggere la preda naturale dei lupi, come le lepri, già abbastanza cacciate dagli uomini, portandoli a cercare cibo altrove?
A novembre, quando ho scritto (4) dei piani per sterminare i lupi in Norvegia, alcuni dei fautori del piano mi scrissero per spiegarmi che c’erano un mucchio di lupi in Russia, quindi perché prendersi il disturbo di proteggerli in Scandinavia? Senza dubbio i sostenitori russi del bagno di sangue di Borisov risponderanno che ci sono un mucchio di lupi in Canada, quindi perché proteggerli in Russia?
Beh anche loro stanno per essere delusi, dal momento che il Canada sta progettando un massacro simile, sulle più ciniche premesse.
In Alberta, provincia sistematicamente corrotta e rovinata dalla maledizione del petrolio e la cui politica inquinata sta ora corrompendo la vita pubblica in tutto il Canada, il governo sta pianificando di mettere in atto una strage di lupi sparandogli dagli elicotteri e avvelenandoli con la stricnina.
Apparentemente, il motivo è proteggere il caribù delle foreste, una sottospecie della renna (Rangifer tarandus caribou), il cui numero sta diminuendo rapidamente. Secondo l’Alberta Caribou Committee, questo accade perché i lupi uccidono.
Quindi, cos’è questo Comitato? Come ci si può aspettare, rappresenta tutte le solite organizzazioni ambientali, come, la PetroCanada, la Shell, la BP, la ConocoPhillips, la Koch Petroleum, la TransCanada Pipelines, la Alberta-Pacific Forest Industries and la scadente Daishowa Marubeni.
Hanno deciso tra loro (a quanto pare convincendo sia il governo provinciale che quello federale) che il problema che affligge i caribù della provincia non sia la frammentazione del loro habitat causata dalle linee sismiche, i condotti, le strade, le piattaforme petrolifere, la raccolta di legname e la trasformazione della foresta vergine in una discarica d’asfalto, ma l’esistenza di un predatore naturale con il quale la specie ha convissuto per migliaia di anni.
Chi se ne importa se l’analisi delle feci dei lupi dimostrano che si cibano pochissimo di caribù, dato che preferiscono cacciare cervi. Chi se ne importa che il caribù delle foreste è altamente suscettibile alla confusione e che tutte le prove indicano che la causa principale della loro scomparsa sia la distruzione del loro habitat. Altra cosa deplorevole, oltre allo sfruttamento distruttivo, che si sta diffondendo nell’Alberta Saudita. Quale migliore capro espiatorio di un animale per secoli demonizzato su entrambe le sponde dell’Atlantico?
Uccidere i lupi è la scusa di cui il governo federale ha bisogno per rimuovere il 95 della protezione dell’habitat del caribù delle foreste. Come sottolinea Cliff Wallis della Alberta Wilderness Association: “Il piano dà la sensazione di fare qualcosa, ma in realtà si tratta di ‘normale amministrazione’ per le foreste,il gas, il petrolio e la sabbia bituminosa dell’Alberta”. Uccidere i lupi presuppone che i caribù vengono protetti, anche mentre vengono condotti all’estinzione da un’industria scarsamente regolarizzata. Sono già stati abbattuti e avvelenati centinaia di lupi: ora il governo intende intensificare questa pratica.
Una cosa simile sta succedendo nella Columbia Britannica. A novembre è stata bandita una gara per l’uccisione di lupi, sponsorizzata tra gli altri dalla Peace River Rod and Gun Club. Si svolgerà durante l’inverno, mettendo in palio premi in denaro per i cacciatori che uccideranno l’esemplare più piccolo e quello più grande. I lupi vengono portati allo sfinimento dalle motoslitte, poi abbattuti.
Come in Alberta, il governo provinciale della Columbia Britannica intende mitigare le norme che regolano (5) l’uccisione dei lupi ed eliminarle in alcune zone della provincia. Di nuovo, la scusa è la protezione del caribù, anche qui minacciato principalmente dalle attività umane.
Quindi mi chiedo cosa diranno i sostenitori del massacro dei lupi in Canada: non vi preoccupate per i nostri esemplari, perché i lupi prosperano in Russia, intendevo Norvegia, intendevo nello zoo di Edimburgo?
Non può fare affidamento sugli altri Paesi perché facciano quello che non vuoi fare a casa tua. C’è un solo posto in cui un governo può rifiutarsi di proteggere la fauna selvatica, cioè il posto in cui esercita la sua giurisdizione.
George Monbiot
Fonte: www.guardian.co.uk
Link: http://www.guardian.co.uk/environment/georgemonbiot/2013/jan/18/wolf-killings-cynical-premise?INTCMP=SRCH
18.01.2013
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di ROBERTA PAPALEO
NOTE:
1) http://www.guardian.co.uk/film/2013/jan/04/brigitte-bardot-gerard-depardieu-russian
2) http://www.guardian.co.uk/commentisfree/2009/oct/05/tracey-emin-tax-britain
3) http://www.reuters.com/article/2013/01/15/us-russia-wolves-hunt-idUSBRE90E0R520130115
4) http://www.guardian.co.uk/environment/georgemonbiot/2012/nov/20/norway-predators-wolves
5) http://www.desmogblog.com/oil-and-gas-industry-refused-protect-caribou-habitat-pushed-wolf-cull-instead