DI TYLER DURDEN
Ecco perché l’Europa ha appena lanciato l'”Opzione Nucleare” contro la Russia
I leader europei, probabilmente sotto la spinta di Washington, sembra che stiano facendo una bella scommessa sul tempo che farà il prossimo inverno … sulla pelle dei loro contribuenti.
Mentre si scatenano nel mettere sanzioni sui finanziamenti per i grandi produttori di energia russi, l’Europa ha pompato nelle sue scorte sotterranee, una quantità record di gas naturale, nel tentativo di “non aver bisogno della Russia” e rendere meno pesante qualsiasi scenario napoleonico degno di una “Guerra d’inverno”. Il piano sembra essere quello che dovrebbe far morire di fame le società energetiche russe per mancanza di flusso di cassa – visto che i flussi dall’Europa sono già precipitati – e azzerare la loro capacità di finanziamento, costringendole potenzialmente a dover mettere in gravi difficoltà i fondamentali del motore economico della Russia. Sembra che ci siano tre possibili problemi, però, con un progetto come questo …
La dipendenza dell’Europa dalle forniture di gas naturale russo che passa attraverso l’Ucraina sta diminuendo dopo che nelle scorte sotterranee è stato pompato un volume record di carburante, riducendo al minimo il rischio di carenza il prossimo inverno.
La linea blu sopra mostra i flussi giornalieri medi a Velke Kapusany, sul confine slovacco-ucraino, il maggior punto di entrata del gas dalla Russia nella Unione Europea, il mese scorso il gas transitato è sceso a un record negativo – secondo quanto rilevato da Eustream AS, il gestore della rete slovacca – tornando ai livelli del 2011. L‘istogramma rosso invece indica il volume record pompato e stoccato dal blocco unico delle 28 nazioni UE, secondo dati di Gas Infrastructure Europe, una lobby di Bruxelles.
Gli attuali flussi di gas naturale dalla Russia verso l’UE non sono stati colpiti dalla crisi. I siti di stoccaggio in Slovacchia, che ha dovuto chiedere importazioni di emergenza dopo il taglio delle forniture nel 2009, l’ultimo 4 sett. avevano già raggiunto il 92% del totale annuo, secondo i dati di Gas Infrastructure Europe.
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Così l’Europa sta facendo il pieno – cosa che ha perfettamente senso – nel caso in cui la Russia dovesse staccare la spina … ora ancora di più, visti i toni che stanno cambiando e il suono che diventa sempre più stridente per la tensione creata dalle altre sanzioni previste per i fornitori di energia dalla Russia.
Il piano sembra chiaro:
fare subito il pieno di carburante (per superare l’inverno)…far morire di fame le imprese russe per mancanza di cashflow (grazie all’accumulo di riserve)…
bloccare le fonti delle entrate (sanzioni)…
spingere l’economia di Putin dentro un mulinello …
Aspettare che Putin ci caschi dentro e che tutto finisca bene, anche dopo
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Però si possono trovare tre problemi in questo progetto …
1) Che succede se quest’inverno il tempo fosse molto più freddo del solito? (cioè: se servisse più combustibile?)
Quando il nucleo di El Nino si trova al centro, questo fenomeno sembra associarsi a inverni europei molto più freddi di quando il nucleo si trova a oriente, generando delle anomalie di temperatura che fanno scendere la media di –2-3° C, rispetto a un “normale” inverno europeo.
Secondo le previsioni, con El Nino che si trova in posizione centrale, per l’inverno 2014/2015 ci sarebbe la possibilità di un freddo brutale che, il prossimo inverno, potrebbe colpire gran parte dell’Europa centrale e settentrionale.
Anche per Regno Unito e Irlanda El Nino, in questa posizione, suggerisce più freddo rispetto alla media invernale, ma per effetto della vicinanza con l’Oceano Atlantico, l’anomalia negativa sarebbe molto meno grave che in Europa centrale e in Russia. Tuttavia, anche se con un solo –1°C in meno anche il Regno Unito avrebbe un inverno più freddo di quando El Nino si trova più a oriente.
2) La Russia si è già impegnata a sostenere le imprese sanzionate (e non ci stupirebbe se c’entrasse anche la Cina)
Il governo russo, secondo Bloomberg, è pronto a finanziare con 1,5 miliardi di rubli la Rosneft per sostenere la sua produzione e mantenerla a livello attuale – ha dicharato il Primo Ministro Dmitry Medvedev in un’intervista a Vedomosti. Dettagli e modalità sono in fase di definizione.Il sostegno non sarebbe erogato in un solo anno e i sussidi,
che saranno a carico dei contribuenti, saranno necessari per sostenere i costi della Rosneft, e inoltre sembra che la Gazprom stia ricevendo un finanziamento immediato, prima cioè che le sanzioni siano effettivamente messe in atto …Come risulta da Bloomberg, le Banche Europee potrebbero pensare a nuovi prestiti alla Gazprom, secondo Interfax che non cita le fonti.Il 23 Settembre, il CDA ha convenuto sulla necessità di qualche prestito ma non è stato indicato nessun altro dettaglio. Il portavoce della Gazprom Sergei Kupriyanov ha preferito non commentare, quando è stato raggiunto da Bloomberg.
3) Che succederà in Primavera? Che succederà quando alle industrie tedesche servirà nuova energia?
Sembra che Putin sia un uomo molto paziente … e allora: perché non aspettare che le scorte occidentali siano scese di parecchio, che l’inverno sia finito e … poi che la stampa (faccia il suo lavoro) …….?
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Sembra che il piano a breve-termine europeo per mitigare la “Guerra d’Inverno” possa avere delle conseguenze-boomerang che non si erano immaginate (e teniamo a mente che le conseguenze del freddo, in passato, hanno spezzato le ossa a molti Europei).
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Dobbiamo precisare inoltre che le previste sanzioni saranno applicate solo alla Gazprom Neft (non alla Casa-madre Gazprom nat Gas) dato che l’attenzione dell’Europa, al momento, è puntata sul Petrolio-greggio.
Le nuove Sanzioni europee sulla Russia faranno aumentare il numero delle compagnie russe che non potranno accedere ai fondi del mercato dei capitali, e tra queste aziende sono incluse tre aziende di proprietà statale. E’ quanto risulta da documenti visti dal Wall Street Journal.I documenti mostrano che l’UE sta cercando di colpire le compagnie petrolifere russe, ma senza danneggiare le imprese coinvolte nella produzione e nella esportazione del gas, imprese fondamentali per l’approvvigionamento energetico di molti paesi europei.
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Per effetto delle poche sanzioni in più introdotte a fine luglio, alle tre compagnie petrolifere – la Gazpromneft, impresa – controllata di OAO Gazprom – che produce e raffina petrolio, la Transneft, società che trasporta il petrolio e il gigante petrolifero Rosneft – sarà vietato raccogliere fondi con scadenza superiore ai 30 giorni.
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E’ così che si vogliono colpire le compagnie petrolifere e mitigare i contraccolpi per le restrizioni messe sul gas naturale?
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Fonte: http://www.zerohedge.com
Link: http://www.zerohedge.com/news/2014-09-08/here-why-europe-just-launched-nuclear-option-against-russia
8.09.2014
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di BOSQUE PRIMARIO