DI MAMTA BADKAR
businessinsider.com.au
L’anno scorso la Morgan Stanley ha definito il Real brasiliano, la Rupia indonesiana, il Rand sudafricano, la Rupia indiana e la Lira turca come “le cinque valute fragili” (1). Ed in effetti sono proprio queste le valute più sotto pressione nei confronti del Dollaro.
Ed ognuno dei paesi a cui appartengono ha il problema di un significativo disavanzo delle Partite Correnti [in sintesi estrema, sono costituite dal saldo della bilancia commerciale, sommato gli interessi ed ai dividendi maturati sul debito estero accumulato per finanziare esportazioni nette negative. In altre parole, rappresentano la variazione dell’esposizione finanziaria di una determinata nazione rispetto al resto del mondo, ndt].
Parlando con il nostro Joe Weisenthal a Davos , l’economista Nouriel Roubini ha detto (2) che “c’è una forte incertezza politica in quei cinque paesi [Brasile, India, Indonesia, Sud africa e Turchia], tutti alle prese con elezioni parlamentari o presidenziali. Ecco un rapido promemoria sulle cosiddette “The Fragile Five”.
REAL BRASILIANO
Il Real si è svalutato di oltre il 15% rispetto al Dollaro, nel corso dell’anno passato, mentre il Brasile ha un deficit delle Partite Correnti pari al 3,59% del PIL.
Parlando a Londra, il Presidente della Banca Centrale del Brasile Alexandre Tombini, usando dei toni più aggressivi di quanto ci si sarebbe aspettato, ha detto che i responsabili politici dovrebbero combattere più efficacemente l’inflazione. Per reprimerla, la Banca Centrale ha alzato il tasso Selic per ben sette volte consecutive, fino all’attuale 10,5%.
“La risposta brasiliana è stata assolutamente classica: abbiamo inasprito la politica monetaria usando come tampone le riserve di valuta estera”, ha detto Tombini al Financial Times (3). “Altri paesi dovranno necessariamente seguire l’esempio … alcuni, però, potrebbero essere riluttanti”.
Nel quarto trimestre del 2013, in Brasile, ci saranno elezioni presidenziali, legislative ed anche locali.
RUPIA INDIANA
Lo scorso anno la Rupia si è svalutata di circa il 14% rispetto al Dollaro, mentre l’India ha un deficit delle Partite Correnti pari al 4,37% del PIL.
L’inflazione dei prezzi all’ingrosso [WPI, whole-sale price index, ndt] si sta raffreddando, ma il rallentamento dei prezzi dei prodotti alimentari potrebbe essere solo temporaneo. Nel frattempo, i prezzi al consumo [CPI, consumer price index, ndt] sono ancora parecchio alti, al 9,87%. Il WPI (4) non tiene conto del costo dei servizi, perché rappresenta i prezzi del commercio all’ingrosso, ma non misura d’altro canto i prezzi al consumo.
Ma la tendenza al ribasso dell’inflazione WPI, tuttavia, consente alla “Reserve Bank of India” una politica d’attesa sui tassi d’interesse, visto anche che il governo sta cercando di contenere la spesa [nonostante l’anno elettorale], per cercare di tenere sotto controllo il deficit fiscale.
“Con la domanda estera che mostra chiari segni di cedimento, e con quella interna che resta molto fragile, l’economia non può che marciare ad un passo piuttosto debole”, ha scritto Kunal Kundu di Société Générale.
A Maggio, in India, ci saranno le elezioni generali. C’è una certa preoccupazione perché, a prescindere dall’esito, il partito che andrà al governo potrà farlo solo attraverso una coalizione, mentre alcuni degli stati federati continueranno ad essere controllati dai partiti d’opposizione, che potrebbero raffreddare le necessarie riforme.
RUPIA INDONESIANA
La Rupia Indonesiana è stata la valuta che, fra quelle dei paesi emergenti, si è comportata peggio, nel corso del 2013. E’ calata del 21% rispetto al Dollaro. L’Indonesia ha un deficit delle Partire Correnti pari al 3,71% del PIL.
