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La Redazione

 

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L’ECCEZIONALISMO AMERICANO

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A cura di Bosque Primario
Il 24 Ottobre 2012
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DI PEPE ESCOBAR
atimes.com

SAN FRANCISCO – “ Fammi divertire oggi, canaglia.”  (1)

Il dirty Harry – con il suo doppione – si è presentato al grande al dibattito di “politica estera” a Boca Raton, in Florida,  lunedi sera, anche se a volte lo spettacolo è sembrato più un prova della TV spazzatura di American Idol che una lucida elegia dell’American Exceptionalism. Si è incentrato il tutto su un “indispensable power” sul mondo (President Barack Obama), un enorme punto focale, condiviso dai due, militare-industriale-congressuale-mediatico che inghiotte tutto come uno di quei diavoli medievali raffigurati negli affreschi dei geni italiani del Rinascimento.Si è incentrato il tutto su una “Imperial Projection” – una specie di icona scintillante con i suoi effetti speciali, venduta al pubblico come se si trattasse di un grazioso gingillo tecnologico.

Luci e Magia

Obama e quel robot travestito come un articolo in vendita  (ma varrebbe anche il contrario), Mitt ” Acchiappatutto-pieno di donne” Romney ci ha rintronato le orecchie con un ronzio sulla guerra ombra e sull’Afghanistan, con appena un piccolo dissenso sull’Iran e sul Medio Oriente allargato.

Niente domande difficili, nessun contrasto sulle sfumature, nessuna rottura su opinioni sbagliate o su preconcetti da parte del bonario moderatore Bob Schieffer – che avrebbe anche potuto restare a casa a guardare i San Francisco Giants. Per quanto riguarda l’America, potrebbero anche eleggere un drone per presidente.

Per restare sul tema di San Francisco, stavo guardando il dibattito in una casa favolosa a Marin County con la stella della radio e attivista politico Peter Collins e ci siamo così arrabbiati con quel teatrino dell’assurdo – che il maestro della patafisica (2) Alfred Jarry  avrebbe sicuramente  apprezzato – che, ogni due minuti, abbassavamo l’audio per gridare la nostra rabbia o per scoppiare a ridere sguaiatamente.

Avrei potuto ubriacarmi e di notte battere le strade del tranquillo quartire di San Anselmo, morendo di fame, isterico e nudo, girando alla ricerca di una pepita di verità. Sembrava più Jimmy Stewart in Vertigo – senza avere nemmeno la consolazione di Kim Novak. O forse avrei dovuto prendere questa rubrica e, come si vede in Bullitt (3) sbatterla forte contro il muro delle “ No Expectations”. No, questo spettacolo è sicuramente stato più un Harry in stile sporca sparatoria . Una canaglia che fa fuori un’altra canaglia.

Si poteva davvero vedere – e sentire – il cervello di Romney che faceva uno sforzo davvero sfiancante di elaborare e enunciare certi fatti di terre lontane, strane, senza riuscire nemmeno a capire perché aveva cominciato quella frase. E questo è un candidato alla presidenza che è stato allenato, troppo allenato e iper-allenato non solo per pochi mesi, ma per almeno sei anni.

Come il Presidente Obama, che si immedesima perfettamente nel suo ruolo del Dirty Harry – questa volta senza sedie vuote – Mitt ha cominciato a sudare abbondantemente ed è entrato in blocco, se non in modalità di guasto del terminale. Con la sua tirata sul Pakistan ha garantito il lavoro ai servizi segreti di  Rawalpindi / Islamabad per parecchi anni.

Lui, ovviamente, non era stato preparato abbastanza per negoziare la sua concettuale inversione a U, da falco a colomba centrista – o, come il viscido presidente del Comitato Nazionale Repubblicano, Reince Priebus, spiegarla bene, come un uomo “intelligente, ragionevole”. Ma i robot che altro possono sognare, se non  elezioni elettriche?

Il miglior Romney potrebbe venire con un grande “Io non sono George W. Bush”. Beh, ​​certamente lui è geograficamente contestato quanto Dubya. L’America – e il mondo – hanno appena saputo che “La Siria è l’unico alleato dell’Iran nel mondo arabo:è il loro sbocco sul mare”. Per quanto riguarda il Golfo Persico, è ovviamente una pessima invenzione iraniana, come la loro bomba. Oh, ma questa cosa dello “sbocco sul mare”  –  Qualcuno ha chiesto l’opinione di Iraq e Turchia? – è andata avanti per un bel po’.  (4)

Poi un consigliere di Romney ha suggerito che la “World Court” dovrebbe arrestare il malvagio Presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad , e allora Romney ha suggerito di tagliare la testa del serpente – (“Dovrebbe essere incriminato secondo la Convenzione sui genocidi”) per usare una metafora che piace tanto alla Casa di Saud. Ma i consiglieri di Romney credono che Ahmadinejad presenti il “Teheran-show”.

Ma, alla fine, che potevamo aspettarci? Dopo tutto Romney è stato preparato nelle ultime 48 ore prima del dibattito da tutta la mediocrità oceanica di Dan Senor, ex portavoce del famigerato Paul Bremer, Coalition Provisional Authority (CPA) a Baghdad. Certo un comandante talebano analfabeta sarebbe stato un insegnante migliore.

