Come riportato eccellentemente nell’articolo in fonte pubblicato su eventiavversinews.it, da quando è iniziata la campagna vaccinale anche per le fasce di età più giovani, abbiamo assistito ad un aumento di miocarditi – infiammazione del muscolo cardiaco – e pericarditi – infiammazione del pericardio, la struttura a forma di sacco che contiene e protegge il cuore – che hanno causato tantissimi ricoveri e, purtroppo, anche numerose morti.
Inizialmente autorità sanitarie e governi, grazie allo spalleggiamento costante dei media, hanno cercato di minimizzare questi eventi avversi ma, con il passare del tempo, nascondere la verità è diventato sempre più difficile. Da ogni parte troviamo costantemente testimonianze di persone che denunciano questi ed altri danni successivamente alla vaccinazione, e oramai anche le notizie di giovani (spesso sportivi) morti sono all’ordine del giorno.
Nei primi mesi del 2022 inoltre, alcuni articoli scientifici hanno definitivamente scoperchiato il vaso di pandora, confermando non solo il rischio statistico di miocardite – qui l’articolo -, ma anche attribuendo a tale infiammazione la morte di alcuni giovani – qui l’articolo -, concludendo di conseguenza che il vaccino anti-Covid è stato la causa della morte.
Come riportato di recente inoltre, una nuova analisi conclude: “A partire dal 6 febbraio 2022, sulla base di dati ufficiali pubblicamente disponibili dal Regno Unito e dagli Stati Uniti, tutte le fasce di età sotto i 50 anni hanno un rischio maggiore di morire di COVID-19 rispetto a una persona non vaccinata. Tutte le fasce d’età di età inferiori agli 80 anni non hanno praticamente alcun beneficio da un vaccino COVID-19 e le fasce di età più giovani sono a rischio significativo”.
Massimo A. Cascone, 22.02.2022