DI PAOLO BARNARD
paolobarnard.info
“We are here to stay”. E’ una frase nota nel mondo angloamericano e che significa qualcosa di un po’ più lungo: “Ci siamo, siamo qui da troppo, e non ce ne andremo”.
E’ precisamente ciò che le tre maggiori Mafie italiane ci stanno dicendo da almeno 80 anni. Ci sono, e questo è un fatto. Ci sono da tempi storici, e questo è un fatto. E non se ne andranno, manco per il cavolo con un business stimato in 100 miliardi di dollari lordi all’anno. No, non se ne andranno cari Don ‘belle anime con metà culo su Marx e metà nell’infame Vaticano’ Ciotti o Alex Zanotelli. Non se ne andranno, perditempo opinionisti scribacchini. E con questo ho liquidato le ‘belle anime’ che: “Con le Mafie non si parla”. Mi rimane lo Stato, e anche lui è nella retorica “Con le Mafie non si parla”. Sbagliato, ipocriti.
No al dialogo con le Mafie eh? Però quando tutte le maggiori potenze DEMOCRATICHE del mondo, inclusi noi, hanno per 50 anni aperto dialoghi con i peggiori gruppi di terroristi, di trafficanti di guerre o di resistenza all’Imperialismo occidentale (ma sempre chiamati criminali qui), tutti facevate finta di nulla eh? Prima di arrivare al succo, propongo un breve giro nella Storia. Solo alcuni esempi sparsi nello scorso mezzo secolo:
* I Francesi sterminavano i ‘terroristi’ algerini negli anni 50-60, ma i loro governi intanto facevano trattative segrete col nemico. Parigi dialogava con l’inimmaginabile. In segreto però.
* La cellula terroristica (o di reazione al terrorismo sionista in Palestina) che nel 1972 attaccò il contingente di atleti israeliani a Monaco, in Germania, aveva appena sparso il suo sangue, ma il governo di Bonn era già coinvolto in trattative coi Palestinesi armati, come Abu Youssef, Ali Salameh o Amin al-Hindi, ciascuno di questi complici nella strage di Monaco. Il Cancelliere Willy Brandt mirava solo a proteggere il suolo tedesco da ulteriori attacchi, e a tutelare la nuova amicizia coi Sauditi che fruttava petrolio di favore ai tedeschi. Bonn dialogava, eccome, con l’inimmaginabile. In segreto però.
* Nel 1979 gli iraniani rivoluzionari rapirono i famosi 52 diplomatici americani dell’ambasciata USA a Tehran. Washington aprì subito un canale segreto di trattative coi Pasdaran di Khomeini, e il presidente americano Jimmy Carter ottenne la liberazione degli ostaggi dopo aver restituito illegalmente miliardi di dollari di beni iraniani bloccati in USA. Washington dialogava con l’inimmaginabile. In segreto però.
* Sul dialogo di Roma con le BR negli ‘anni di piombo’, cioè con la CIA che era le BR, non scrivo perché è storia talmente nota da non necessitare miei commenti. Idem per le trattative Stato-Mafia poi.
* Pochi anni dopo, 1985-6, Ronald Reagan fece liberare altri 74 ostaggi americani in mano iraniana col notorio Iran-Contras Affair. L’America armò fino ai denti l’arci-nemico Tehran pur di portare a casa i suoi uomini, e non solo. I proventi dalla vendita di armi all’Iran sarebbero andati ad orrendi gruppi di criminali, i neo-nazisti Contras del Nicaragua che sterminavano civili innocenti. Tutto altamente scandaloso ma Washington dialogava con l’inimmaginabile. In segreto però.
* Nei dieci anni al potere di Tony Blair in Gran Bretagna, nazione da decenni coinvolta in una guerra considerata impossibile da risolvere col gruppo armato ‘terrorista’ IRA dell’Irlanda del Nord, il signor Blair incontrò di regola e in gran segreto Gerry Adams e Martin McGuinness dell’IRA, i quali avevano negoziato sempre in segreto con almeno altri 7 premier inglesi. In pubblico la retorica di Londra era: “Nessun dialogo coi terroristi!”. Ma i contatti si mantennero anche dopo che l’IRA aveva nel 1991 quasi sterminato l’intero governo inglese in un attacco alla sua sede di Downing Street. Londra dialogava con l’inimmaginabile. In segreto però.
