Le detenute irachene dicono di essere state illegalmente imprigionate, violentate e sessualmente umiliate dalle forze di occupazione americane
Una detenuta, che si identifica come “Noor “ ha detto che i soldati statunitensi ad Abu Ghraib hanno violentato le donne e, in molti casi, le hanno obbligate a spogliarsi nude in pubblico. Ha anche affermato che molte donne detenute sono incinte.
L’indagine top secret lanciata dall’esercito Usa, condotta dal Generale Maggiore Antonio Taguba, ha confermato il racconto di Noor e che le guardie Usa hanno sessualmente abusato delle detenute ad Abu Ghraib.
Secondo il resoconto di Taguba, le 1800 fotografie che ritraggono gli abusi e scattate dalle guardie statunitensi ad Abu Ghraib includono immagini di uomini e donne nudi, un uomo della guardia della Polizia Militare durante un “ atto sessuale” con una detenuta, e detenuti e detenute nudi costretti ad assumere esplicite posizioni sessuali allo scopo di fotografarli.L’ amministrazione Bush, la quale insiste che questi sono stati atti commessi soltanto da pochi soldati, ha bloccato la pubblicazione delle foto delle detenute irachene ad Abu Ghraib, incluso quelle donne costrette a scoprire i propri seni, sebbene siano state mostrate al Congresso.
Tuttavia, la relazione di 53 pagine di Taguba, ha messo in evidenza che tra l’ottobre ed il dicembre 2003 ci sono stati numerosi casi di “ sadici, evidenti e ingiustificati abusi criminali ad Abu Ghraib”.
Inoltre, un membro del Parlamento britannico, Ann Clwyd, ha confermato un rapporto secondo cui un donna sui settanta anni e’ stata addobbata e cavalcata come un asino ad Abu Ghraib dopo essere stata arrestata lo scorso luglio. Clwyd ha detto: “ E’ stata trattenuta per circa sei settimane senza accuse. Durante quel tempo e’ stata insultata e gli e’ stato detto che era un asino”.
Ed ancora, la reporter italiana, Giuliana Sgrena, che e’ stata ostaggio in Iraq, ha riferito che in un incidente, le forze di occupazione Usa hanno fatto irruzione nella casa di Mithal al Hassan ed arrestato suo marito e suo figlio.
“I soldati piu’ tardi hanno saccheggiato l’appartamento. Denunciata come facente parte di una vendetta, Mithal e’ stata condannata senza processo a ottanta giorni di orrore in compagnia di altre donne prigioniere che, come lei, erano soggette ad abusi e torture. Ha poi riconosciuto i suoi torturatori su Internet.”
Altri rapporti indicano che le forze statunitensi violano le leggi internazionali nel rapire le donne irachene per usarle come mezzo di contrattazione per persuadere gli uomini iracheni ad arrendersi.
Iman Khamas, direttore del Centro Internazionale per la Vigilanza Dell’ Occupazione, un’ organizzazione non governativa che raccoglie informazioni sugli abusi dei diritti umani durante l’ occupazione, ha detto che “una precedente detenuta ha raccontanto il presumibile stupro della sua compagna di cella ad Abu Ghraib.”
Secondo Khamas, la detenuta ha detto che “ e’ stata stuprata 17 volte in un giorno.”
L’ avvocato Amal Kadham Swadi, una delle sette donne avvocato che rappresentano le detenute ad Abu Ghraib, afferma che l’ abuso e la tortura contro le donne irachene non e’ circoscritto solo ad Abu Ghraib, ma “sta succendo in tutto l’Iraq.”.
“L’abuso e la violenza sessuale commesso dalle truppe americane va oltre pochi casi isolati”, ha detto.
Fonte:
http://www.aljazeera.com/cgi-
bin/news_service/middle_east_full_story.asp?service_id=7681
18.04.05
Scelto e tradotto per www.comedonchisciotte.org da Manrico Toschi