DI MICHEL CHOSSUDOVSKY
La minaccia dell’epidemia di influenza aviaria é reale. Fino ad oggi i governi nazionali e la OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) hanno negato la serietà della crisi. L’opinione pubblica non é stata informata correttamente. I mezzi di informazione ne hanno fatto cenno solo brevemente (questo negli Stati Uniti –NdT).
Perché improvvisamente l’influenza dei polli é stata inserita nell’agenda del Presidente? L’occasione la conferenza stampa alla Casa Bianca del 4 ottobre u.s. Non vi era nulla di spontaneo nella domanda posta dal giornalista al Presidente Bush che puntava esplicitamente a suggerire un coinvolgimento dei Corpi di Difesa in caso di epidemia.
Non ci troviamo di fronte ad una dichiarazione improvvisata. Sia la domanda che la risposta di Bush, che sottolineava la necessità di un coinvolgimento diretto dei militari, erano state preparate in anticipo.Domanda: Sig. Presidente, Lei ha molto ponderato sulla possibilità che scoppi un’epidemia da influenza aviaria e sui rischi per gli Stati Uniti in una simile eventualità.
Mi chiedo: il Segretario di Stato Leavitt ha dichiarato che i soggetti naturali preposti a rispondere ad una tale emergenza a livello statale e federale non sono adeguatamente preparati. Fino a che punto Lei é preoccupato, anche alla luce dei recenti accadimenti dovuti agli uragani Katrina e Rita?
É questo uno dei motivi per cui Lei vede di buon occhio l’impiego delle Forze Militari per rispondere ad una crisi di così vaste proporzioni sia geografiche che temporali?
Bush: Grazie per la domanda
L’influenza aviaria mi preoccupa molto. E mi preoccupano molto le conseguenze che una simile epidemia potrebbe causare negli Stati Uniti e nel resto del mondo.
Ho molto riflettutto sui possibili scenari nel caso in cui scoppi l’epidemia. E per avere una comprensione ancora maggiore circa i processi decisionali in una tale evenienza mi sono riferito al libro di Mr. Barry sull’epidemia di influenza del 1918. Ne raccomando la lettura.
Per un Presidente le decisioni circa le politiche da seguire sono molto difficili.
Un esempio: se in una certa area degli Stati Uniti dovesse effettivamente diffondersi il virus dell’influenza dei polli dobbiamo mettere la zona in quarantena? E se si, come?
Una cosa é chiudere il traffico aereo, un’altra controllare i movimenti della popolazione da e per l’area a rischio.
Bush: E chi meglio potrebbe far osservare la quarantena? Una delle possibilità prevede l’impiego dei Militari per la loro capacità di pianificazione e movimento.
Per questo ho sollevato la questione. Credo sia importante che se ne discuta in sede di Congresso.
Ho potuto notare che alcuni tra i Governatori non hanno accolto favorevolmente la proposta. Posso capire. Sono stato Comandante in Capo della Guardia Nazionale e ne ero fiero. E francamente non mi sarebbe piaciuto che il Presidente mi dicesse come essere a capo della Guardia del Texas.
Ma il Congresso deve prendere in considerazione situazioni di emergenza tali che contemplino la possibilità di conferire al Presidente poteri che vanno oltre al dibattito in sé.
E una di queste potrebbe essere lo scoppio di un’epidemia.
Domanda: a microfoni spenti
Bush: un attimo, questo é un argomento importante.
Seconda cosa, durante i miei colloqui alle Nazioni Unite, ne ho parlato pubblicamente, ma anche privatamente con tutti i capi di Governo che sono riuscito a trovare, della necessità di essere preparati al problema e di informare velocemente l’organizzazione Mondiale della Sanità per poter bloccare in tempo un’eventuale diffondersi dell’epidemia. Non solo dare informazioni sugli animali colpiti ma anche sulla capacità del virus di diffondersi da animale ad essere umano e quindi da persona a persona. Questo é il momento in cui il virus diventa pericoloso.
É necessario che si conosca la situazione in tempo reale così che la comunità scientifica possa trovare delle soluzioni.
Naturalmente in miglior modo per combattere un’epidemia é quella di isolare i soggetti infetti in modo da evitare il contagio e il diffondersi della malattia.
Come ben sapete, sono stati resi noti numerosi casi di volatili infetti dal virus H5N1. E ci sono stati alcuni casi in cui il virus é stato trasmesso all’essere umano e stiamo tenendo la questione sotto stretto controllo.
Terzo: la creazione di un vaccino.
Bush: Su questo argomento ho trascorso molto tempo con il Dr. Tony Fauci (1)
Naturalmente sarebbe auspicabile riuscire ad arrivare alla produzione di un vaccino che ci permetta di sentirci sicuri, che permetta di vaccinare non soltanto i soggetti più esposti al contagio ma quanti più americani possibile e anche la popolazione del resto del mondo.
