L'INTELLIGENZA DEI SUPER RICCHI

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FONTE: ROSSLAND (BLOG)

Poco fa sono incappata sulla notizia che Soros, quello che Wikipedia presenta come l’uomo “…diventato famoso con un’operazione di speculazione finanziaria che ha costretto la Banca d’Inghilterra a svalutare la sterlina facendogli guadagnare una cifra stimata in 1,1 miliardi di dollari“, ritiene che l’Unione Europea debba sborsare fino a 30 miliardi di euro l’anno da destinare all’accoglienza di almeno 500 mila migranti l’anno.
Diversamente, pare, il rischio di un collasso dell’Unione costerà molto di più.
Per reperire tali somme, a suo avviso solo apparentemente enormi, basterebbe aumentare l’Iva in tutti i 26 paesi dell’Unione Europea.
Robetta, insomma.

Eppure il genio della speculazione finanziaria, quello che ha messo in ginocchio la Banca d’Inghilterra, pontifica con tali inopportuni consigli sulla facile soluzione al problema dell’immigrazione (e pure a quello della stabilità di Schengen), come stesse dicendo qualcosa che significa altro da quello che dice ma cosa non si sa.
Posso forse pensare che sia meno intelligente di come viene considerato da chi lo intervista?
Se cade Schengen, per via del probema immigrazione, rischia di crollare l’Europa: una roba così deve averla studiata di notte per arrivarci, no?
Mica come noi mortali che niente, la mettiamo sempre giù con gli “opposti estremismi”: da una parte l’accoglienza che finisce sempre alla Buzzi; dall’altra il rifiorir di frontiere e muri che ormai Orban pare un preveggente, se pur sempre nazista.
Dopo un breve momento in cui mi sono detta che “chissenefrega di Schengen e dell’Unione Europea, visto come sto messa io, cioè molto ma molto più tragicamente degli immigrati ospiti dell’hotel pochi metri qui a fianco”, m’é scattata la sindrome da criceto pavloviano: ma i ricchi sono per forza anche intelligenti?
Com’é che i più grandi speculatori, i più grassi banchieri, i più mirabolanti padroni di corporation che maneggiano miliardi su miliardi, investono ormai tutti in opere pie ma non c’é verso che se ne portino a casa non dico tutti, ma fosse anche un centinaio a testa, un paio di centinaia, visto che economicamente non costerebbero più di quanto dicono di donare al “sociale”?
Forse perché è certo come la morte che dalle “donazioni” alle loro “fondazioni” trovano sempre il modo di trarne benefici economici spacciandoli per beneficenza?

Non sarà per la vecchia solita storia che i poveri tendono a rispettare non i ricchi, davanti ai quali si inchinano per un automatismo ormai genetico, ma i loro soldi; per cui quelli si convincono che far soldi è per forza dei fatti intelligenza superiore, confermata ulteriormente dall’altro fatto che nessuno, mai, li colpisce nelle tasche perché sono loro, fatti i soldi, a condizionare le leggi sul prelievo dalle tasche, e non viceversa?
E da quali tasche li si devono prelevare i denari per gestire i poveri migranti? Ma da quelle dei poveri fessi europei che dovendo comprare tutto per vivere pagano tutti obbligatoriamente l’Iva.
Figo no?
Insomma, stabilito che oltre una certa quota la ricchezza domina davvero il mondo, di che diavolo blaterano questi loschi intelligenti figuri mentre danno consigli su come prelevarci altro pane dalla bocca passando per buoni nonché super intelligenti?

Pagano migliaia di servi, per sembrare super intelligenti.
Partendo da un primo incarichino in qualche banca, evolvono presto in direzione edge fund grazie ai quali, fatti i soldi aumentando povertà, diventano maître à penser la cui opinione detta la linea politica sulla gestione della povertà all’intero globo terracqueo.
Così tutti in fregola, tutti dietro, tutti a intervistarli, tutti a studiarli e a imitarli di soppiatto sperando di catturare di risulta un barlume di quella perfidia che ha consentito loro di fare la valanga immensa di soldi che hanno e quel potere che decide le sorti di tutti. Me compresa, voi compresi, ché la via del denaro crea catene di Sant’Antonio dentro le quali tutti giochiamo una inconsapevole parte.
Poi ci sono i servi volontari, i vanesi funzionali al potere, l’interfaccia grafica che ci fa vedere del potere quel che serve ma del suo denaro nulla si sa, se non che basta a spostare confini e a far cambiare rotta al mondo.
Ce ne fosse uno di questi servi che, intervistando questo personaggio, questo super emigrato diventato maître à penser, gli chiedesse una volta:
” Mr. Soros, lei ha più di una 30a di miliardi l’anno, perché non ospita ogni anno 500 mila migranti così che finisca questa barbarie insopportabile di traffico degli umani ridotti a galline da batteria portati su e giù per mari e confini finché morte non li separi?”
No.
Ci facciamo dare lezioncine su come aumentare l’Iva nei 26 paesi dell’Unione così da ricavare 30 miliardi di euro per accogliere degnamente almeno 500mila migranti all’anno in Europa.

Ci voleva lui, il genio della finanza che ha messo in ginocchio la Banca d’Inghilterra per suggerirci l’aumento dell’Iva.
Forse è preoccupato non tanto per Schengen, quanto forse per dei suoi investimenti nei paesi Schengen che teme si volatilizzino se si alzano i muri.
Questi speculatori si stanno mangiando l’intelligenza del mondo a furia di fuffa mediaticamente sponsorizzata.
Almeno tacessero, mi dico.
Niente, devono difendere il capitale investito, quindi farsi intervistare, metter su società di apparente beneficienza ed esportazione di democrazie per essere appetibili ai pirla cuore in mano e fantasia oltre l’ostacolo che porteranno loro ancora denaro.
Perché ti viene, quel maledetto sospetto che abbiano investimenti anche nelle ong, nelle onlus, nelle cooperative, nelle associazioni più variegate per gli affari delle quali si preoccupano perché si aspettano incassidalla gestione umana dei migranti. Il tutto contando sulla generosità spesso ottusa dei volontari a gratis e sulla remissività dei percettori di paghe miserabili di lavoratori associati a ong che mica lavorano gratis (no profit non vuol dire senza paga, e che non facciano profitto le onlus non significa che a fare profitto non possa essere chi le finanzia e le sostiene con donazioni e gagliardetti).

Ma ditemi voi: posso forse pensare che uno che ha spillato 1.1 miliardi di sterline da una speculazione sulla Banca d’Inghilterra, sia un buono che si pre-occupa dei migranti per generosità e alto senso umanitario?
Naaa…
L’intelligenza del ricco Soros è per me decisamente sopravvalutata perché a senso unico ma perdìo, c’é forse intelligenza più pericolosa, per quanto minima, di quella che specula sulle illusioni umanitarie altrui?

Fonte: http://rossland.blogspot.it

Link: http://rossland.blogspot.it/2016/04/lintelligenza-dei-ricchi.html

12.04.2016

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