* Solo poco prima, nel 1988, il governo di Spagna aveva tenuto dialoghi segreti con l’ETA pochi mesi dopo che questo gruppo di separatisti baschi aveva ammazzato 21 civili spagnoli in un attentato in un supermarket. Madrid dialogava con l’inimmaginabile. In segreto però.
* La maggior rivista al mondo di affari internazionali, e portavoce di fatto del potere USA, cioè Foreign Affairs, scrisse questo: “Quando si tratta di dialogare coi terroristi, c’è una chiarissima differenza fra ciò che i governi professano in pubblico e ciò che veramente fanno”. Infatti fu molto dopo l’invasione dell’Iraq da parte USA che il Generale David Petraeus ammise che gli americani avevano di fatto aperto trattative segrete coi “terroristi le cui mani sono sporche del nostro sangue”. Washington dialogava con l’inimmaginabile. In segreto però.
* Nel maggio 2014 Obama portò a compimento incontri segreti coi Talebani afghani per ottenere il rilascio del rapito Sergente Bowe Bergdahl in cambio della liberazione di 5 talebani prigionieri a Guantanamo. La cosa si seppe e scatenò una bufera al Congresso USA, ma poi? Nulla.
* Israele, che spiattella davanti al mondo la sua intransigenza contro quelli che lui chiama ‘terroristi’ palestinesi, ha un record storico infinito di dialoghi continuati con tutti i gruppi (armati o non) in Palestina. I celeberrimi (quanto falliti) storici Accordi di Oslo fra Israele e l’OLP furono costruiti in mesi di dialoghi segreti coi cosiddetti “terroristi con cui noi ebrei non parleremo mai!”. Al punto che persino dopo il rapimento e assassinio nell’estate 2014 dei tre noti teenagers ebraici, Tel Aviv sedeva al Cairo in segreto con Hamas per dialogare. Israele dialogava con l’inimmaginabile. In segreto però.
* Italia, Canada e Cameroon, sempre dal giugno 2014, condussero lunghe trattative con quel bel personaggio di Boko Haram in Nigeria, il gruppo che aveva rapito oltre 200 ragazzine, la suora Gilberte Bussiere, e due preti italiani. Questi ultimi tre furono rilasciati dopo il pagamento di un lauto riscatto. Altre trattative con gli sporchi intoccabili eh? Ma in silenzio.
* Gli Stati Uniti poi, stanno liberamente trattando e/o alimentando il peggiore dei gruppi con cui “non si dialoga” oggi: L’ISIS. L’organizzazione Judicial Watch ha ottenuto documenti segreti dal governo USA attraverso il Freedom of Information Act, dove si legge una bella storia, a proposito di “coi criminali non si dialoga”. Si tratta di pagine scritte niente meno che dalla U.S. Defense Intelligence Agency nell’agosto 2012. E vi si legge: “Se la situazione (in Siria) degenera, possiamo stabilire nelle zone est della Siria un califfato salafista (fanatici islamisti), che è ciò che i Poteri che sostengono i ribelli siriani desiderano per isolare la Siria”. Peggio di questo…
Basta ipocriti! Col nemico si parla, si deve parlare, lo abbiamo sempre fatto.
RAGION DI STATO. TAPPETO ROSSO ALLE MAFIE. S.I.V.A.D. Corp.
Allora, già le poche righe soprascritte, ma anche tanto altro, demoliscono nella vergogna dell’ipocrisia lo sbandierato concetto retorico secondo cui le democrazie NON DIALOGANO COI CRIMINALI, mai e a nessuna condizione. Lo demoliscono e lo disintegrano. Quindi basta perdere tempo, giù le maschere e su la Ragion di Stato. Le Mafie italiane.