Ma sfortunatamente non siamo ancora giunti a questo risultato. Esiste uno spray, come sapete, che sembra in grado di contrastare il diffondersi del contagio, ma ne disponiamo in quantità limitata.
Uno dei problemi é: come aumentare la produzione, sia nel paese che nel resto del mondo, in modo da essere preparati ad una eventuale pandemia?
In altre parole possiamo dare impulso alla produzione in modo da poter far fronte alla crisi?
Prendo la questione molto seriamente e vi ringrazio per averla portata alla mia attenzione.
La popolazione deve essere sicura che si sta facendo il possibile. Stiamo tenendo la situazione sotto controllo, siamo molto attenti e in comunicazione con il resto del mondo.
Non sto prevedendo lo scoppio dell’epidemia. Sto solo suggerendo che é il caso di pensarci. E lo stiamo facendo. E oltre alla teoria stiamo cercando di mettere in pratica dei piani.
E uno dei piani – per tornare alla domanda originale – é, nel caso si debbano prendere delle misure concrete, quale sarebbe il modo migliore.
E ritengo che il Presidente debba avere chiare tutte le opzioni possibili –elementi, no opzioni – elementi per poter far fronte ad un problema di tale gravità.
(Conferenza Stampa alla Casa Bianca-4 ottobre 2005- Corsivi aggiunti)
La militarizzazione della Salute Pubblica
Il discorso del Presidente lascia presupporre il ricorso alla Legge Marziale nel caso dovesse scoppiare un’epidemia. La Legge Marziale potrebbe entrare in vigore anche usando come pretesto lo scoppio dell’epidemia in paesi stranieri, allo scopo di difendere gli Stati Uniti.
In altre parole, sarebbero messi al comando i militari anzichè le autorità civili responsabili della Sanità.
La decisione di lasciare il comando in mano ai militari sembra un disastro annunciato, come dimostra l’intervento dei militari in Louisiana e nel sud del Texas in seguito agli uragani.
La pandemia viene presentata al pubblico come un problema di sicurezza nazionale, con l’intento di militarizzare le Istituzioni in aperta violazione del Posse Comitatus Act (2).
L’intervento del presidente Bush sull’epidemia somiglia ad un intervento precedente, anche questo durante una Conferenza Stampa, in occasione dell’approssimarsi dell’uragano Rita, durante la quale sia il Presidente che il Comandante in Capo hanno dichiarato che i Militari devono diventare l’“Agenzia Leader” della ricostruzione.
Bush: …….”L’altra questione che naturalmente ho sollevato é se in determinate circostanze i Militari non debbano divenire l’Agenzia Principale. Chiaramente in caso di attacco terroristico, ma anche in caso di disastro naturale di tali proporzioni da giustificare il fatto che il Dipartimento della Difesa divenga l’Agenzia Leader nel coordinare e comandare gli interventi.
Conferenza Stampa 25 Sept 2005
www.globalresearch.ca/
L’agenda segreta consiste nel prendere a pretesto il pericolo di una epidemia o la situazione critica che un disastro naturale può provocare per insediare un governo militare, sotto la facciata di una “democrazia funzionale”.
La dichiarazione di Bush implica che il Congresso approvi una legislazione che in pratica sospenda il Governo Costituzionale e permetta ai Militari di intervenire in materie di carattere civile in violazione del Posse Comitatus Act. Quest’ultimo, benché ancora esistente sulla carta, in pratica già defunto.
(Si veda Frank Morales globalresearch.ca ).
La legislazione ereditata dall’Amministrazione Clinton, per non citare i Patrioct Acts I e II, successivi ai fatti dell’11 settembre, ha reso la linea di demarcazione tra competenze civili e militari sempre più confusa. Permette, infatti, ai Militari di intervenire in materie giudiziarie e di polizia, persino in assenza di una situazione d’emergenza.
Nel 1996 fu approvata una legge che permetteva ai militari di intervenire in caso di emergenza nazionale (p.e. attacco terroristico), nel 1999, il Defense Authorization Act (DAA) voluto da Clinton, ha ampliato quanto già previsto nella legislazione del 1996, inserendo un’ “eccezione” al Posse Comitatus Act, che permette ai Militari di esercitare autorità in materie di competenza civile, a prescindere da una situazione di emergenza.
(Si veda il link www.aclu.org/NationalSecurity )
Nonostante l’esistenza di questa eccezione al Posse Comitatus Act, che lo invalida a tutti gli effetti, sia il Pentagono che il Dipartimento di Sicurezza Nazionale stanno facendo enormi pressioni sul Congresso affinché venga abrogata tout-court la legislazione del 1878.
