L'ESSENZA DEL NEOLIBERISMO: LA CONQUISTA DEL MONDO

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DI CHEMS EDDINE CHITOUR

mondialisation.ca

Globalizzazione: Processo mediante il quale un massimo di ricchezza è concentrato in un minimo di mani, a discapito di un massimo di persone. Globalizzare è ingrandire la torta piuttosto che condividere le ricchezze. In seguito alla globalizzazione il ricco ha diritto a due grandi cucchiaiate di caviale invece di una, il povero a due bucce di patata invece che a una di carota. (1)

Il fine di questa riflessione è dimostrare come la globalizzazione e il neoliberismo organizzano non solo il pensiero della gente comune ma anche, ed è la faccenda più delicata, quello dei dirigenti, che presentano come verità dogmatiche un certo numero di concetti, come quello sulla necessità di integrare la globalizzazione (la mafarra minha, essa è ineluttabile).

Tuttavia, come enunciato in maniera divertente, la globalizzazione è la libertà della volpe neoliberista nel pollaio delle classi vulnerabili. La conseguenza è che le società contemporanee diventano sempre più interdipendenti e che il mondo è sottoposto a formidabili processi di standardizzazione a favore di una oligarchia.

Cosa possono fare i deboli in un mondo in cui la ricchezza di 6 miliardari è più grande di quella di 1,2 miliardi di persone? È morale che il reddito medio annuale di un Africano sia uguale al reddito giornaliero di uno Svizzero? La globalizzazione è un veleno ideologico che ha intossicato il cervello dei responsabili invischiati nella resa ai dogmi liberisti. Un fatalismo del politico che si è instillato nell’opinione pubblica, aiutato in questo da ripetitori mediatici più preoccupati a formattare il pensiero che a spiegare ai cittadini la necessaria cooperazione da adottare nel commercio internazionale.

Una OMC (WTO) virtuosa: la Carta dell’Avana nata morta

Ricordiamo la Carta dell’Avana, attuata nel 1948 e firmata da 53 nazioni, ma mai applicata. Essa prevedeva la creazione di una Organizzazione Internazionale del Commercio (OIC) totalmente integrata all’Onu. Non fu mai ratificata dal congresso americano. Fu abbandonata e sostituita dalla creazione dell’OMC (Organizzazione Mondiale del Commercio).

Cosa prevedeva questa Carta? In breve, poneva le fondamenta di una società basata su un commercio internazionale impostato non sul libero scambio distruttore ma su una vera cooperazione tra i popoli. La sua linea direttiva era imperniata sull’equilibrio della bilancia dei pagamenti, che vuole che un paese non possa impostare la sua economia su un eccedente strutturale della bilancia dei pagamenti a spese del deficit strutturale degli altri paesi (art. 3 e 4 della Carta). L’autorizzazione delle sovvenzioni in determinate circostanze (art. 18). La Carta dell’Avana impediva il dumping sociale. Essa introduceva un protezionismo sociale ed ecologico per creare, con accordi bilaterali, relazioni commerciali realmente rispettose del nostro ambiente: una logica cooperativa, non come l’attuale logica dell’OMC che elegge a dogma assoluto la politica di esportazione, in una competizione spietata tra le nazioni a profitto di una minoranza e a scapito della maggioranza. Antony Internauta

In Algeria, dopo il completo disastro dell’Accordo con l’Unione Europea che si è rivelato un inganno e una concessione unilaterale, ecco che si rinnova la telenovela OMC che dura da più di dieci anni. Faremmo bene a non ripetere gli stessi errori, ricordando che quelli che ci ‘’accolgono’’ vedono in noi un ‘’mercato’’ per il loro surplus, e non dei partner con scambi equilibrati, che non hanno niente da esportare oltre all’infuori degli idrocarburi.

