FONTE: MARCHA.ORG
Dopo che lo scorso mese la città di Detroit ha dichiarato bancarotta , adesso ci sono altre importanti città americane che mostrano problemi nei conti pubblici. La più compromessa è Chicago, benché anche altre città, compresa New York, la seguano da vicino.
Questo martedì, il comune della città di Chicago ha comunicato che si prevede chiudere il bilancio 2014 con un deficit di 369 milioni di dollari. C’è stata poi la dichiarazione del sindaco Rahm Emanuel, che ha affermato che secondo le previsioni per il 2015 lo squilibrio fiscale potrebbero segnare un negatico che supera il miliardo di dollari.L’indebitamento della città è legato allo stesso problema che ha vissuto Detroit (che ha dichiarato bancarotta poche settimane fa) perciò non sarebbe irragionevole pensare ad una reazione a catena. La costante sono le importanti spese per le pensioni acquisite come diritto dai lavoratori in età pensionabile, insieme alla spesa per la salute di quanto già sono pensionati. Nel caso di Detroit, più del 60% del suo debito (12 miliardi di dollari, secondo cifre ufficiali) è causato da queste spese.
In relazione a questo, uno studio del centro Pew rivela che, sommate le 60 città più grandi del paese, si registra uno scoperto di 217 miliardi di dollari tra quello che hanno e quello che devono pagare ai loro pensionati.
Questa situazione ha fatto retrocedere il valore delle “obbligazioni municipali” emesse dai comuni (30%), dagli Stati (37%) e dai Distretti, oltre che da organismi e imprese pubbliche federali, statali o municipali. Queste obbligazioni erano considerate finora come le più sicure, oltre ad essere scelti dagli investitori per i previsti sgravi fiscali.
In questo senso, Chicago non solo è la terza città più grande per popolazione, ma anche per volume di “obbligazioni municipali” emesse, dopo New York e Los Angeles. Dopo Chicago ci sono Filadelfia, San Diego, Dallas, San Antonio, Phoenix e San José.
Da parte sua, New York, che è già andata vicina alla bancarotta nel 1975, attualmente ha un debito che supera 64,8 miliardi di dollari (il livello più alto dal 1980), ma in questo caso il volume e lo sviluppo della città può meglio attutire il colpo in termini relativi.
Secondo quanrto pubblicata da la Stampa Latina, uno studio dell’agenzia Bloomberg sostiene che almeno 29 piani pubblici, in 16 Stati dell’Unione, dispongono di meno dei due terzi dei fondi necessari per rispettare i loro programmi pensionistici.
Due anni fa l’analista Meredith Whitney aveva anticipato che sia le obbligazioni municipali e quelle degli Stati Uniti stavando rischiando un crollo ed un effetto domino. Whitney racconta di aver raccomandato alle banche nordamericane, gia dal 2007, prima della crisi finanziaria, di vendere queste obbligazioni.
Fonte: www.marcha.org.ar
Link: http://www.marcha.org.ar/1/index.php/elmundo/123-estados-unidos/4089-el-domino-empezo-en-detroit
7.08.2013
Traduzione di GIULIA MLS per www.comedonchisciotte.org