Ricordate cosa esse ci cantano da sempre: “We are here to stay”. Ricordate cosa vogliono: far soldi, punto. Ricordate quanto sono ramificate sul territorio e all’estero. La scelta che affronta l’Italia è cristallina: un’eterna guerra invincibile con una nemico infiltrato nel nostro DNA, un’estenuante inizio di terzo millennio con spreco di vite, di energia, e di scandali, per trovarci fra 100 anni al punto di oggi e con un meridione devastato. Oppure…
Oppure rilanciare alla grande nell’Interesse dell’Italia. Sì, esatto.
L’OFFERTA DELLO STATO ALLE MAFIE.
Occorre un tavolo. Occorre una zona franca e una canale di immunità ‘criminal-diplomatica’ ove ai delegati delle tre Mafie sia concesso entrare e uscire senza pericolo negli incontri con lo Stato. Occorre una grande idea, REALISTA, fin oltraggiosa se vogliamo, occorre una grande Visione simile a quella che convinse dei ‘folli’ temerari 5 secoli fa a buttarsi giù per dirupi con ali di paglia, ma che oggi ci ha portato l’aeronautica e lo sbarco sulla luna. Nientemeno. Eccola: Tappeto Rosso alle Mafie, con un ma…
Alle tre maggiori Mafie italiane, lo Stato offre la loro trasformazione in un futuro legale ma d’inimmaginabili profitti per le ex Mafie. Le tre maggiori Mafie italiane costituiranno assieme – facciamo un nome per ipotesi – la S.I.V.A.D. Corporation, cioè la Southern Italian Venture for Assets Development (Corporation Meridionale per lo Sviluppo di Assets, cioè di beni di ogni sorta esistenti). LEGALE. L’inglese è giustificato dal fatto che si tratterebbe quasi di certo della più potente multinazionale italiana nel mondo.
Le tre Mafie divenute S.I.V.A.D. Corp. saranno partners privilegiati dello Stato nello sviluppo del Sud Italia, del Mediterraneo e dell’Africa, in corsie preferenziali garantitegli da Roma nel: (in Italia meridionale) investment banking, appalti, infrastrutture, sviluppo reti high-tech, export, turismo!, tutela ambientale e cultura!. Il solo meridione italiano possiede ‘assets’ sottosviluppati per valori di trilioni di euro, voi Mafie lo sapete. E poi (nell’emisfero sud) la S.I.V.A.D. Corp. proporrà industria dei servizi di mega-finanza (si legga più sotto), di investment banking, import-export, sviluppo umano sostenibile, bonifiche, eco bilancio, training in sanità, istruzione, e consulenza per l’industrializzazione. Tutto nella Legalità.
In Italia la S.I.V.A.D. Corp. sarà detassata per 25 anni. Potranno rimpatriare i capitali illeciti e da evasione delle loro ex Mafie a tassazione zero e interamente depenalizzati per i primi 10 anni. Saranno protetti da un’amnistia su tutti gli illeciti commessi, ma riservata solo ai quadri di comando medio-alti delle tre organizzazioni, ai loro professionisti d’appoggio, e ai politici di riferimento. Se necessario, gli sarà garantito l’anonimato presso l’opinione pubblica. Niente meno. State svenendo? Guardate che il Sud ci ha regalato ben di più.
E’ verità insindacabile oggi che tutto il Meridione d’Italia, e per generazioni, ha firmato un’amnistia in bianco, una totale impunità, a favore di tutti i responsabili di crimini contro l’umanità commessi sui meridionali dai Savoia, dal Fascismo, e per l’emigrazione economica forzata dalle loro terre. Ciò per un intero secolo. Due pesi e due misure non possono valere. Alle Mafie possiamo dare quanto fu concesso ai criminali Savoia e ai loro futuri complici nell’Olocausto del Sud a favore del benessere del Nord. Zitti e proseguiamo.