Le vittime collaterali della Globalizzazione

Ci sembra che la dichiarazione seguente riassuma meglio di cento discorsi la realtà della globalizzazione felice, secondo l’economista francese Alain Minc. Leggiamo: ‘’Cosa significa per voi la parola ‘’Globalizzazione’’? Se vuol dire guadagnare di più per quelli che hanno le mani o sono manovrati dalla finanza, mentre altri muoiono di fame, di freddo o per malattia come durante l’Ancien Regime in Francia e in altri numerosi paesi del mondo, allora si, bisogna che i popoli deglobalizzino e, come i Francesi, vinceranno i tiranni! Ho viaggiato un po’ ovunque nel mondo per più di 40 anni e ho constatato che i poveri diventavano sempre più poveri mentre i ricchi erano sempre più ricchi! Di recente, in una via di Hanoi, ho visto un ’’Hummer’’ [costosa auto fuoristrada] a meno di 20 metri da una nonna di più di 80 anni che vendeva la sua zuppa per sopravvivere. La stessa situazione si ripete in Cina, negli USA e in Giappone; per non parlare dell’Africa dove l’amico Bolloré si ingozza sulla schiena dei poveri! ’’ (2)

‘’Negli USA i ricchi sono arrivati a vivere praticamente in campi sorvegliati da telecamere e difesi da guardie armate che pattugliano giorno e notte una via intorno al campo, proibendo l’accesso a chiunque non sia stato invitato da un abitante del ‘’quartiere residenziale’’! Per produrre le nostre macchine fotografiche digitali alcuni operai di Hanoi fanno due turni, lavorando dunque 16 ore su 24, per un salario di 150/200 euro al mese! E dormono sul posto di lavoro per evitare il tempo del tragitto. Ma perché non globalizzare i flussi migratori, dato che i flussi finanziari non conoscono più frontiere? ’’ (3)

Breve glossario neoliberista

Questo glossario vuole spingere il lettore a smascherare, dietro termini innocenti, le perversioni del linguaggio messe in atto dalla ideologia neoliberista. Si tratta quindi di decapare ogni parola. Di analizzare ogni parola per sconfiggere il potere del vocabolario dei nuovi cani da guardia. Mi spiego: le parole non terminano il loro compito quando abbiamo finito di pronunziarle. Il senso che portano, come il colore di un oggetto, irradia le parole circostanti (esempio: il blu o il rosso non sembrano uguali se riposano su una superficie gialla, bianca o nera). È così anche per le parole che, opportunamente disposte in un discorso, colorano questo discorso in modo particolare. Non è necessario eliminare le parole in questione, basta rimuovere la loro aura. La loro influenza è tanto più grande – e più perniciosa – in quanto si tratta di parole apparentemente ‘’ neutre’’. Se noi le identifichiamo, non solamente sopprimiamo la loro aura ma ne eliminiamo il potere, poiché la loro forza consiste appunto nell’essere invisibili. È il ‘’test di Dracula’’: esposte alla luce esse muoiono. (3)

Presentiamo alcune parole chiave recenti della narrazione dominante attuale. (4)

La sesta edizione di questo glossario è stata arricchita da nuovi contributi. ‘’L’idea alla base della sua realizzazione è che il padrone delle parole è padrone delle idee e in definitiva è padrone del pensiero.

Ecco alcuni termini che abbiamo inserito: Arcaico (anacronistico): trazione a cavallo, lampada a petrolio, mulino ad acqua, imposta, salario minimo, ferie pagate, sciopero, contratti collettivi, sistema pensione a ripartizione, rifiuto della Borsa. Superlativo: primitivo (vedere questo termine).

Backchich: parola egiziana che significa ‘’bustarella’’: denaro dato per corrompere e ottenere un servizio illegale o anche legale. Cfr. più avanti il termine tchipa.

Cina: paese sempre dittatoriale di cui un tempo, in un altro millennio, era di moda criticare l’assenza di libertà. Si ritiene che esso si sia liberalizzato – e pertanto diventa davvero molto più frequentabile – dal momento in cui le parole d’ordine sono state progressivamente sostituite dai committenti.

Conservatorismo: rispetto esagerato per istituzioni assurde, obsolete, inefficaci e ingiuste. Tra queste, S. m. i. c. [in Francia, Salaire minimum interprofessionnel de croissance – salario minimo per i lavoratori dipendenti n.d.tr], pensioni, ferie pagate, previdenza sociale, codice del Lavoro. Questo conservatorismo nuoce alle due estremità della scala sociale: ai poveri, ai quali proibisce di lavorare per un salario di miseria e agli investitori che scoraggia dall’investire in paesi che ospitano istituzioni così obsolete.

