Nonostante qualcuno abbia cercato di trasformare la notizia in propaganda, con i giornali russi che hanno parlato di pagamento in rubli e quelli occidentali di pagamento in euro/dollari, in questo caso la verità sta nel mezzo e per questo motivo c’è un po’ di ragione in entrambe le parti.
L’Austria pagherà il gas in euro? Si
Il gas verrà venduto in rubli? Si
Perchè in fondo è questa la mossa geniale che Putin sta attuando da quando, il 31 marzo, ha deciso che i paesi “ostili” dovevano mettersi un po’ in riga se volevano continuare a ricevere forniture dalla Russia.
Cosa succede quindi? L’Austria ha accettato di aprire un conto presso GazpromBank, che riceverà il pagamento in euro e li cambierà in rubli, per poi trasferirli a Gazprom Export. Proprio come ha chiesto Putin di fare e proprio come le sanzioni occidentali consentono, secondo quanto riferito dal Cancelliere federale Karl Nehammer.
OMV (il più grande produttore e raffinatore di petrolio austriaco) continuerà naturalmente a pagare le forniture di gas dalla Russia in euro. L’Austria sta aderendo alla lettera alle sanzioni UE concordate congiuntamente.
Bevor hier Fake News der russischen Propaganda weiter verbreitet werden. Die OMV bezahlt Gaslieferungen aus Russland selbstverständlich weiterhin in Euro. Österreich hält sich auf Punkt und Beistrich an die gemeinsam beschlossenen EU-Sanktionen.
— Karl Nehammer (@karlnehammer) April 27, 2022
La notizia quindi è che, nonostante i vari proclami catastrofisti, attualmente i paesi europei posso continuare a comprare gas dalla Russia, accettando le condizioni imposte dal Cremlino e senza che ciò sia contrario alle politiche messe in campo per contrastare l’avanzata russa. Una soluzione che quindi accontenta tutti e non dovrebbe costringerci a una crisi degli approvvigionamenti.
Sulla stessa strada dell’Austria sembra ci sia anche la Germania, che ha più volte sostenuto di essere contraria a un embargo che semplicemente significherebbe la distruzione dell’industria tedesca.
Dopo la chiusura dei rubinetti a Bulgaria e Polonia quindi, ecco che le grandi potenze occidentali iniziano a capire che a est non si scherza.
Massimo A. Cascone, 27.04.2022