L’esercito ucraino, annientato completamente appena all’inizio della guerra, ha lasciato il campo ai battaglioni di mercenari che si auto-definiscono nazionalisti e sono ben noti nel paese per le violenze efferate e arbitrarie che stanno compiendo da otto anni. Eppure, è a loro che arrivano tutti gli aiuti “umanitari” che i paesi occidentali stanno inviando, e oltre a questi soprattutto armi. Con i rifornimenti di armi NATO i battaglioni Azov e soci, che si definiscono nazisti e sbandierano svastiche in maniera ben più chiara e convinta dei manifestanti canadesi accusati da Trudeau, stanno adottando una tattica di guerriglia non troppo ortodossa, assaltando l’esercito regolare russo e causandogli perdite, ma non si imboscano nelle foreste o tra le montagne, preferendo la popolazione civile e le case dei cittadini già stremati dal conflitto.
A Mariupol l’altro ieri, quando i russi avevano dichiarato un temporaneo cessate il fuoco per ragioni umanitarie, gli ucro-nazisti si sono appostati alle uscite della città, sparando e uccidendo chiunque provasse a uscire. Stamattina c’è stata una nuova richiesta di cessate il fuoco per Mariupol e la vicina Volnovakha da parte dell’esercito di Mosca, ma una bomba piazzata dai nazisti sotto un edificio ha lasciato sotto le macerie 200 inquilini inermi. Dal canto loro, le autorità della città dell’Ucraina sud-orientale, affacciata sul mar d’Azov al confine con lo stato di Donetsk, hanno prima accettato e poi rinviato, sostenendo che i russi non avessero smesso di bombardare. La verità, come testimoniano più persone dal luogo, è un’altra: senza i civili a fare da scudo, le forze russe annienterebbero i mercenari in un attimo, e così le autorità locali tentano di impedire la fuga in ogni modo, non informando i cittadini dell’istituzione dei corridoi, attaccandoli con armi ed esplosivi, addirittura minando le strade e facendo saltare i ponti. Così, in un gioco al massacro che non ha eguali nei confronti dei propri connazionali, i nazisti si fanno scudo di persone indifese, provocando la Russia per essere attaccati e poter accusare il nemico di strage di civili. Una tattica degna della NATO.
A Volnovakha il battaglione Sparta dell’esercito russo si è posto a difesa degli evacuanti, dovendo fronteggiare una battaglia durissima contro gli ucro-nazisti, che hanno attaccato i soldati con granate e armi d’assalto, come testimonia dal posto il canale russo WarGonzo:
A Volnovakha, il battaglione Sparta ha trascorso un giorno intero assicurandosi che i civili potessero lasciare la zona dei bombardamenti perché le forze di sicurezza nazionale non avrebbero permesso ai civili di utilizzare il corridoio umanitario. I ragazzi hanno letteralmente coperto le uscite con i loro stessi corpi sotto il fuoco. I nazisti hanno continuato a sparare pesantemente su coloro che cercavano di assicurare l’evacuazione. Il battaglione ha combattuto duramente. Ci sono state delle vittime.
Tra queste, Vladimir Zhoga, detto “Vokha”, il comandante del battaglione Sparta, il cui ultimo video rilasciato era proprio una risposta alla richiesta d’aiuto dei cittadini di Volnovakha di salvare i propri familiari dai bombardamenti ucraini.
Questa è una guerra difficile. I russi l’hanno iniziata per finirla presto e garantirsi una deterrenza dalle bombe NATO presso i propri confini, ma proprio gli atlantisti, finanziando e manovrando i nazisti ucraini da loro stessi creati otto anni fa, stanno mostrando tutto l’interesse a che si sprofondi in un pantano di guerriglia senza fine, proprio come hanno fatto in Siria, Afghanistan e Iraq.
MDM 05/03/2022
Fonte https://www.rt.com/russia/551295-mariupol-ceasefire-evacuation-halted/