LE REAZIONI ALLA PROPOSTA DI WOLFOWITZ COME PRESIDENTE DELLA BM

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Le principali reazioni alla decisione di Georges W. Bush di proporre Paul Wolfowitz come candidato alla presidenza della Banca Mondiale.

Le organizzazioni
Peter Hardstaff, World Development Movement (WDM): “La colpa di questa nomina del tutto terrificante è da attribuire ai governi europei che hanno insistito l’anno scorso per mantenere il loro diritto di nominare il presidente del Fondo Monetario Internazionale (FMI) invece di adottare un procedimento di selezione aperto, democratico e trasparente.” (dichiarazione del 17 marzo)
Matt Phillips, portavoce di Save the Children UK: “Questo sistema di nomina politica è fondamentalmente antidemocratico e non ha portato a creare una Banca mondiale capace di sradicare efficacemente la povertà dei bambini nel mondo.” (dichiarazione del 17 marzo)
Oxfam International: “Vi è un urgente bisogno di riformare il procedimento di selezione: i governi devono abolire l’accordo non scritto in base al quale gli Stati Uniti scelgono il presidente della Banca mondiale e gli europei quello del FMI.” “Il presidente (della BM) dovrebbe essere scelto secondo un procedimento aperto e trasparente che prende in considerazione soltanto i suoi meriti e la sua capacità di eseguire il lavoro.” (dichiarazione del 17 marzo)
George Gelber, portavoce della Catholic Agency for Overseas Development (CAFOD): ha annunciato il suo “timore, perché Paul Wolfowitz non ha nessuna esperienza nell’ambito dello sviluppo.” “Prendete ad esempio l’Africa, la sua principale preoccupazione è stata la guerra al terrorismo. In termini di sviluppo è completamente sconosciuto”. Paul Wolfowitz “è un tipo che ha assunto posizioni molto ferme su soggetti che hanno creato molte divisioni, sia in quanto all’Irak, sia come avvocato deciso degli Israeliani nel conflitto contro i Palestinesi, due temi che divideranno i paesi clienti della Banca mondiale.” (dichiarazione del 17 marzo)
Philipp Hersel, portavoce di Attac Allemagne: proporre Wolfowitz a questo posto è una “assurdità”. Non ha “nessuna nozione” di cosa fosse la Banca mondiale. “Se la Francia, la Germania, la Gran Bretagna e l’Italia dicono “no”, Wolfowitz è morto.” (dichiarazione del 17 marzo)
Daniel Mittler, portavoce di Greenpeace International: ha indicato che “Greenpeace è scossa dalla scelta del presidente Bush. La scelta di una persona che prima di ogni cosa pensa agli interessi degli Stati Uniti allorché lo sviluppo durevole deve avere la precedenza è disastrosa.”
L’associazione di aiuto allo sviluppo Cordaid: ha stimato che “Wolfowitz non è la persona qualificata per dirigere la Banca mondiale” e che “la nomina di un falco è un cattivo segnale per la comunità internazionale.” (dichiarazione del 17 marzo)
Michel Tubiana, presidente della Lega per i diritti dell’uomo (LDH): ha qualificato di “provocazione” la nomina di Wolfowitz come candidato alla presidenza della Banca mondiale. “Prendiamo questo fatto come una provocazione più di altra cosa”. “La reputazione di Paul Wolfowitz non permette di essere rassicurati in quanto al trattamento riservato ai paesi in via di sviluppo o emergenti.” “Siamo in presenza di una specie di affermazione perentoria della volontà americana che non può assolutamente essere accettata.” Questa candidatura “conferma un po’ più” alla sua associazione “la necessità di rivedere in modo più democratico le procedure di nomina in queste istituzioni.” “Questa nomina, vista la personalità di Wolfowitz, dimostra di essere diametralmente all’inverso della volontà di riforma dimostrata finora dalla Banca mondiale.” (dichiarazione del 17 marzo)
Agire ici, associazione intermondialista militante per una riforma delle istituzioni finanziarie internazionali: ha stimato che la candidatura di Wolfowitz era una “chiara provocazione del governo americano. Mettere un falco neoconservatore uscito dal Pentagono e artigiano della guerra in Irak alla guida della “banca dello sviluppo” è una scelta inaccettabile.” La proposta di Georges W. Bush “è un riflesso della volontà dell’amministrazione americana di limitare il più possibile l’attività della Banca mondiale che potrebbe andare incontro ai suoi interessi strategici.” “Si deve porre fine all’accordo tacito che dà sistematicamente la direzione del Fondo monetario internazionale agli europei e quella della BM agli Stati Uniti”. Per questa associazione, “il presidente della BM deve essere scelto secondo un procedimento di selezione aperto e trasparente, basato sul merito e le capacità dei candidati ad assumere questo ruolo”. (comunicato del 17 marzo)
Il Comitato per l’annullamento del debito del terzo mondo (CADTM): “Georges W. Bush ha annunciato la sua decisione di proporre Paul Wolfowitz, ‘numero due del Pentagono e partigiano accanito dell’invasione illegale dell’Irak nel 2003’ come candidato al posto di presidente della BM”. “Il CADTM è indignato del fatto che la presidenza venga attribuita sempre a grandi banchieri o ad ex responsabili del ministero della diffesa degli Stati Uniti.” Chiede “agli amministratori europei di bloccare questa decisione inaccettabile”. (comunicato del 16 marzo)
I politici – Francia
