DI NATALINO BALASSO
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Henri Laborit diceva che per essere adiacente allo spaccio di merci, l’informazione deve produrre ansia. È l’ansia che spinge all’azione e, indirizzata nel modo giusto, l’azione diventa compulsiva e si rivolge all’acquisto di merci. Un aspetto positivo dell’ansia per il potere è anche il panico che spinge la gente a delegare l’azione a persone ritenute leader decisionali.
Le parole allarme, preoccupazione, pericolo, rischio, sono tra le più usate dall’informazione. Nel nord est non sono solo gli stranieri a creare ansia negli articoli di giornale, anche gli animali fanno la loro parte.
Qualcuno ricorderà il feroce corvo che terrorizzava la popolazione nel padovano l’anno scorso. Cito ora tre titoli apparsi sul Gazzettino eccezionalmente nella stessa data:
– Niente radicchio quest’anno, le nutrie se lo stanno mangiando tutto.
– Investe un cinghiale: «Che paura! Sono stata circondata dal branco».
– Aggredito e ferito da un gabbiano mentre cammina: «Adesso rischio l’infezione».
Non resta che tranquillizzarsi con una notizia sulla ricerca:
«Il mare sommergerà le città di tutto il mondo», lo studio choc che spaventa il pianeta.
Natalino Balasso
Fonte: www.facebook.com
12.11.2015