L'ORSO RUSSO FRENA L'USCITA DELLA FINLANDIA DALL'EURO

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DI AMBROSE EVANS-PRITCHARD
www.telegraph.co.uk

Gli euroscettici tedeschi stanno tranquillamente aspettando che la Finlandia diventi il primo Stato creditore nauseato che prende d’assalto l’unione monetaria ed apra così la strada anche agli altri paesi che vogliono liberarsene. La Finlandia, vive in un universo economico differente dal nucleo centrale dell’UEM, e per questo è valutata meglio dalle agenzie di rating. Non si poteva trovare un candidato più giusto per l’uscita dall’euro.

Una volta che i finlandesi avranno rotto il tabù, sarebbe più facile per la Germania districarsi da un crescente disastro nazionale senza suscitare moti di obbrobrio in tutta l’Europa, perché così sarebbe.  

“Non possiamo cominciare noi, ma i finlandesi si”, ha detto Hans-Olaf Henkel, ex capo della Federazione degli Industriali Tedeschi.

L’élite politica di Berlino è costretta dai suoi alti sentimenti , a evitare passi falsi, per un dovere morale nei confronti dell’euro. Non possono essere loro i primi a pugnalare

Oppure come la spiega l’ex- Banchiere Centrale tedesco Thilo Sarrazin, i tedeschi sono guidati da ” un riflesso molto tedesco che l’Olocausto e la Seconda Guerra Mondiale saranno finalmente espiati, solo quando tutti i nostri interessi, compreso il nostro denaro, saranno nelle mani dell’Europa”.

L’uscita della Finlandia – o FIXIT, come si dice a Helsinki – è sicuramente un’ipotesi plausibile. I finlandesi non hanno il dovere di restare intrappolati da un concetto mistico di “Europa”. Non avevano aderito all’Unione europea fino al 1995, e solo dopo aver superato un dissenso diffuso nel paese.

“Sia la Svezia che la Danimarca hanno fatto entrambe dei Referendum sull’euro, e entrambe hanno detto di no. Noi non siamo mai stati autorizzati a votare ” ha dichiarato Timo Soini, leader del True Finns Party . E’stato un errore, la nazione non è bloccata da un assenso formale.

I finlandesi rispettano scrupolosamente le regole di adesione all’UE, mentre altri giocano con il sistema. “E’ la nostra morale luterana, se vogliamo” ha detto il Ministro degli Esteri Erkki Tuomioja.

Da soli hanno affrontato le implicazioni fiscali causate dall’UEM  alle piccole economie che non hanno avuto bisogno di un allineamento periodico. L’avanzo di bilancio della Finlandia era del  + 5,3 %  del PIL durante il periodo del suo boom nel 2007, quando la Grecia aveva un deficit del – 6,5 %. E’ tutto qui l’orrore di quanto è successo.

“In Finlandia, una stretta di mano è definitiva. Abbiamo pensato che potevamo entrare in un affare dove ogni paese si sarebbe preso cura delle proprie finanze, solo che abbiamo visto che l’accordo è stato rotto “, ha detto Alexander Stubb, Ministro per l’Europa della Finlandia.

I finlandesi sono sopravvissuti alla loro estenuante depressione senza aiuti stranieri nei primi anni ‘90 quando il crollo dell’Unione Sovietica ha scoperto tutta la fragilità del sistema bancario finlandese. L’economia è crollata del 13 %.

“Avevamo il FMI che bussava alla porta di dietro. La disoccupazione era al 18 %. Abbiamo detto `mai più ‘, eppure eccoci qui in una nuova crisi per colpa di qualcun altro”, ha detto Stubb.

Per  “True Finns”- che ha preso il 19 % dei voti nelle ultime elezioni – è un oltraggio. “Abbiamo salvato le nostre stesse banche, e ora, dopo tutte le bugie, la disonestà e il malaffare in Europa, ci viene chiesto di  salvare anche le loro banche. Questa è l’ultima goccia”, ha detto Soini.

Non c’è dubbio che la Finlandia possa fare da sola. E’ l’ultimo Stato immacolato con una  AAA  in Eurolandia, ed ha un debito pubblico di appena il 51 % del PIL.  Il motivo per cui Moody non ha messo il Paese sotto osservazione negativa il mese scorso, insieme a Germania e Olanda, è una mancanza di esposizione al debito bancario del Club Med e “un relativo isolamento dalla zona euro”.