Alcuni si aspettano, comunque, che la Rupia Indonesiana si rafforzerà nel secondo semestre di quest’anno, dopo le elezioni presidenziali del 9 Luglio. Nel paese c’è stata un po’ d’agitazione a seguito degli aumenti del prezzo del carburante.
La Banca Centrale ha mantenuto il tasso di riferimento invariato, nel mese di Gennaio, dopo averlo aumentato di 175 punti base da inizio Giugno. L’Indonesia è preoccupata per il disavanzo delle Partite Correnti, ma è improbabile che possa attuare un rialzo dei tassi allo scopo di combattere l’inflazione, che dovrebbe comunque restare nel target di riferimento previsto per l’anno in corso.
LIRA TURCA
La Lira Turca si è svalutata del 24% rispetto al Dollaro, nel corso dell’anno appena passato. La Turchia ha un deficit delle Partite Correnti pari al 7,22% del PIL.
La Lira Turca è stata punita a causa di uno scandalo [corruzione] che minaccia sia il Primo Ministro Tayyip Erdogan che l’Akp, il partito al potere. La Turchia, però, ha anche un notevole deficit nelle Partite Correnti, mentre la sua crescita economica è stata alimentata da quella ormai non più sostenibile del settore delle costruzioni.
La Banca Centrale ha convocato una riunione d’emergenza in vista di un probabile aumento dei tassi, per aiutare la propria valuta. Ma gli economisti ci avvertono che qualsiasi tregua non potrebbe che essere temporanea.
Anche in Turchia ci saranno elezioni comunali, a Marzo, mentre le elezioni presidenziali avranno luogo nel successivo mese di Agosto.
RAND SUDAFRICANO
Il Rand si è svalutato di oltre il 19% rispetto al Dollaro, nel corso dell’anno appena passato. Il Sud Africa ha un deficit delle Partite Correnti pari al 6,8% del PIL.
Come per gli altri paesi di questo elenco, anche il Rand è gravato da un notevole deficit delle Partite Correnti, e da un tasso di cambio in crescita, che peggiora le preoccupazioni relative al bilancio delle Partite Correnti.
Il Rand, inoltre, risentirebbe notevolmente di un rallentamento dell’economia cinese, ovvero del suo impatto sui prezzi delle materie prime, ed in particolare dei metalli industriali. In Sud Africa, inoltre, ci sono state delle proteste selvagge attuate dai minatori per ottenere un aumento dei salari, che conseguentemente cresceranno più rapidamente dell’inflazione.
Il Sud Africa, notoriamente, ha mantenuto invariato il suo tasso di interesse dal Luglio del 2012 (5).
Nota dell’autore: tutti i dati relativi al bilancio delle Partite Correnti sono quelli al 30 Settembre 2013.
Mamta Badkar
Fonte: www.businessinsider.com.au
28.01.2014
Scelto e Tradotto per www.comedonchisciotte.org da FRANCO
Nota del traduttore: Il fondamentale studio “Rules of Thumb” for Sovereign Debt Crises” di Paolo Manasse e Nouriel Roubini ribadisce di come il comune denominatore delle crisi sia costituito dal notevole disavanzo delle Partite Correnti, finanziato dal debito estero. Analizzando 54 crisi debitorie in 47 paesi, dal 1970 al 2002, gli autori arrivano a concludere, fra le altre cose, che il livello di indebitamento estero (ovvero il saldo delle partite correnti) nell’anno precedente a quello di esplosione della crisi è in media del 4% rispetto al PIL. Tranne il Brasile e l’Indonesia, che si sono comunque pericolosamente avvicinate a questo limite, gli altri tre paesi lo hanno superato, Turchia e Sud Africa in modo drammatico. Non ci vuole un “mago” per capire che …
NOTE:
1) MORGAN STANLEY PRESENTS: ‘The Fragile Five’ — The Most Troubled Currencies In Emerging Markets, Business Insider, 25 settembre 2013
2) ROUBINI: We Just Saw A ‘Mini Perfect Storm’, Business Insider, 26 gennaio 2014.
3) Pressure mounts on EM nations to lift rates, Financial Times, 27 gennaio 2014.
4) What is the difference between WPI and CPI inflation?, Good Returns, 20 luglio 2013.
5) Rand in a dive, The Economist, 27 gennaio 2014.