Jacques Chirac, presidente della repubblica: ha “preso nota” della candidatura di Paul Wolfowitz alla presidenza della BM. Ha “indicato che la Francia l’avrebbe esaminata nello spirito di amicizia tra la Francia e gli Stati Uniti e in relazione alla missione capitale della BM al servizio dello sviluppo.” (portavoce, 16 marzo)
Michel Barnier, ministro francese degli affari esteri: “E’ una proposta. Noi la esamineremo sulla base della personalità di quello che citate e di eventuali altri candidati.” (dichiarazione alla stampa, 16 marzo)
Altri paesi
Un portavoce di Tony Blair, primo ministro britannico: ha rifiutato di “commentare” la decisione del presidente americano George W. Bush di proporre Wolfowitz alla BM. “E’ compito del consiglio d’amministrazione della BM prendere la decisione in quanto alla nomina del suo presidente e non intendiamo fare commenti su questo procedimento”. “Ci consulteremo con gli Stati Uniti e con altri paesi in relazione a questa nomina.” (dichiarazione del 17 marzo)
La Commissione Europea: ha espresso il desiderio che il prossimo presidente della BM concentri la sua azione sullo sviluppo. “Per noi, ciò che di più importa, è che il presidente nominato piazzi lo sviluppo al cuore dell’azione della Banca mondiale”. (conferenza stampa del 17 marzo)
Peter Mandelson, commissario europeo al Commercio: ha chiesto di non giudicare Paul Wolfowitz prima del tempo. “E’ vero che questa nomina ha sorpreso alcuni in Europa. Invece, il nuovo presidente (della BM) dovrebbe avere il diritto di presentarsi prima che chiunque lo faccia prima di lui.” “Paul Wolfowitz ha detto che dovrà dedicarsi ad un importante lavoro di ascolto e questo è bene. Dovremmo aspettare e vedere.” (conferenza stampa del 17 marzo)
Heidemarie Wieczorek-Zeul, ministro tedesco incaricata dell’aiuto allo sviluppo: ha criticato con mezze parole la decisione di Washington. “L’entusiasmo nella vecchia Europa rimane molto discreto.” (Süddeutsche Zeitung, 17 marzo)
Michael Mueller, vice-presidente del gruppo parlamentare socio-democratico alla camera dei deputati tedeschi: si tratta di una scelta “devastante. Il guerriero Wolfowitz ha già dimostrato spesso di essere un incendiario.” “Con Wolfowitz abbiamo il rischio di vedere ‘il pensiero militarizzato’ dell’oppressione e dell’egemonia continuare nel suo slancio nell’economia mondiale.” “Già ora, grandi regioni del mondo sono costrette a ballare seguendo l’unico ritmo di Wall Street. Con Wolfowitz, questa tendenza si accentuerà. Sarà fonte di instabilità e di crisi.” “Gli europei devono fare di tutto per impedire l’arrivo di un cattivo candidato ad un posto centrale dell’economia mondiale.” (comunicato del 17 marzo)
Liu Jianchao, portavoce del ministero cinese degli affari esteri: la Cina è pronta a lavorare con Paul Wolfowitz se diventa presidente della BM. “Qualunque sia il prossimo presidente della BM, lavoreremo con lui per la sua posizione di presidente della BM.” “Speriamo che il nuovo presidente manterrà il contributo allo sviluppo internazionale e ascolterà la voce dei paesi in via di sviluppo.” (Point de presse, 17 marzo)
Donald Rumsfeld, segretario americano alla diffesa: ha detto che la scelta del presidente Bush è una “scelta magnifica”. “Il ministero della diffesa perderà il suo talento, le sue competenze e la sua energia, e rimpiangerò i suoi consigli e la sua amicizia.” (comunicato del 16 marzo)
George W. Bush, presidente degli Stati Uniti: “Paul Wolfowitz è un dirigente capace ed un diplomatico con grande esperienza che sarà in grado di guidare la Banca mondiale con efficacia durante un periodo critico della nostra storia, periodo critico sia per la Banca, sia per i paesi in sviluppo che ricevono il suo sostegno.” “Ha dedicato la sua carriera alla causa della libertà. Crede profondamente che sia essenziale tirare le persone fuori dalla povertà per realizzare l’obiettivo” di promuovere la libertà nel mondo, ha aggiunto il presidente americano. “Paul ha una forte capacità di comprensione delle questioni legate allo sviluppo e alle riforme politiche ed economiche. Dimostra di avere le qualità e l’esperienza necessarie per continuare a costruire sulla base degli importanti contributi del presidente uscente della Banca mondiale James Wolfenohn.” (dichiarazione ufficiale del 16 marzo)
John Kerry, ex candidato democratico alla presidenza americana: si è dichiarato “perplesso” di fronte alla candidatura di Wolfowitz. “Dopo la nomina di un (altro falco neoconservatore) John Bolton come ambasciatore all’ONU, ecco ancora un’altra scelta che lascia perplessi.” “C’è da chiedersi se tutte le parole dell’amministrazione in relazione alla necessità di riparare le relazioni con i nostri alleati non sono soltanto parole verbali.” “Dopo gli errori di calcolo gravi e ripetuti del Sig. Wolfowitz sui costi ed i rischi per l’America in Irak, non credo che lui sia la persona adatta per dirigere la Banca mondiale.” (dichiarazione del 16 marzo)
Jack Straw, capo della diplomazia britannica: “Paul Wolfowitz è una personalità molto distinta e con esperienza sul piano internazionale. Se la sua nomina è confermata, saremo felici di collaborare con lui.” (dichiarazione alla stampa, 16 marzo)

Articolo del “Nouvel Observateur”
17.03.05
http://permanent.nouvelobs.com/etranger/20050317.obs1481.html

Tradotto dal francese da Pijey

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