Più dei due terzi delle esportazioni finlandesi vanno al di fuori del blocco euro, principalmente in Russia, Svezia e Stati Uniti. In altre parole, la Finlandia vive in un universo economico differente dal nucleo dei paesi dell’UEM  e, per questo, è considerato meglio dalle agenzie di rating. Non si poteva trovare un candidato più adatto per l’uscita dall’euro.

Ma su tutto  incombe la Russia di Vladimir Putin, una “potenza del diciannovesimo secolo – per usare il termine di Robert Kagan – che già una volta ha stravolto i confini dell’Europa del dopoguerra, attaccando la Georgia nel 2008 e annettendosi  l’Ossezia del sud”.

Il Capo delle forze armate russe Nikolai Makarov ha aperto il discorso nel mese di giugno, attaccando i “revanscisti” finlandesi ( gli indipendentisti)  e definendo le manovre militari che la Finlandia ha svolto nella propria regione orientale, come atti simili a quelli della Georgia in Ossezia del Sud,  prima della guerra – vale a dire un casus belli. I russi stanno giocando duro contro le aperture della Finlandia alla NATO.

Incombono i ricordi della Guerra d’Inverno del 1940 – quando persero la città anseatica di Viipuri – e il conflitto più amaro contro Stalin che durò fino al 1944, e concretamente una completa sovranità e un obbligo di auto-censura si media che si protrasse per un altro mezzo secolo.

“L’adesione all’UE e all’euro è stato il mezzo per tenersi il più lontano possibile da Mosca ed ha influenzato  il modo di pensare negli ultimi 20 anni “, ha detto il professor Tapio Ravisio della Università di  Tampere. L’imperativo strategico è quello di far attirare la Finlandia il più profondamente possibile in ogni parte del sistema occidentale.

Il  leader del True Finn,  Soini dice che l’euro resta la “religione di Stato” esaltato dalle élites della Finlandia. La loro credibilità di governo è legata indissolubilmente al progetto europeo.  Si butterebbero in un fosso per difenderla.

Eppure la tensione è palpabile  nel parlamento finlandese. “I nostri debiti continuano a crescere e l’atmosfera sta diventando critica”, ha detto il Ministro degli Esteri.

Ogni escalation nelle richieste di soccorso all’UE richiede una nuova votazione da parte dell’ Eduskunta: – sia per stanziare soldi per il fondo di salvataggio (ESM) da versare come creditore privilegiato –  sia per ricapitalizzare le banche spagnole, direttamente  – sia per comprare debito spagnolo o italiano –  e sia per accettare i termini previsti dall’Europa.  

I socialdemocratici – che perdono i voti della classe operaia a favore del True Finn Party, vacillano visibilmente. I loro ministri sparano cannonate contro i salvataggi  fatti dalla UE, quasi ogni settimana per accontentare la loro base.

Il ministro delle finanze Jutta Urpilained ha detto che la Finlandia non deve restare “dentro l’euro” ad ogni costo, ma poi …. sembra sorpresa quando il mondo ne prende atto.

Nessuno sa dove sia il vero punto di rottura. Miapetra Kumpula-Natri, Presidente della Grande Commissione sull’Europa, ha detto che il limite politico della Finlandia per sostenere i salvataggi “non è scritto”, ma ha lasciato intendere che arrivi fino al 10 % del PIL. Quindi, guardiamo i numeri. Il rubinetto dovrebbe chiudersi, una volta che il fondo di garanzia della Finlandia raggiunge i  € 19 miliardi?   Ci siamo già arrivati?

La mia opinione è che Spagna e Italia – separatamente o lavorando in modo concertato – vinceranno la corsa Nord-Sud contro l’avversione e tireranno il grilletto per l’epilogo finale. Legando la politica fiscale al  3 % del PIL ogni anno, visto che i sostegni alla disoccupazione non sono compatibili con la democrazia, né con la scienza dell’economia, in questo caso.

La Finlandia è stata a lungo trascurata nel complesso puzzle europeo, ma gli investitori globali ora dovranno aggiungere la Helsingin Sanomat alle loro letture del mattino, insieme alla Kathimerini della Grecia, non si sa mai.

 

di  Ambrose Evans-Pritchard, da Helsinki

 

 

Fonte :http://www.telegraph.co.uk

Link :  http://www.telegraph.co.uk/finance/comment/ambroseevans_pritchard/9485917/Russian-Bear-stops-Finland-leaving-euro.html    19 ago. 2012

 

Tradotto per ComeDonChisciotte da ERNESTO CELESTINI

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