Tutti in crociera?

Mitt è stato implacabile nei confronti della Russia, come se fosse ancora la più pericolosa “minaccia” per gli Stati Uniti. No, la guerra fredda non è morta, è solo ibernata. Ma se è stato fatto fuori anche dal professor Barack, per Mitt sarebbe meglio non polemizzare troppo con il maestro di judo Vladimir Putin.

Eppure la sua “visione” di politica estera si riduce a fare il prepotente con i “nostri amici” e a spingere i “nostri nemici” sul precipizio fino a crepare. Dimentichiamo come Mitt ha spiegato come sta entrando in guerra con l’Iran – e a chi toccherà pagare il conto (Pechino ha già detto che “la carta di credito è scoperta” ).

E dimentichiamoci anche del “ così-moderato moderatore” che non ha nemmeno accennato alla possibilità di ridurre almeno qualcuno dei quasi 900 avamposti dell’impero mondiale degli Stati Uniti. Dimentichiamoci anche che il “ così-moderato moderatore ”  non ha nemmeno accennato al collegamento diretto tra guerre nel “arco di instabilità” e investimenti per l’istruzione negli Stati Uniti ed il loro degrado delle infrastrutture.

Il mio amico Vijay Prashad, autore di Arab Spring, Libyan Winter e dell’inestimabile  The Darker Nations: A People’s History of the Third World,  ne ha fatto un punto cruciale. Stava pensando a cosa succedeva nel resto del mondo – erano circa le 4:00 del mattino in Iran, erano circa le 06:00, ormai mattina in India … le persone erano sveglie in molti di questi paesi per seguire il dibattito. Voglio dire, immaginiamo di aver guardato il dibattito con gli occhi di quelle persone. Quello che stavano vedendo era dichiarazioni di una politica estera profondamente sadica che continuerà a cercare di parlare di “paralizzare”, e così via. Ma lo sapevamo, questa è gente che non sa parlare con diplomazia. Infatti ha usato un tono molto aggressivo, che dettava l’ordine del giorno e diceva all’Iran di seguire il diktat americano o di affrontarne le conseguenze. Non c’è stata nessuna comprensione che dall’altra parte, l’Afghanistan, l’India, il Pakistan – i partner regionali – siano fortemente impegnati con l’Iran.

Mi sono soffermato a pensare alle reazioni della Big League  con il Zhongnanhai di Pechino e con il Cremlino. Loro sanno con che genere di Partito della Guerra si devono confrontare – e dovranno (per forza) reagire di conseguenza.

Eppure, tra pochi giorni Washington avrà tre portaerei a infastidire l’Iran nelle acque di quel mare che secondo Mitt Romney non esiste; dopo tutto l’Iran deve arrivare in Siria per vedere il mare. Quindi l’Iran dovrà vederla di nuovo “ our way” a modo nostro e dovrà seguire “our high-way” la nostra l’autostrada (fino al mare?).

Dimenticatevi dell’arte di governare. Dimenticatevi i toni  diplomatici. Il “continuum” Bushobama continua a regnare senza contrasti, l’Iran non è altro che un mucchio di mullah criminali – e li abbatteremo, in un modo o nell’altro. Questa è una Repubblica moderna che si muove.
“Fammi divertire oggi, canaglia.”  

Tutto questo rumore e tutta questa rabbia … già il giorno dopo, se la saranno scordata tutti. Tutto ciò che resterà saranno titoli di giornale e le speculazioni verbali su chi si era messo la cravatta più costosa e su chi ha sparato le battute più forti.

Del Dirty Harry e del suo doppione non potrebbe importare di meno  a nessuno.

Ma torniamo agli affari ; siamo ancora al 50% – e bisogna convincere quelle signore ancora indecise dell’Ohio. E in particolare, come mi ha detto quel vecchio attivista politico di  Collins ” ormai stanno troppo vicini per rubare”. E poi, ma che diavolo ne sanno gli elettori indecisi dell’Ohio se l’Iran ha uno sbocco sul mare o se non ce l’ha?

 

Pepe Escobar è l’autore di  Globalistan: How the Globalized World is Dissolving into Liquid War (Nimble Books, 2007) e  Red Zone Blues: a snapshot of Baghdad during the surge.. Il suo libro più recente è Obama does Globalistan (Nimble Books, 2009).

Fonte: http://atimes.com

Link : http://atimes.com/atimes/Front_Page/NJ25Aa02.html
24.10.2012

Traduzione per www.ComeDonChisciotte.org a cura di ERNESTO CELESTINI

Note :

  1. Celebre frase tratta da : Dirty Harry , film del 1971 diretto da Don Siegel  con Clint Eastwood.
  2. La patafisica è una corrente artistica creata dallo scrittore e drammaturgo francese Alfred Jarry e definita come “la scienza delle soluzioni immaginarie”
  3. http://www.comingsoon.it/Film/Scheda/Trama/?key=7699&film=Bullitt
  4. http://www.washingtonpost.com/blogs/fact-checker/post/romney-and-irans-route-to-the-sea/2012/04/18/gIQAgTbXRT_blog.html
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