DI MIKE WHITNEY
Uruknet
A questo punto, due cose si possono affermare con certezza sul massacro di 250 Iracheni avvenuto lunedì alle porte di Najaf. In primo luogo si sa che non ci sono prove concrete che supportino la versione ufficiale dei fatti. E, secondariamente, si sa che tutti gli organi d’informazione degli Stati Uniti hanno fornito pedissequamente ai loro lettori la versione del governo, senza verificare i fatti e senza citare testimonianze oculari.
Questa è la prova che coloro secondo i quali le notizie ufficiali vengono “filtrate” si sbagliano di grosso. Non ci sono filtri tra i militari e i media; c’è un canale diretto. Di fatto, tutti gli ostacoli tradizionali sono stati scrupolosamente rimossi, di modo che le storielle inventate dal Pentagono finiscono sulle prime pagine dei giornali americani con meno interferenze possibili.
Nel caso in questione, ci è stato detto che “centinaia di terroristi appartenenti ad un ‘culto messianico’ (I Soldati del Paradiso) progettavano di travestirsi da pellegrini e di assassinare dei religiosi nel giorno più sacro del calendario sciita”. Ci si aspetta che noi crediamo siano stati loro a collocare sulla linea di tiro le vedove e i bambini, per nascondere la loro reale intenzione di assediare la città.
Quanti uomini trascinerebbero volontariamente in battaglia le loro famiglie?
Secondo la Associated Press: “La loro intenzione era quella di uccidere il maggior numero possibile di capi religiosi, compresi gli ayatollah [autorità religiose sciite, ndt] più importanti, tra i quali ci sarebbe stato il principale leader spirituale iracheno, il Gran Ayatollah Ali al-Sistani…. I funzionari del governo di Najaf hanno dichiarato che tra i militanti erano presenti estremisti sia sciiti che sunniti, come pure combattenti stranieri”.
Cazzate
Ciò che sappiamo ora è che non c’erano affatto combattenti stranieri (o appartenenti ad Al Qaida, come era stato affermato in un primo momento), né miliziani sunniti. Si trattava di un gruppo di Sciiti avversi del governo, sempre sciita, in carica (di cui fanno parte il partito SCIRI [Supreme Council of Islamic Revolution In Iraq, Consiglio Supremo per la Rivoluzione Islamica in Iraq, ndt] ed il partito Da’wa [Chiamata Islamica, ndt] che rappresentano Muqtada al Sadr ed Abdel Aziz al-Hakim).
Quindi, cos’è succcesso veramente?
A quanto pare, tutto è iniziato con uno scontro, ad un posto di blocco, tra forze governative (sciite) ed il gruppo rivale (formato anch’esso da Sciiti). Ci sono stati degli spari, la violenza è aumentata, e le truppe governative sono state ben presto sopraffatte. Queste ultime allora hanno chiesto rinforzi alle forze armate statunitensi, comunicando di essere state attaccate da ribelli appartenenti ad al Qaida e da ribelli sunniti. Erano tutte sciocchezze, ma i militari ci hanno creduto, hanno mandato gli F-18 e gli elicotteri armati Gunships, ed hanno seppellito il gruppo sotto un tappeto di bombe (Si suppone che le donne e i bambini siano rimasti uccisi nel bombardamento).
Di fatto molti media hanno celebrato la strage di pellegrini iracheni quasi fosse una rivisitazione della “Battaglia del Belgio”. Ecco un tipico resoconto dalla Associated Press:
“Gli aerei statunitensi e britannici hanno bombardato e mitragliato i militanti, ha dichiarato lunedì l’Aviazione degli Stati Uniti. Gli F-16 e gli A-10 statunitensi hanno sganciato bombe da 500 libbre sul punto dove si trovavano gli insorti, ha affermato l’Aviazione”.
Hurrà! Un’altra strage di innocenti!
Si dica pure quello che si vuole a proposito dei media in mano alle multinazionali; non hanno ancora perso l’appetito per la carneficina.
Né l’ha perso il Comandante in Capo che, interrogato a proposito dell’attacco, ha risposto: “La mia prima reazione al rapporto che mi è pervenuto dal campo di battaglia è che gli Iracheni cominciano a farmi vedere qualcosa”.
Ciò che gli Iracheni hanno “fatto vedere” a Bush è quanto sia facile convincere con uno stratagemma le forze armate statunitensi a mettere in atto le loro rappresaglie genocide contro gruppi rivali. Proprio come l’Esercito del Mahdi ed altre milizie sciite si “tengono alla larga” mentre i militari statunitensi effettuano una pulizia etnica nei quartieri sunniti da un capo all’altro di Baghdad, così anche il governo iracheno retto da Sciiti sta approfittando della potenza di fuoco americana per eliminare potenziali nemici sciiti.
A quanto pare, sia Bush che i signori della guerra sciiti che guidano ora il paese sono felici di questo nuovo accomodamento.
Un portavoce del Ministero della Difesa iracheno ha dichiarato che “200 terroristi sono stati uccisi, e 60 feriti” abbassando le stime iniziali.
“Terroristi”?
“Famiglie di terroristi” (bambini compresi) o semplicemente vecchi, comuni terroristi?
Quali che siano i particolari esatti, la versione ufficiale è totalmente priva di senso. Ecco perché ai sopravvissuti all’attacco viene impedito di parlare con la stampa. Proprio come il bombardamento alla festa di nozze nella provincia di Anbar, o la farsa di Jessica Lynch; la versione ufficiale è “sempre esatta”, sempre che non ci sia un resoconto alternativo.
Il punto essenziale è che le forze armate statunitensi ora vengono usate come “rinforzi” in dispute tribali o tra clan. Ciò renderà ancora più difficile per Washington provare che i suoi onesti intermediari sono in grado di appianare le controversie tra le fazioni in conflitto. Con tutte le azioni violente avventate, gli Stati Uniti verranno trascinati sempre più nel fango di una guerra “invincibile” in un paese ostile. Solo i media americani pensano ci sia in tutto ciò di che rallegrarsi.
Mike Whitney
Fonte: http://www.uruknet.info
Link: http://www.uruknet.info/?p=30212
31.01.2007
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di CRISTINA MAZZAFERRO