Le titubanze spariscono dalla mente quando poi si osa immaginare cosa la S.I.V.A.D. Corp. legale potrebbe significare per la creatività imprenditoriale dei giovani italiani, dal momento in cui nella sua prima fase un colosso internazionale come la S.I.V.A.D. Corp. sarebbe in necessità di fornitori di tecnologie, expertise e servizi di ogni genere in quantità enormi. Significa top colletti bianchi in business admin. e finanza, dottorati, ricercatori, creativi, artisti, artigiani e operai specializzati, il meglio sfornato dal Paese.
L’OFFERTA DELLE MAFIE ALLO STATO.
Cosa comporta la S.I.V.A.D. Corp. in concessioni da quelle che furono le Mafie italiane? A uno Stato che concede alle ex Mafie la panacea di cui sopra – in pratica di fare dieci o venti volte gli incassi di oggi senza disturbi – esse restituiranno, come detto, Legalità, e il controllo del territorio alle forze dell’ordine. In particolare uno sviluppo strepitoso ma legale e pulito del Sud, da loro gestito.
La trasformazione sarà su scala storica, e cioè da gruppi d’affari putrescenti fra prostitute, traffico d’armi, esplosivi, pizzo, latitanze da sorci, appalti miserrimi o riciclaggio di porcherie tossiche, e un potere da straccioni, esse diverranno Business di prestigio mondiale, cioè appunto la mega Corporation S.I.V.A.D., legale. Per farvi capire, cari capi dei tre clan, la banca americana JP Morgan ha un reddito lordo di 101 miliardi di dollari all’anno, superiore al vostro ‘reddito lordo’ combinato, ed è una sola banca. Una sola. Nessuno dà la caccia a JP Morgan, non stanno nascosti nelle fogne come sorci, dialogano alla pari con le Istituzioni del mondo, hanno prestigio. La S.I.V.A.D. Corp., cari capi dei tre clan, vi premette lo sviluppo di un polo finanziario in sud Italia in grado di competere con la City di Londra e Wall Street, cioè forse cento volte le dimensioni di JP Morgan, specialmente se considerate che il Mediterraneo si affaccia sulla terra del più grande business planetario del futuro: il cibo.
Sto parlando del Mega Agribusiness (cinese, koreano, saudita, americano) in sviluppo nell’Africa Subsahariana per cui la S.I.V.A.D. Corp., vista la posizione geografica strategica, potrebbe proporsi come primo partner di investment banking e intermediazioni, consulenza e finanza, con ritorni per voi oggi inimmaginabili. Ma Legali. Questo in aggiunta ai settori imprenditoriali in cui sareste coinvolti e citati nei paragrafi sopra. Insomma, in cambio della moltiplicazione inaudita dei vostri profitti, lo Stato vuole da voi la Legalità e la rinascita economica e culturale del meridionale, da voi guidata. Basta.
L’ECONOMIA LEGALE GIA’ ESISTENTE NELLE TERRE DI MAFIA.
La costituzione nel Meridione d’Italia di un colosso multi affaristico privilegiato dallo Stato in diversi settori, significherebbe ovviamente forti perdite per una parte dell’economia già legale del nostro Sud, che non potrebbe competere col la Corporation S.I.V.A.D. La Ragion di Stato, tuttavia, ci mostra che l’interesse nazionale non può rinunciare a una svolta di proporzioni epiche come quella della fine dell’illegalità mafiosa nel meridione, della fine delle Mafie, della rinascita mondiale del sud Italia.
Per ciò che attiene le aziende piccole, medie, grandi già legali nel sud Italia le opzioni che si aprono sono quattro: A) entrare nella costellazione dell’immenso S.I.V.A.D. Corp. come parte delle sue aziende o in franchising, e quindi godere di conseguenza di tutti i vantaggi garantiti dallo Stato a questa Venture. B) essere acquistate dal S.I.V.A.D. Corp. con sussidi dello Stato, questo al fine di permettere alla S.I.V.A.D. Corp. di acquisire le aziende a prezzi concorrenziali e allo stesso tempo di remunerare il venditore al pieno prezzo di mercato, tutelando l’eventuale occupazione perduta coi mezzi prescritti al governo dalla Mosler Economics. C) essere acquistate direttamente dallo Stato, cioè nazionalizzate. D) Rimanere quello che sono oggi se lo ritengono ancora possibile.
