DI CARLO BERTANI
Stupirsi è d’obbligo, ancor prima d’indignarsi, leggendo il recente provvedimento del Governo che riduce ampiamente i benefici fiscali per aumentare l’efficienza energetica delle abitazioni, oltre a penalizzare fortemente la produzione locale di piccoli impianti.
Avevo già ricordato[1] la sorprendente misura “liberalizzatrice” contenuta nel DM 112, la quale concedeva pieno diritto d’installare – senza richiesta né autorizzazione! – aerogeneratori che non superassero il metro e mezzo d’altezza ed un diametro del rotore di un metro.
Art. 11
3) …gli interventi di incremento dell’efficienza energetica che prevedano l’installazione di singoli generatori eolici con altezza complessiva non superiore a 1,5 metri e diametro non superiore a 1 metro…non sono soggetti alla disciplina della denuncia di inizio attività di cui agli articoli 22 e 23…
Sarebbe veramente il caso, per il Governo, di riproporre e pubblicizzare la sorprendente concessione in periodo natalizio, magari con una presentazione in pompa magna a Palazzo Chigi. Tutti insieme: Berlusconi, Brunetta & soci con, da un lato, l’albero di Natale e dall’altro il mulino dei nanetti. Similis similia solvitur.
Inoltre, Mediaset potrebbe creare divertenti gag pubblicitarie con gnomi, nanetti, renne e quant’altro: “Prenota il mulino di Eolo a soli 99,99 euro, riceverai in regalo la barba di Brontolo!”
E non c’è mai fine al peggio.
Prima si “risparmia” sulla Scuola e sull’Università, riducendole ai minimi termini, quindi si butta a mare quel poco ch’era stato fatto per cercare d’agganciare il futuro dell’energia.
Giuro che, quando ho letto la notizia, nella mente s’è scatenato un Gestalt nel quale Berlusconi – ultimo condukator del neo socialismo reale – arringava, colbacco calato sugli occhi, le folle plaudenti sulla Piazza Rossa. Non che dall’altra parte siano tanto arguti, ma a sparare certe minchiate c’è rimasto solo lui.
I provvedimenti di restrizione sul risparmio energetico sono semplicemente anti-storici, veri e propri rottami ideologici, inutili per le modeste cifre che faranno risparmiare, a fronte di un’Italia che perderà – e questa volta temo proprio che sarà l’ultimo – il treno delle nuove tecnologie energetiche. A Berlino, immagino, rideranno di gusto: vai a fare cucù dietro alle colonne, fessacchiotto.
Il Berluscon-pensiero, in ambito energetico, è un condensato (modello Readers Digest) di quello che scrive Franco Battaglia nei suoi libri. Non commentiamo neppure.
Potrete prendere visione del guazzabuglio giuridico creato col solito pasticcio in salsa tremontiana: nel DL 29 Novembre 2008[2] c’è di tutto, di tutto di più: norme sul gioco…la “vendetta” contro Sky…e – all’art. 29, ben camuffate – le norme che “smontano” le agevolazioni fiscali relative all’energia.
In pratica, si riducono le agevolazioni dal 55% al 36% – mica poco – soprattutto se consideriamo che l’IVA non è mai conteggiabile (se non per quelli che la scaricano). Quei 19 punti percentuali di differenza (quasi un quinto!) sono il De Profundis per qualsiasi tentativo di promuovere il risparmio e la generazione diffusa.
“Partiranno” in un sol colpo le agevolazioni (appena sufficienti!) per l’isolamento degli edifici, i collettori solari, il fotovoltaico…e compagnia cantante.
Il maggior danno non saranno le modeste quote energetiche in gioco (il fotovoltaico finanziato è solo per 200 MW di picco): ciò che perderemo, è la possibilità di creare anche in Italia una nuova generazione di tecnici specializzati nel settore. Insomma, know how diffuso che sparisce: porteremo gli alunni in visita alle centrali nucleari. Le ultime del Pianeta, se mai ci saranno.
Invito i lettori a prendere visione di questo articolo (il 29) per rendersi conto di persona di come vengono scritte le leggi: ogni passo richiederebbe vistose correzioni a suon di biro rossa. Sembra fatto apposta per non capirci niente, e questo è proprio lo scopo, perché è l’apoteosi dei pasticci legislativi. Nemmeno si riesce a capire se, chi ha ristrutturato un’abitazione oppure installato pannelli fotovoltaici, avrà ancora diritto ai benefici a suo tempo concessi. A mio parere, no: sono troppi i soldi che Berlusconi deve scovare per il suo megaprogetto di cemento ed acciaio, la colossale operazione tangentizia che consentirà al PdL di radicarsi sul territorio. Non per nulla il nuovo partito è infarcito di ex socialisti: gente che di quelle cose se n’intende.
Infine, la chicca: il concetto di “silenzio rifiuto” per chi chiederà lo sgravio fiscale all’Agenzia delle Entrate.
Sulle prime, sembrerebbe un “silenzio assenso” al quale è stato mutato il segno: da “più” a “meno”, il risultato rientra nei canoni dell’algebra.
Il rapporto fra il cittadino e lo Stato, però, non si regola con l’algebra, e spieghiamo perché questo “meccanismo” è perverso.
Il silenzio assenso prevede che lo Stato conceda al cittadino un diritto: siccome, in caso contrario, ci sarà una comunicazione (ed una motivazione), il cittadino conoscerà le ragioni del rifiuto. Oppure, se scatterà il silenzio assenso, saranno cavoli dello Stato sapere perché l’ha concesso.
Il “silenzio rifiuto”, invece, priva il cittadino della motivazione per la negazione di un diritto – che, è bene ricordare, una precedente legge garantiva, e quindi non stiamo parlando d’aria fritta – il che è gravissimo.
Presento la domanda, non mi viene concesso quel diritto e nemmeno saprò mai il perché: sono metodi da regime autoritario, nero, rosso, verde o bianco che sia.
Il meccanismo consente abusi e prevaricazioni senza limiti, della serie: a lui l’abbiamo concesso, ma il tuo “consenso” è giunto tardi…troppe domande da vagliare…ma…nemmeno dovranno giustificarlo!
Un simile mostro giuridico presupporrebbe un perfetto bilanciamento dei poteri fra il singolo cittadino e lo Stato il quale – oltre alla bazzecola di cambiare le leggi quando e come desidera – ha uno strapotere burocratico che può annichilire chiunque.
Con questa ultima trovata, il Pelatone Condukator è sceso al più infimo livello fra i peggiori capataz che un tempo disonorarono l’America Latina. Oggi, forse in Africa possiamo trovare qualcosa d’analogo. Forse.
Carlo Bertani
Fonte: http://carlobertani.blogspot.com/
Link: http://carlobertani.blogspot.com/2008/12/lideologia-del-regresso.html
2.12.08