DI RICHARD OXMAN
“He should be returned to his unit or be given an honorable discharge.”
“Che venga fatto tornare alla sua unità o che gli sia concesso un congedo
onorato”.
Quanto potete leggere qui sopra è la seconda frase del paragrafo finale di una
petizione che sta circolando per il Congresso degli Stati Uniti… a favore dell’adesso tristemente noto Marine che ha recentemente ucciso un indifeso Iracheno ferito.
Dimenticatevi del fatto che questo non è un avvenimento isolato, e che di questi
tempi è un avvenimento molto più comune nei campi della Mesopotamia… di
quello che ci viene solitamente raccontato dai media mainstream negli Stati
Uniti.
Non ho qui intenzione di inerpicarmi per stabilire che questa o quella azione sia sbagliata. Non voglio arguire contro i particolari abomini che sono
inflitti dagli Stati Uniti all’Iraq (adesso poi per così tanto tempo). La mera
presenza dell’esercito Statunitense in Iraq è un orrore che non deve essere
tollerato. Ma la mia critica corre molto più a fondo di questo. Non c’è onore possibile per quel Marine o per alcuno dei suoi colleghi, co- assassini. Arroganti (go-for-it), mocciosi ipernutriti con pistole in pugno.
E adulti che non sanno nulla di meglio. (1)
Congedo onorato? Entrare a far parte della macchina militare degli Stati Uniti
nel ruolo di meccanismo funzionante preclude la possibilità che un qualsiasi
onore possa essere concesso.
Poiché questa è un’occupazione disonorevole.
Quegli scrittori progressisti Americani – e i loro colleghi d’oltremare – che tracciano la storia del nostro esercito o stabiliscono dove questo o quello sia
andato storto per poi metterlo a confronto con il nostro più recente “errore”
militare, non stanno andando al cuore della questione. Non penetrano al cuore
di quello che è indecente, spaventosamente sbagliato in tutto ciò che sta accadendo.
Gli Stati Uniti sono marci fino alla radice e così sono sempre stati. Il loro potere militare è ovviamente il braccio che implementa il volere di una mente
corrotta, e ne sparge la relativa infezione.
Questa mattina mi ha scritto una cara amica, una giornalista italiana. La cito lungamente qui di seguito per molte ragioni… nell’elaborazione della mia conclusione:
“Che tu lo creda oppure no, qualcuno sta facendo una petizione a nome del Marine
che ha sparato all’uomo iracheno ferito, un inutile atto criminale che è stato visto in TV dal mondo intero. È questa la ragione per la quale Bush ha vinto
ancora una volta le elezioni? Sembra che molti siano affascinati dalla parola
‘guerra’. Per loro deve avere un significato del tutto particolare. Nessuno
raccoglie mai tante firme se ci sono da salvare dalla pena
capitale un uomo o una donna, indifferentemente dalle prove di innocenza presentate o dal fatto che
lui o lei fossero dei minorenni, una donna sottoposta ad abusi fisici, ecc.
Si
raccolgono invece migliaia di firme quando l’assassino indossa un’uniforme dei
Marine e uccide un uomo a sangue freddo. Per favore, scrivi un articolo su
tutto questo. Formulalo in un Inglese piuttosto semplice. Penso veramente che questo fatto dica molte cose sulla ‘maggioranza silenziosa ‘ che vediamo spesso menzionata su giornali e riviste. La maggioranza silenziosa è così assetata di sangue umano e così affascinata dalla guerra da arrivare fino al punto di difendere un assassino soltanto perché porta un’uniforme, mentre nessuno difende gli assassini prodotti dai mali sociali? Penso che l’opinione di un Americano potrebbe avere un effetto qui da noi. Sono sicura che avrai qualcosa da dire al riguardo.”
Sì, qualcosa da dire al riguardo ce l’ho. Ma non sarà facile da digerire per gli
Europei. Prima di tutto perché, dalla particolare prospettiva che ho adottato io, nel prendere in considerazione l’esercito degli Stati Uniti sto anche dicendo qualcosa sulle macchine militari dell’Unione Europea.
Tuttavia, gli Europei hanno l’obbligo di svegliarsi e di comprendere che gli
Stati Uniti non sono loro amici. Le alleanze con gli Stati Uniti non possono
portare a nulla di buono in futuro sia rispetto al nostro corrente ecocidio che a futuri genocidi.
Non penso che sia parte del mio lavoro spiegare ai lettori i recessi e le
fessure della criminalità Statunitense. Non è mio desiderio ripetere ciò che è facilmente disponibile altrove. Come disse Samuel Beckett in Aspettando Godot, l’abitudine è il grande sonnifero mortale. Con questo in mente, dico che la infinita ridondanza delle notizie ci sta uccidendo tutti. Poiché si sta discutendo invece di agire.
Dobbiamo fare qualcosa per gli abomini rappresentati dall’atto di quel Marine, l’argomento più popolare nei titoli di oggi.
Nell’America del diciannovesimo secolo, John Brown si mise alla testa di un
ristretto numero di abolizionisti in un vero e proprio avanzamento radicale per
porre fine alla schiavitù. A causa di questo, all’interno dell’Anti-Slavery Movement, Brown era stato etichettato come un “immediatista“, ossia come
qualcuno che si batte per un cambiamento…immediato. A lui si contrapponeva l’ala, molto più ampia e molto più moderata fra gli abolizionisti, costituita dai
“gradualisti“, che invece parlava a favore di una graduale riforma nel tempo.
Gli Europei hanno esaurito il tempo a loro disposizione. A meno che non
riconoscano immediatamente in quale orrore si sono trasformati gli Stati Uniti
(anche se ci fosse stato Kerry al timone)… tutto è perso!
E va più in là di questo. Devono riconoscere che le fondamenta per Bush sono state poste non soltanto da Reagan e da Nixon, ma anche da Carter e da Clinton.
Io mi rimetto a tutti gli Europei con una coscienza – a coloro che un tempo sarebbero insorti contro Hitler e Mussolini – affinché guidino il resto
del mondo ad obbligare gli Stati Uniti a riconoscere non solo il proprio
comportamento “disonorevole“, ma anche il loro atteggiamento disonorevole molto
Americano nei confronti del mondo.
Questo compito scoraggiante può cominciare anche solo con una manciata di “John
Brown” che abbiano il coraggio di asserire sé stessi, facendo attenzione nel
passaggio… a non permettere di venir prematuramente trascinati fuori dalle
autorità dal ciclo dell’attivismo. I normali canali per sollevarsi‚ sono stati
chiusi strettamente. Si richiedono nuovi paradigmi… immediatamente.
Ma in primo luogo deve venire l’aggiustamento attitudinale. In nome di tutto ciò che è onorevole.
Richard Oxman
L’autore può essere raggiunto a [email protected] a Los Gatos, California, U.S.A. . Consiglia a tutti i lettori di mettersi in contatto con lui per suggerimenti relativi ai “nuovi paradigmi” di azione, ecc.
(1) Essendo parte del mondo accademico da più di trent’anni e avendo insegnato a tutti i livelli del sistema scolastico pubblico fino a tempi molto recenti, posso assicurare il lettore che l’educazione formale degli Stati Uniti preclude
la possibilità che prevalgano i laureati e i diplomati con una prospettiva sana sulla nostra storia, le nostre attuali intenzioni, ecc. La stessa cosa è vera, naturalmente, anche a causa del crescente numero di abbandoni.
Articolo originale:
Open Letter to Europeans: A Question of Honor
Traduzione a cura di Melektro