(Si veda Chossudovsky, www.globalresearch.ca/articles)
Allo scopo di ottenere l’approvazione dell’opinione pubblica per il ricorso ai Militari l’amministrazione Bush, oltre alle solite scuse quali la lotta al terrorismo, sta proponendo altri criteri a supporto della tesi del comando in mano ai Militari. A questo proposito, all’apice della crisi provocata dall’uragano Katrina si sono svolti numerosi incontri sotto gli auspici del Comando Militare del Nord, con la partecipazione di Bush, Rumsfeld e Chertoff, allo scopo di esaminare il ruolo dei Militari negli interventi di soccorso e ricostruzione in seguito all’uragano.
Si veda: www.globalresearch.ca/
Secondo il Wall Street Journal (1 ottobre 2005) l’Amministrazione Bush prevede di chiedere al Congresso dai 6 ai 10 miliardi di dollari per stoccare vaccini e medicine anti-virali allo scopo di prepararsi ad una eventuale epidemia. Questo impegno assunto dal Governo non si traduce in un aumento di budget per la Sanità Pubblica. In realtà tutto il contrario. Coerentemente con la convinzione che i Militari siano l’Agenzia Leader”, più della metà dei fondi destinati a tale scopo verranno “ripuliti” dal Pentagono, al quale sono destinati.
Un emendamento alle spese previste per la Difesa indica che 3.9 miliardi di Dollari verranno destinati a misure preparatorie in caso di epidemia.
In altre parole, ci troviamo di fronte ad un processo di “militarizzazione” del budget. Parte della spesa prevista in materie sociali viene adesso convogliata a favore del Dipartimento della Difesa. Ciò significa che un intervento in materia di Sanità Pubblica viene condotto sotto il controllo del Dipartimento della Difesa.
Il Senato ha votato ieri a favore di una spesa di 4 miliardi di dollari per antivirali e altre misure preparatorie ad una possibile epidemia, non é chiaro se il Congresso darà il via libera.
Il Senato ha inserito questa misura all’interno di una generale previsione di spesa per la Difesa nel 2006 pari a 440 miliardi di Dollari, secondo fonti dell’Associated Press. Nella versione originaria non era previsto che venissero inseriti i fondi destinati alla prevenzione in caso di epidemia, ed uno tra i Senatori che ricoprono un ruolo chiave ha dichiarato che tenterà di lasciar fuori dall’approvazione della spesa per la difesa i fondi per la spesa sanitaria, al contrario di come vorrebbe il Governo. Si attende il voto finale del Senato per la prossima settimana.
Dei fondi stanziati, circa 3.1 miliardi di dollari saranno impiegati per l’acquisto di un preparato antivirale (Tamiflu), e il resto della somma verrà impiegata per il monitoraggio, la ricerca su possibili vaccini, misure preventive a livello locale e statale, questo secondo un rapporto Reuters. Attualmente il Governo dispone di una quantità di antivirali sufficiente per trattare alcuni milioni di persone e mira ad accumularne abbastanza per poterne vaccinare circa 20 milioni.
(CIDRAP, www.cidrap.umn)
Una Cuccagna multimiliardaria per i gruppi Bio-Tech
La minaccia dell’epidemia porterà guadagni nell’ordine dei miliardi di dollari alle industrie farmaceutiche e bio-tecnologiche.
A questo proposito, alcune tra le maggiori aziende, quali GlaxoSmithKline, Sanofi-Aventis, la californiana Chiron Corp, BioCryst Pharmaceuticals Inc, Novavax e Wave Biotech, e il gigante farmaceutico svizzero Roche Holding, si sono assicurate il ruolo di fornitori del vaccino nel caso scoppiasse l’epidemia. L’azienda bio-tecnologica MedImmune con sede nel Maryland, produttrice di un vaccino ad inalazione, fa anch’essa parte di questo gruppo di eventuali fornitori.
(Sebbene non abbia alcuna competenza in materia di vaccini per l’influenza aviaria, la Bioport riveste un ruolo di attore principale nell’assegnazione dei contratti da parte del Pentagono; azienda, in parte, di proprietà del gruppo Carlyle, a sua volta collegato alla famiglia Bush, e nel cui Consiglio di Amministrazione siede Bush senior.
Michel Chossudovsky é professore di Economia all’Università di Ottawa, Canada e direttore del Centro per la Ricerca sulla Globalizzazione (CRG), e anche l’autore di “La Guerra Americana al Terrorismo” Global Research-2005.
Fonte:http://www.globalresearch.ca
Link: http://www.globalresearch.ca/index.php?context=viewArticle&code=CHO20051004&articleId=1041
4.10.05
Trdauzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SARA ROSSI
Note:
(1) Direttore dell’Istituto Nazionale di Allergologia e Malattie Infettive (NIAID)
(2) Il Posse Comitatus Act é una Legge Federale del 1878 che vieta l’uso di tutti i Corpi Militari per funzioni di polizia (p.e. perquisizioni, arresti, ricerca e custodia di prove).
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