DALL’OLIGARCHIA DEI PARTITI
DI MASSIMO FINI
Il gazzetino
Secondo un sondaggio Eurispes solo il 14% degli italiani ha fiducia nei partiti. Il sondaggio ne conferma, peggiorando ulteriormente la posizione dei politici, un altro commissionato a novembre da Confindustria dove i partiti pur godendo della fiducia del 21% della popolazione (ma la ‘piena fiducia’ riguardava solo un risicatissimo 5%) risultavano all’ultimo posto, dopo l’Europa, la Chiesa, la Magistratura, i media, i sindacati e persino le Banche. Sempre dal sondaggio di Confindustria risultava però che il 77% degli italiani pensa che i partiti abbiano un grande potere. I due dati si legano. Perchè significano non solo che gli italiani hanno un a scarsissima fiducia nella capacità di governo dei partiti, ma non ne possono più dei loro abusi, dei loro soprusi, delle loro prepotenze, delle loro violenze, delle loro striscianti illegalità. E lo conferma il crescente appoggio alla Magistratura (più 10%), clamoroso se si pensa alla costante, capillare e devastante campagna di delegittimazione di cui è stata fatta oggetto dal 1994 in poi, cioè dopo Mani Pulite, dai partiti, prima di centrodestra e poi di centrodestra e centrosinistra un iti, e da quasi tutta la grande stampa nazionale.
Prendiamo il ‘sistema Mastella’, se le accuse della procura di S. Maria Capua Vetere verranno confermate. L’onorevole Mastella ha negato di aver mai preteso tangenti. Ma il ‘sistema Mastella’ faceva di peggio. Pilotava i concorsi legati agli appalti piazzando non gli architetti, gli ingegneri, i geometri, i direttori dei lavori più capaci, ma i propri protetti pretendendo poi da costoro, in cambio, dei favori, con ciò perpetuando e allargando il ‘sistema’. “Così fan tutti” si è detto Ed è vero, tutti i partiti si comportano in questo modo nelle rispettive zone di influenza. Ma questa non è un a giustificazione, è la conferma di un generale malcostume che assume i metodi propri della mafia (la tangente non è altro che un ‘pizzo’ ottenuto attraverso il ricatto: o paghi o non lavori) che ha pesantissime ricadute sulla nostra vita e su quella dei nostri figli. Perchè significa che se un o non si infeuda a questo o quel partito ha grandissime difficoltà a lavorare. E’ un sistema feudale, dove scorrazzano oligarchie onnipresenti e onnipotenti, le quali agiscono con dei propri ‘bravi’ in chiave moderna, che potrebbe anche essere tranquillamente definito delinquenziale e che comun que non ha nulla a che vedere con la liberaldemocrazia.
Questi partiti, queste oligarchie di potere, queste aristocrazie mascherate, che hanno tutti i privilegi delle aristocrazie storiche (non lavorano, non pagano le tasse su un a parte consistente dei loro profumatissimi emolumenti, hanno, di fatto, un diritto penale diverso da quello cui è soggetta la maggioranza della popolazione, girano con imponenti scorte) senza peraltro averne nemmeno gli obblighi, schiacciano l’individuo singolo, l’uomo libero che, per quel tanto di dignità che gli è stata lasciata, non vuole assoggettarsi a questi umilianti e ambigui infeudamenti, cioè proprio quel soggetto di cui il pensiero liberale intendeva valorizzare capacità, meriti, potenzialità e che sarebbe il cittadino ideale di un a democrazia, se esitesse davvero, e ne diventa invece la vittima designata. Non siamo che sudditi. Che ogni tanto, con le elezioni, vengono chiamati a legittimare questo sistema infame e a scegliere da quale oligarchia preferiscono essere dominati e umiliati.
Masssimo Fini
Fonte: http://www.massimofini.it/
Uscito su “Il gazzettino” il 25/01/2008