Contribuente: in altre lingue equivale a forzato, messo a supplizio, martire. Nella galera dello stato, il contribuente rema e l’esattore sta sul ponte con una frusta.

Coraggio: virtù necessaria per affrontare le classi povere o medie che, nessuno lo ignora, sono assistite, profittatrici, facoltose e, soprattutto, privilegiate.

Consumatore: una delle ‘’specie’’ in cui si rivela la realtà umana (le altre sono il cliente
, l’azionista e il contribuente). Si noti che, nei tre casi, l’individuo si manifesta soltanto attraverso il suo denaro.

Competitività: è diventata il principio di legittimazione del potere del più forte.

Corporate Governance: le regole che assicurerebbero la gestione ottimale, da parte delle imprese, delle risorse disponibili a livello locale e mondiale.

Sgrassatura, sgrassare: letteralmente, levare il grasso. La parola si usa per ‘’realizzare risparmi’’ riducendo il personale di un’impresa. I lavoratori dipendenti sono assimilati al grasso e quindi materia superflua, brutta, inutile, nociva. Dobbiamo pensare questo: l’essere umano è degradato a materia: l’essenza del razzismo.

Dogma: punto dottrinale accettato o cercato come verità. Usato in senso peggiorativo per giudizio imposto come verità indiscutibile. In bocca a un Giornalista economicamente corretto designa la pensione a 60 anni, il S.m.i.c., i contratti collettivi.

Economia di bazar: si dice, in Algeria, di un’economia di vendita di manufatti importati in assenza di produzione nazionale. Importazione di oggetti di ultima scelta di certi paesi, come Dubai, Taiwan o Turchia (pensare ai bazar di Teheran, Damasco).

Economia aperta: simbolo di modernizzazione e progresso. Essa va di pari passo con ‘’liberalizzazione’’. Tutto ciò che non si inserisce nella logica delle due parole è accusato di ‘’protezionismo’’ di ‘’chiusura verso l’esterno, verso l’innovazione e il progresso’’.

Possibilità di inserimento professionale: non si ha più diritto al lavoro, ma esiste l’obbligo di dimostrare che si è assumibili.

Flessibilità: letteralmente, cedevole; che si piega facilmente. Dal punto di vista etico: docile, malleabile, obbediente, che si sottomette a ogni cambiamento, a tutte le condizioni di lavoro o di salario. È il dirigente che si china fino a terra davanti al satrapo, lo schiavo davanti al padrone, l’adulatore davanti al capo. È l’esatto opposto dei rigorosi che non scendono a compromessi.

Fondi pensionistici: ufficialmente, complemento o sostituto del sistema pensionistico a partizione. Equivalente moderno dell’ariete medioevale, è destinato ad abbattere le tutele sociali e le strutture dello Stato. Si parla di fondi pensione avvoltoio che, senza scrupoli, fanno a pezzi dei paesi. Parla la Grecia e ultimamente l’Argentina.

Imposta: Indennità di guerra versata a uno Stato nemico, i cui cittadini si chiamano funzionari. L’imposta appare (con la ruota, la tortura, la camicia di forza, la forca, lo squartamento, il rogo, il boia, l’acqua) per torturare gli abitanti, chiamati contribuenti investitori: Istituzioni rappresentate dai fondi pensionistici (di preferenza anglosassoni) la cui funzione è di non investire per niente. Così come si nutrono i bovini con le farine animali, si nutrono gli investitori con le imprese sane.

Mercati: altro nome di Dio. Non bisogna perdere la loro fiducia commettendo dei peccati, tra cui il primo è quello di negarli. Essi sono l’unica forma di esistenza, contrariamente alla democrazia che è solo un effetto collaterale.

Pensionamento: situazione di una persona che a una certa età smette di lavorare e riceve una pensione. Questa persona, agli occhi dei neoliberisti, è causa di scandalo, in quanto pagata per non fare niente. Lo scandalo deve cessare. Il pensionamento è dunque associato a espressioni quali: situazione esplosiva, bomba a orologeria, andare a sbattere contro un muro. Lo scopo di tutto questo baccano è retrocedere l’età pensionistica e abbassare le pensioni (se possibile infinitamente) per poter privilegiare i fondi pensione.

