DI MASSIMO FINI
Quando quelli che sono stati di estrema sinistra negli anni Settanta passano alla destra diventano i più forcaioli di tutti (con i poveracci naturalmente, con «lorsignori» fanno i «garantisti»), amanti viscerali dei pulotti e dei caramba. Così ieri Tiziana Maiolo, attuale assessore alle Politiche sociali di Milano, ex Manifesto, ex Rifondazione comunista, ha rivolto un appello al prefetto «perché sgomberi l’occupazione abusiva dei marciapiedi» dei bambini, dei genitori e degli insegnanti egiziani ai quali è stata chiusa d’autorità la scuola di via Quaranta, che frequentavano fino all’anno scorso, e che protestano proseguendo le lezioni sul marciapiede. Quando era del Manifesto la Maiolo inneggiava all’occupazione, spesso violenta, degli uffici pubblici, delle scuole, delle università, delle case private, ora chiama la polizia per l’occupazione pacifica di un marciapiede.Qual è la questione della scuola di via Quaranta? È una scuola autogestita dove quattrocento famiglie di origine egiziana mandano i loro figli perché vi studino l’arabo e il Corano e conservino i legami con la propria cultura nativa, cosa che la scuola pubblica italiana non può garantire.
Si dice, da parte delle autorità milanesi, che la scuola è «illegale» perché non ha avuto l’autorizzazione del Ministero. Non è esatto. Una scuola non autorizzata dal Ministero non è «illegale», ma, più semplicemente, non può conferire un titolo di studio legale valido in Italia, cosa di cui i genitori che vi mandano i loro figli si assumono la responsabilità. Ma se io voglio a casa mia insegnare, poniamo storia, a dei ragazzi, come si faceva nelle «università libere» di una volta, in tempi meno liberticidi, sono padronissimo di farlo, salvo che, naturalmente, il mio insegnamento non avrà alcun valore legale.
C’è da chiedersi poi perché la scuola di via Quaranta non ha ottenuto l’autorizzazione del Ministero. In Italia esistono scuole americane, scuole tedesche, scuole e Università cattoliche e una serie di altri Istituti privati parificati. Perché non può esistere una scuola musulmana?
Ma la questione di fondo posta dalla vicenda di via Quaranta è un’altra ancora. Chi emigra da noi deve per forza omologarsi alla nostra cultura e ai nostri valori o può rimanere rinserrato, come fanno, per esempio, molti ebrei, nella propria cultura e nei propri valori? Io credo che si tratti di una libera scelta, che deve rimanere tale. Salvo naturalmente il fatto che tutti, immigrati o no, devono rispettare le leggi dello Stato italiano.
Massimo Fini
Fonte:www.ilgazzettino.it
22.09.05