Meglio di questo, e sempre a fronte della Ragion di Stato di cui sopra, non so proporre.
Ma bisogna entrare nell’ordine d’idee di questa VISIONE, cioè la trasformazione del sud Italia con l’aiuto delle ex Mafie in un’immensa multinazionale per lo sviluppo sia del meridione che del Mediterraneo e Africa. Letteralmente trasformare un terzo dell’Italia in un’unica Corporation intrisa del meglio delle tecnologie, infrastrutture, finanza e professionalità. Ribaltare in modo scioccante l’immagine che il mondo ha del nostro meridione.
IL SINE QUA NON DELLO STATO.
Al lettore più esperto di commerci e legalità internazionale – soprattutto delle orride regole sfornate dalla criminosa Unione Europea del WTO, della Commissione UE, dei Trattati sovranazionali, della totale perdita di sovranità degli Stati membri – appaiono subito in questo scritto degli ostacoli insormontabili. E cioè, che la lista imponente della azioni di Stato richieste per edificare la S.I.V.A.D. Corp. sono oggi fuori legge in Europa. Semplicemente e chiaramente illegali nella ridda di assurde regolamentazioni che c’impone questa UE, specialmente la perdita della nostra sovranità monetaria (quindi di bilancio).
Allora noi cittadini, per una volta volgiamo lo sguardo al Padrone dei Padroni, all’Impero americano, dove regna una legge suprema e non scritta che loro chiamano L’Interesse Nazionale. Nel nome dell’Interesse Nazionale, l’Impero del terzo millennio spadroneggia nel mondo fregandosene di qualsiasi legislazione, Trattato, Convenzione, regola, pubblica opinione, alleanza. Bene. La risoluzione del problema mafioso in Italia è un fatto di nostro Interesse Nazionale come mai nella Storia, ma anche d’interesse internazionale. Allora noi cittadini chiederemo allo Stato di Roma di contestare la propria sudditanza alla UE, di ripudiare la perdita di sovranità legislativa del nostro Parlamento impostaci da Bruxelles, di reclamare soprattutto la perduta sovranità monetaria, quindi di stracciare anche i Trattati disastrosi dell’odierna Eurozona. Torneremo liberi e sovrani, per il nostro Interesse Nazionale, di poter applicare in Italia quella lista imponente della azioni di Stato richieste per edificare la S.I.V.A.D. Corp. (l’uscita dell’Italia dall’Eurozona è non solo virtuosa, ma tutelata in ogni aspetto dalla Mosler Economics di cui qui http://paolobarnard.info/docs/programma_memmt_orig.pdf)
Quando dettagliato sopra è solo un abbozzo – completabile di certo su molti aspetti – di una immensa, storica, epica VISIONE del futuro del nostro Paese.
Stolto e uggioso sarebbe ora voler pizzicare questo immenso progetto di salvezza come zanzare. E’ fin ovvio che da risolvere vi saranno decine di questioni, non ultima il rapporto stesso che intercorre fra le tre odierne Mafie, la difficoltà delle giovani generazioni nelle Mafie di convincere al cambiamento la vecchia guardia arretrata, o l’endemica corruzione che affligge il 99,8% degli italiani (a Nord come al Sud) coinvolti in affari, e molto altro. Ma è la VISIONE che conta, conta come lo scheletro nel corpo umano, che sta alla base di tutto l’organismo. Va completata, va discussa, ma va creduta perché possibile e soprattutto realista. Ricordate:
“We are here to stay” ci dicono le tre maggiori Mafie. “We are here to welcome you” gli risponde lo Stato. Noi italiani vi diamo ricchezze che neppure avreste mai sognato. Voi ex Mafie dateci la vostra Legalità, S.I.V.A.D. Corp. Si inizino le trattative.
Il sogno è vederla un giorno nei listini mondiali, mentre il meridione diviene l’invidia del mondo.
Paolo Barnard
Fonte: www.paolobarnard.info
Link: http://www.paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=1284
19.09.2015