DI G. COLONNA
DI ALAIN DE BENOIST
bvoltaire.fr
…Ormai si preferisce parlare di ‘fratture sociali’ – tanto accidentali quanto quelle della tibia – piuttosto che di veri conflitti sociali. Non ci sono più gli sfruttati, la cui alienazione rinvia direttamente al sistema capitalista, bensì dei ‘diseredati’, degli ‘esclusi’, degli ‘svantaggiati’, dei ‘più poveri’, tutti ugualmente vittime di ‘handicap’ o di ‘discriminazione’. La nozione di ‘lotta contro tutte le discriminazioni’ ha d’altronde rimpiazzato quella di ‘lotta contro le ineguaglianze’, che evocava ancora la lotta di classe. In 1984, George Orwell spiegava perfettamente che l’obiettivo della ‘neolingua’ era ‘di restringere i limiti del pensiero’: ‘Alla fine, renderemo impossibile il crimine grazie al pensiero, perché non ci saranno più parole per esprimerlo’.
Il politicamente corretto funziona come la ‘neolingua’ orwelliana. L’uso di parole capovolte nel loro senso, di termini traviati, di neologismi verosimili scaturisce dalla più classica delle tecniche di sbalordimento. Per disarmare il pensiero critico, è necessario sbalordire le coscienze e rendere attoniti gli spiriti”.
Alain De Benoist
Estratto da: “I banali demoni del bene”
Fonte: www.ilfoglio.it
Link: http://www.ilfoglio.it/soloqui/21576
22.01.2014
L’intervista è stata pubblicata in lingua francese sul sito http://www.bvoltaire.fr