Sacrosanto: termine usato ironicamente per designare un’istituzione verso cui manifestiamo un rispetto esagerato. Si dice della durata quotidiana o settimanale del lavoro, dei congedi pagati, del salario minimo, del sistema pensionistico a partizione.

Performance: la misura di ogni azione in funzione della redditività del capitale finanziario. Da qui il ‘’benchmarcing’’ proposto come metodo di valutazione della ‘’bontà’’ delle organizzazioni per l’analisi comparativa delle performance.

Privato: simbolo di efficacia.

Pubblico: simbolo di inefficacia.

Tchipa: parola algerina per definire la corruzione per ottenere un servizio.

Trabendo: economia sommersa che sfugge al fisco, parola algerina per designare il contrabbando.

Spesa pubblica: suggerisce insidiosamente che lo Stato dilapida il denaro dei contribuenti in spese voluttuarie (numerosi viaggi senza vantaggi reali per il paese, pranzi di lusso, belle automobili).
In realtà sono prese di mira le spese per l’istruzione, la sanità e la previdenza sociale, che rappresentano un’altra parte delle spese pubbliche. Siamo lontani anni luce da uno sviluppo dal volto umano, che favorirebbe la conoscenza: l’economia del bene comune; l’economia sociale, l’economia solidale, l’economia distributiva; l’economia cooperativa, circolare.

La diversità culturale: in quanto fondamento della cooperazione e dello sviluppo comune.

Irreversibilità dei diritti umani e sociali: i diritti sono inerenti all’esistenza della persona. La vita non è una merce. C’è un diritto inalienabile alla vita e per la vita, individuale e collettiva. La sicurezza è un fatto collettivo: c’è un diritto all’acqua, alla salute, all’educazione, ad avere un tetto.

Bisogna applicarsi allo studio di una vera bioeconomia, riaffermando l’imperativo della copertura dei costi dell’uomo e tracciando le linee di una nuova Governance fondata sul fine umano. Il filosofo Paul Ricoeur caratterizza molto bene l’etica quando la definisce come: ‘’desiderio di una vita soddisfacente, che basa la stima di se con e per gli altri nell’ambito di giuste istituzioni’’. Amen!

Pierre Bordieu, ex professore di sociologia al College de France, con la sua abituale lucidità vede il neoliberismo come un’impresa di demolizione delle conquiste sociali. Egli scrive: ‘’il mondo economico è davvero, come vuole l’idea dominante, un ordine puro e perfetto, che svolge implacabilmente la logica delle sue conseguenze prevedibili, e pronto a reprimere tutte le inadempienze con sanzioni che infligge, sia in modo automatico sia – eccezionalmente – attraverso i suoi bracci armati, il FMI o l’OCDE, e con politiche che essi impongono: abbassamento del costo della manodopera, riduzione della spesa pubblica e flessibilità del lavoro? E se si trattasse in realtà soltanto dell’attuazione di un’utopia, il neoliberismo, convertito in programma politico, ma un’utopia che, con l’aiuto della teoria economica in cui essa crede, arriva a pensarsi come la descrizione scientifica del reale? ‘’ (5)

Spetta ai popoli opporsi allo smantellamento delle solidarietà a profitto di un’oligarchia predatrice che si adagia sulle miserie del mondo.

Chems Eddine Chitour

Ecole Polytechnique di Algeri

Fonte: www.mondialisation.ca

Link: http://www.mondialisation.ca/lessence-du-neoliberalisme-la-conquete-du-monde/5391447

15.07.2014

Traduzione di M. A. Carta Jarroum per www.comedonchisciotte.org

NOTE

1.http://www.legrandsoir.info/demondialisation-ou-mondialisation-a-visage-humain-le-vrai-debat.html
2.Defrance: Dé-mondialisation Agoravox 4 juillet 2011
3.Philippe Arnaud:.Petit glossaire néolibéral Le Monde diplomatique Août (2000)).
4.http://bernard-gensane.over-blog.com/essai-de-glossaire-n%C3%A9o-lib%C3%A9ral
5. http://www.monde-diplomatique.fr/1998/03/BOURDIEU/3609

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