In base al secondo rapporto delle Nazioni Unite quest’anno fino a 181 milioni di persone in 41 Paesi potrebbero essere colpite da gravi carenze alimentari a causa del conflitto in Ucraina e del suo impatto sulle esportazioni di cereali e fertilizzanti.
“Il cibo non dovrebbe mai essere un lusso; è un diritto umano fondamentale. Eppure, questa crisi potrebbe rapidamente trasformarsi in una catastrofe alimentare di proporzioni globali”, avverte il rapporto del Crisis Response Group on Food, Energy and Finance, pubblicato ieri, mercoledì 9 giugno.
Secondo l’ONU, la situazione potrebbe peggiorare anche oltre il 2022, con 19 milioni di persone in più che dovrebbero trovarsi in condizioni di sottonutrizione cronica a livello globale nel 2023 se le esportazioni di cibo dalla Russia e dall’Ucraina continueranno a diminuire.
“La crisi alimentare di quest’anno riguarda la mancanza di accesso. Quella dell’anno prossimo potrebbe riguardare la mancanza di cibo”, ha dichiarato il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, aggiungendo che il numero di persone gravemente insicure dal punto di vista alimentare è raddoppiato negli ultimi due anni.
Guterres è stato coinvolto nei negoziati per la ripresa delle spedizioni di grano dal porto ucraino di Odessa. L’ONU, la Russia e la Turchia hanno anche collaborato per garantire un accesso senza ostacoli ai mercati globali per i prodotti alimentari e i fertilizzanti russi.
Il governo ucraino e i leader occidentali hanno ripetutamente accusato la Russia di impedire le esportazioni di grano bloccando i porti ucraini sul Mar Nero. Mosca ha respinto queste accuse, affermando di essere pronta a garantire un passaggio sicuro alle navi che trasportano grano. Il Cremlino insiste che l’interruzione è dovuta allo sminamento della costa da parte dell’esercito ucraino.
Kiev ha anche accusato l’esercito russo di “rubare” le sue scorte di grano durante il conflitto in corso. All’inizio di questa settimana, le Nazioni Unite hanno dichiarato di non essere in grado di verificare tali accuse, aggiungendo che né l’ufficio del Segretario Generale dell’ONU né il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (PAM) avevano informazioni credibili in merito.
Mercoledì sera, il Ministero della Difesa russo ha accusato i “militanti dei battaglioni nazionalisti” ucraini di aver deliberatamente dato fuoco a un grande granaio nel porto marittimo di Mariupol mentre fuggivano dalle forze russe. L’incendio avrebbe distrutto più di 50 mila tonnellate di grano.
Massimo A. Cascone, 09.06.2022
Fonte:
https://unctad.org/osgstatement/launch-second-report-of-global-crisis-response-group