L’IDEOLOGIA DELL’IGNORANZA

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Leggendo articoli di giornalisti dall’Iraq e’ come essere risucchiato in un vortice temporale nel quale la primordiale incompetenza ti piove addosso con sarcastica vendetta. Allo stesso modo e’ un’esperienza che conferma che chi fa politica non imparera’ mai, finche’ l’ideologia e’ vista come capace di trionfare sulla storia.
Negli ultimi tempi i Bush sono stati i best-and-brightest*(1) “adulti “. Erano i realisti dallo sguardo determinato che hanno capito il mondo e come andava maneggiato. Loro soltanto, i giovani e intransigenti neocons, potevano sconfiggere quella debole e ristretta macchia di Vietnam con il proprio ego americano.
L’Iraq? I Balcani? Un gioco da ragazzi. Ma non abbastanza da rimettere a nuovo la nostra predominanza sul mondo e cancellare le tracce dei fallimenti degli anni sessanta.
Lo possono fare in modo adeguato nel Medio Oriente, ed iniziano dall’Iraq. Fremevano nell’attesa di pretesti. In realtà non hanno aspettato. Lo hanno fatto.
Adesso leggiamo storie – dal giornale Indipendent – che rivelano quanto la distorsione della realtà irachena sia simile a quella del Vietnam di decadi fa. Che ironia.
“Il grado di fallimento Usa nel controllo dell’Iraq e’ mascherato dal fatto che e’ troppo pericoloso per i mass media stranieri avventurarsi fuori dal centro di Baghdad….Le forze Usa raramente si avventurano per l’Iraq.” Inutile dire che giornalisti e mercenari non furono troppo desiderosi di vagabondare intorno alla malsana campagna del Vietnam del Sud per le stesse ragioni di consapevolezza del pericolo.

Durante il nostro assalto a Falluja, l’Indipendent fece notare che mentre ci fu raccontato di quella “vittoria”, “ allo stesso tempo un’offensiva ribelle aveva catturato la maggioranza di Mosul.” Lo stesso che succedeva di villaggio in villaggio nel Vietnam.

E poi fu scritto: ”Washington non ha mai apprezzato il fatto che l’occupazione Usa sia stata così odiata”. Perché? “La loro grande potenza di fuoco ha permesso che vincessero ogni livello di battaglia, ma ha anche significato che uccidessero accidentalmente così tanti iracheni… civili che pero’ erano responsabili del reclutamento per la resistenza.” Chiedete ad ogni contadino sopravvissuto sudvietnamita cosa pensava delle forze Usa e della loro “potenza di fuoco“ ed otterrete lo stesso stato d’animo.

Quindi come agire in presenza di sospetti abitanti locali? Semplice, “La soluzione per la Casa Bianca e’ stata di costruire una forza irachena che prendesse il posto dei soldati Usa (2) – molti dei quali si sono ribellati o hanno rifiutato di combattere “. Voi senz’altro ricorderete la vasta cooperazione che ricevemmo dalle forze regolari Sud vietnamite, che operarono in condizione di completa arbitrarieta’. E adesso il New York Times riporta che in Iraq la “ricostruzione “ richiederà più tempo del previsto.

Sembra qualcosa di molto familiare a: “L’ esercito Usa è troppo scarso sul terreno.” In pratica non c’e’ differenza tra la situazione in Iraq e il Vietnam. Vero e’ che, in Iraq, Washington non ha mai previsto l’invio di un numero sufficiente di truppe. Cosi’ stiamo perdendo. In Vietnam si stimava di continuo il numero preciso di truppe per raggiungere la vittoria, e Washington le inviava. Ma abbiamo lo stesso perso.

La vecchia Destra, i predecessori dei neocons, inventarono il mito che Washington fece morire di fame l’esercito in Vietnam e questa fu la ragione per cui perdemmo. Ma il fatto e’ che non ci sono mai abbastanza truppe per occupare una nazione che non vuole essere occupata. Chiedetelo all’Impero Romano, all’Impero Britannico, all’Impero Sovietico….

Questo, combinato con le chiarificazioni conclusive dell’Indipendent, riassume la causa del fallimento: “Il piu’ grande fallimento degli Stati Uniti in Iraq non e’ che sono stati commessi degli errori ma che il suo sistema politico ha dimostrato l’incapacità di rimediarvi.”
Questo dice tutto. Durante il Vietnam, il sistema politico di Washington era intrappolato nell’ideologia di lotta al comunismo. Fallì nel comprendere le radici nazionalistiche della guerra e la costruzione fondamentale di una guerra civile piuttosto che l’aggressione espansionistica. Quindi se non stava funzionando era meglio di cio’ che essi presumevano come alternativa. E naturalmente gli uomini politici e l’esercito credevano sempre nella vittoria in Vietnam.
Continuiamo così comunque che a lungo andare riusciremo a vincere.

L’ideologia, trincerata nel pensiero, nella falsa speranza e nella paura di ammettere il fallimento e nel capovolgere naturalmente le cause combinate di dolore duraturo in Vietnam.
Come George C. Herring considero’ in America’s Longest War: The Unites States and Vietnam, 1950-1975 ( La Guerra Piu’ Lunga dell’America: Gli Stati Uniti ed il Vietnam,1950-1975) “ Il fallimento non si realizza mai facilmente, ma si raggiunge specialmente quando il successo e’ anticipato a basso costo.”

(1) best-and-brightest
I sei uomini che nel secondo Dopoguerra portarono l’America fuori dall’isolazionismo furono chiamati i “Wise men”. Gli “uomini saggi” erano gli architetti della dottrina Truman, del Piano Marshall, della Guerra fredda e passarono alla storia per aver cambiato la politica estera americana fino a farle assumere le responsabilità di potenza globale. Negli anni Sessanta i “Wise men” furono sostituiti dai “Best and brightest”, i migliori e i geniali, il gruppo di accademici che si riunì intorno al presidente John Kennedy, che riscoprì l’idealismo democratico, che combattè il comunismo e intervenne nella guerra civile vietnamita per frenare l’avanzata del totalitarismo rosso.
Ora, regnante George Bush, i nuovi uomini saggi, i nuovi migliori e geniali si fanno chiamare Vulcans, da Vulcano, il Dio del fuoco e fabbro degli dei, la cui statua alta venti metri domina la vista su Birmingham, Alabama, sede di industrie dell’acciaio e città natale di Condoleezza Rice.

(2) Nota del traduttore:
Questa strategia di costituire un forza armata composta da iracheni rappresenta la stessa strategia applicata anche nel Vietnam dalla CIA la quale costitui’ squadre di mercenari e disertori vietnamiti con lo scopo di torturare gli indigeni dei villagi per estorcere informazioni su dove risiedevano i capi della resistenza vietnamita. La CIA formo’ I cosidetti Centri di Interrogazione Provinciale (in realta’ campi di tortura). Uno di questi gruppi armati fu capeggiato anche da Bob Kerrey, ex senatore democratico e governatore del Nebraska che ha ammesso di aver trucidato in Vietnam 20 civili, tutti donne e bambini. Questi forze armate (leggasi squadroni della morte ) erano soliti torturare, violentare, mutilare e uccidere indifferentemente donne e bambini. Si veda anche a tal proposito il massacro di May Lay. Lo scopo era incutere il terrore per estorcere informazioni.
Quello che fu praticato in Vitnam non e’ altro che uno dei piu’ grandi crimini di guerra della storia mai pienamente rivelato.

Fonte: pmcarpenter.blogs.com

Scelto e Tradotto per www.comedonchisciotte.org da Manrico Toschi

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